“Più che un film, è una esperienza cinematografica”. Così Claudio Fausti, autore insieme a Serafino Murri di Movimenti, definisce il loro lungometraggio d’esordio. Movimenti, opera a basso costo (250.000 euro circa) prodotta dalla Pablo ed interamente girata in digitale, nasce da una sceneggiatura scritta a quattro mani dalla coppia di critici romani, ma giunge ad una stesura definitiva solo dopo due mesi di laboratorio collettivo con gli attori, lasciati liberi di integrare lo script di partenza e di reinventarlo attraverso l’uso dell’improvvisazione. Molte delle scene e delle situazioni del film sono state infatti concepite proprio nella fucina del workshop che ha preceduto le riprese. Ma il lavoro con gli attori è risultato fondamentale non solo in fase di scrittura (o riscrittura) ma anche di ripresa, dove la vena sperimentale di Murri e Fausti si esalta nella scelta di girare simultaneamente con tre macchine da presa. Questa insolita moltiplicazione dei punti di vista non solo ha costretto gli attori ad un tipo di recitazione totale (con tutto il corpo), negando loro la possibilità di sapere quando fossero all’interno dell’inquadratura, ma soprattutto ha consentito ai registi di “rubare” emozioni e quanto altro si nascondesse dietro le pieghe dei dialoghi. L’impressione infatti è proprio quella di trovarsi di fronte a personaggi complessi ma reali, eccentrici ma credibili, incoerenti e perciò veri. Movimenti è la dimostrazione compiuta di come registi e coraggiosi produttori siano la ricetta per un cinema dove - come dice Fausti - “la limitazione del budget non può essere un alibi per rinunciare alla creatività”.