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Noir Film Festival 2010 - En Ganske Snill Mann (A somewhat gentle man)

Pubblicato il 9 dicembre 2010 da Giovanella Rendi


Noir Film Festival 2010 - En Ganske Snill Mann (A somewhat gentle man)

Quando si esce di galera si indossa sempre un giubbotto di pelle, l’amico che ti aspetta fuori ha immancabilmente una spessa catena d’oro al collo e da qualche parte prima o poi spunta l’officina di un meccanico. È quanto abbiamo imparato in questi giorni di Berlinale, il cui tema portante sembra essere il carcere, non tanto come claustrofobico microcosmo, quanto come punto di partenza per il reinserimento nella vita normale.
Non fa eccezione il norvegese A somewhat gentle man in cui l’ex gangster Ulrik esce di prigione con il giubbotto di pelle, accolto dal suo ex boss con catena al collo, che gli trova subito lavoro nell’officina di un amico meccanico. Per fortuna, rispetto agli altri film sul tema visti in questi giorni, la pellicola del norvegese Hans Petter Moland si distingue per il fatto di essere una commedia, e anche molto divertente. Non più giovanissimo e corpulento, Ulrik, interpetato da uno Stellan Skarsgård in stato di grazia, dal volto segnato come John Wayne ne Il grinta ma con gli occhi che sorridono sempre, sembra più che altro pronto per la pensione o per una vita ritirata e dimessa, ma lo aspetta al varco (pena l’inimicizia del suo ex boss) l’obbligo di vendicarsi nei confronti dell’uomo che lo ha fatto arrestare dodici anni prima. Vedendolo alle prese con le difficoltà della vita quotidiana (che si estrinsecano soprattutto nel rapporto goffo e conflittuale con gli oggetti tecnologici, come nella più sperimentata comicità non verbale) e soprattutto considerando la sua mitezza, riesce difficile credere che sia stato un malavitoso e che si sia macchiato di omicidio. Fuori dal carcere appare un gigante buono in balia di tutto, che affronta con un sorriso timido i pericoli del mondo: che non sono tanto i suoi rapporti con la mala locale, quanto soprattutto una selva di donne agguerritissime, che non fa altro (letteralmente) che alzarsi le gonne e togliersi le mutande davanti a lui, reclamando a gran voce rapporti sessuali, in particolare non appena lui si è seduto a tavola, e quindi gli tocca di sottoporsi ad estenuanti fornicazioni masticando l’ultimo boccone.
Eppure un omicidio anni fa c’è stato e anche per motivi piuttosto futili (quando mai in un film scandinavo si ammazza uno perchè lo trovi a letto con tua moglie? Di solito ci si mette intorno ad un tavolo con una tazza di the tutti e tre e si cerca di ragionare, se non si finisce addirittura tutti a letto insieme come in Una soluzione razionale di Jörgen Bergmark) e Ulrik non ha dimenticato come si usa una pistola, forse semplicemente non ha più voglia, preferisce riparare macchine e cercare il figlio che non ha più visto e che sta per renderlo nonno.
La Scandinavia che fa da sfondo alla vicenda è un paese grigio e degradato, in cui sembrano dominare la violenza, la criminalità, una disperata solitudine. Gli uomini picchiano le donne o le abbandonano trasformandole in virago spettinate e sovrappeso, gli uomini si uccidono tra loro, rubano, trafficano in armi, tradiscono gli amici. Eppure anche in questo caso, la vita non è finita nemmeno a cinquant’anni, quando si è soli con un bel carico di peccati. Si ride, e anche molto in questo sorprendente piccolo film, ma l’happy end è intriso di malinconia.
Aleggia piuttosto su tutta la vicenda un’aura di leggerezza un po’ surreale che ricorda molto i teneri loosers di Kaurismaki (il finale sembra quasi una citazione di quello di Le luci della sera), grazie ad una regia che, più che pedinare zavattinianamente, accompagna in punta di piedi e con affetto i suoi personaggi.


CAST & CREDITS

(En Ganske Snill Mann) Regia: Hans Petter Moland; Sceneggiatura: Kim Fupz Aakeson; Fotografia: Phillip Øgaard; Montaggio: Jens Christian; Musica: Halfdan Nielsen; Interpreti: Stellan Skarsgård (Ulrik) , Jannike Kruse Jåtog (Merete) , Jan Gunnar Røise (Geir), Jorunn Kjellsby (Karen Margrete), Gard Eidsvold (Rolf) , Bjørn Sundquist (Sven); Produzione: Paradox Rettigheter; Distribuzione: Trust Nordisk; Origine: Norvegia 2010; Durata: 90’


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