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Musica: Liner notes

Pubblicato il 18 febbraio 2011 da Emiliano Paladini


Musica: Liner notes

Geografia di una vecchia storia. All’inizio fu Blind Boy Fuller e un suo disco del 1962, Death Valley: una raccolta postuma di sue canzoni del genere root-blues del Sud Est degli Stati Uniti - southeastern blues, ragtime, east-coast, dixieland poi più in generale, in un’incessante metamorfosi di genere che sguazza nella bellezza della propria immagine, riflessa nello specchio della fonte primaria della vita sulla Terra e il suo folklore; e che nella storia della sua dissoluzione in un abbraccio mai dato, trova nuova vita in fiore di Narciso, e nuova storia della musica.
E dal fiore poi al narcotico dei riti Eleusini, l’alcaloide che ne infetta il bulbo; come per la segale l’ergot che ne infetta la spiga (entrambi nel ciceone, sembra, la bevanda usata nei riti misterici). Fino a una metamorfosi di pane e derivati, tra birre, irish whisky, whiskey, scotch whiskey, bourbon, ed lsd, considerando proprio la segale infettata da ergot, che brucia e dà fuoco alla pelle e scopre nuovi mondi e nuove visioni davanti agli occhi, e l’uomo incanta alla ricerca del piacere di parole nuove e alla scoperta di tutta la mitologia conosciuta archeologica e contemporanea dell’uomo occidentale: «The icy waters underground». Il mito dell’origine. Diggers. True Levellers. Rants&Raves. La nuova musica di Salem - lo swing, se il Rock è la musica del diavolo.
Il genere nasce nella piana delle vallate denominate dai colonizzatori francesi, Piedmont, in omaggio alla regione subalpina, e perché compresa grosso modo tra il massiccio del Blue Ridge a Ovest e i territori sottostanti fino alla linea delle rapide, coperti dalle intersezioni del fiume Potomac (Cohongarooton, per gli Indiani Powhatan, il fiume di Pocahontas) principalmente, e sue ramificazioni; e il Shenandoah e il Delaware, Cedar Creek, e altri ancora, da Nord a Sud Est, dal New Jersey alla Georgia, da Trenton a Philadelphia a Newark, Baltimore, Richmond, Charlotte, Birmingham e fino alle prime luci di Atlanta, lungo quel tratto di strada che prende il nome di U.S. Route 1 scendendo fino a Miami per allungarsi a Nord fino a Boston e a Salem, 35 minuti più a Nord Est, appena fuori, dove un’epidemia di ergotismo scatenò e seminò il panico da stregoneria.
Compresa tra questi estremi, è dunque l’area geografica dove sono ambientate due delle canzoni più note di Lou Monte. Canzoni che hanno a che fare con la nascita degli Stati Uniti d’America, coi Padri Fondatori, a cui Lou Monte accostava, in altre esecuzioni, alcuni personaggi italiani, contribuendo in varia misura a introdurre, a consolidare invece, un primo elemento mediterraneo nella cultura americana. Le due canzoni sono: What Did Washington Say? (lato B del suo primo grande successo: Pepino The Italian Mouse); e Paul Revere’s Horse. Lou Monte si è poi cimentato in una delle tante versioni di Luna mezzo mare, Lazy Mary, il cui testo si avvicina molto a una composizione di Rudy Vallée, The Butcher Boy, che dell’antica melodia italiana è stata per il grande pubblico americano la prima variazione di indiscusso successo (una prima versione è stata standardizzata da La Danza di Gioachino Rossini, sul tema di una tarantella, nel 1835, ripresa da Liszt, e da Chopin, poi, nell’Opera 43).
Questi sono anche i luoghi in cui Filippo Mazzei fece da consulente enologo per le vigne di Thomas Jefferson, a Monticello, sviluppando con lo stesso Jefferson un interessante rapporto di collaborazione e scambio di idee. Tanto che alcune sue formulazioni messe per iscritto nella Virginia Gazette, passarono nella Virginia Declaration Of Rights (George Mason, James Madison, 12 giugno 1776, «all men are by nature equally free and independent», proponendo la seguente successione di valori: life, liberty, property, happiness, safety); e vennero poi riprese e riformulate da Thomas Jefferson nella Dichiarazione d’Indipendenza («all men are created equal», 4 luglio 1776, con la medesima successione di valori interpolata su più livelli) - come da Joint Resolution 175 del 103mo Congresso degli Stati Uniti. Le note di copertina di quella raccolta del ’62 di canzoni di Blind Boy Fuller sul genere Piedmont Blues, raccontavano le gesta di gente come Pink Anderson e Floyd Council, che il giovane Syd Barrett mise assieme per dare vita a un nuovo movimento musicale europeo destinato all’eccesso di chitarra elettrica, successivamente travolto dall’energia digitale del progresso delle tecnologie musicali - ma i Pink Floyd sono un’altra cosa.



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