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My flesh my blood - Roma 2009 - L’Altro cinema/Extra

Pubblicato il 19 ottobre 2009 da Donato Guida


My flesh my blood - Roma 2009 - L'Altro cinema/Extra

Igor è un ex pugile costretto ad abbandonare il ring (unica ragione della sua vita) a causa di problematici danni al cervello che, oltre ad aver definitivamente chiuso la sua attività pugilistica, rischiano addirittura di mettere a rischio la sua vita; Yen Ha è una giovane e affascinante ragazza vietnamita che lavora in un ristorante asiatico ed ha bisogno di un permesso di soggiorno per rimanere a Varsavia. L’incontro tra i due sembra giungere come una manna dal cielo: il loro matrimonio potrebbe permettere alla ragazza di ottenere la cittadinanza, e all’uomo di avere un figlio, ma quando Igor scopre che il bimbo che Yen Ha porta in grembo non è suo, e soprattutto quando viene a conoscenza delle sue gravissime condizioni cerebrali, la storia sembra indirizzarsi verso un mesto finale.
Il cinema dell’Europa dell’Est ci ha ormai abituati a storie d’amore dense, strazianti e soprattutto complesse: questo film del regista polacco Marcin Wrona non fa eccezione. Non un capolavoro a livello stilistico, ma sicuramente pregno di forti sensazioni, My flesh my blood, è il racconto di come l’incomunicabilità riesca a tenere unita una coppia e di come una storia d’amore possa proseguire senza l’ombra dell’amore. Il rapporto tra i due è, inzialmente rude e violento come lo stesso Igor che sembra essere la colonna di questo rapporto/non rapporto. Poco a poco, però, l’uomo finisce per innamorarsi della dolcezza e della genuinità di Yen Ha, la quale non sembra affatto intenzionata a sposarsi esclusivamente per meri interessi personali.
Il ritmo che il regista impone al suo lavoro è veloce, incalzante, ma allo stesso tempo permette agli spettatori di penetrare completamente non solo nella storia, ma soprattutto nella complessa psicologia dei due personaggi: violenta per quel che riguarda Igor, sensibile ed affascinante per quanto riguarda Yen Ha. Due (diversissime) facce della stessa medaglia che vengono attratte l’una dall’altra dallo stesso bisogno: quello di riuscire finalmente a trovare una propria identità (Igor attraverso il bambino che vorrebbe avere, Yen Ha tramite quel permesso che potrebbe finalmente darle una possibilità di vita migliore).
Il finale del film lascia un senso d’amaro in bocca, tanto, troppo diverso dall’affascinante storia d’amore che, in breve tempo, è riuscita a legare due caratteri, due mentalità, due nazioni così diverse e distanti…


CAST & CREDITS

(Moja Krew) ; Regia : Marcin Wrona ; sceneggiatura : Marek Pruchniewski, Grazina Trela, Marcin Wrona ; musica : Macuk ; montaggio: Jaroslaw Kaminski ; interpreti : Eryk Lubos, Luu De Ly, Wojciech Zielinski, Krzysztof Kolberger, Malgorzata Zajaczkowska, Marek Piotrowski, Joanna Pokojska ; produzione : Opus Film ; origine : Polonia 2009 ; durata : 90’.



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