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One, two, three QUARTET!

Pubblicato il 18 gennaio 2016 da Ludovico Peroni


One, two, three QUARTET!

La musica è davvero un linguaggio universale?

In One, two, three QUARTET! troviamo convivere pacificamente musicisti provenienti non da parti del mondo diverse ma, addirittura, da "tempi" diversi. La presenza di Franco Cerri nel progetto musicale riesce a delineare un divario generazionale che, di media, supera abbondantemente il mezzo secolo di distanza con ognuno dei singoli componenti del trio jazz marchigiano. Tutto però risulta coerente senza forzature. Il tempo, nelle sue diverse declinazioni, viene a dissolversi dentro un genere musicale che riesce ad attraversare tutto il XX secolo pur rimando attuale e sempre attualizzabile. Il jazz viene esperito come musica e linguaggio dal piglio efficace sia dai più giovani, che tra i musicisti che l’hanno vista e, in qualche modo, fatta anche nascere.

Il lavoro discografico è prevalentemente composto da brani-standard della tradizione jazzistica, arrangiati con garbo ed eleganza, che lasciano molto spazio all’estemporizzazione nell’accompagnamento. L’intervento creativo in tempo reale dei singoli elementi del quartetto risulta a primo ascolto un po’ poco istintivo ma, considerando anche la dialettica tra solista e accompagnamento ridotta ai minimi termini, capiamo che il messaggio ultimo risiede altrove: il quartetto pone infatti l’accento non sugli elementi macrostrutturali dell’improvvisazione, ma su quei dettagli che riescono a valorizzare il tocco dei musicisti, lo swing e l’inflessione caratteristica dei singoli strumenti della tradizione. Un aspetto che ultimamente viene spesso ignorato dai più. La RARA Records aiuta i musicisti in quest’ultimo intento creando un suono sincero e cristallino. La registrazione valorizza il lavorìo di ogni singolo elemento.

Il ruolo dello strumento solista è condiviso principalmente da due chitarre: Stefano Coppari e il già detto Franco Cerri. Tocco, fraseggio, suono radicalmente diverso ma sempre rispettoso della tradizione a cui si fa riferimento e che è sfruttata come base per garantire la comunicazione. Due brani originali di Cerri impreziosiscono il CD (Vico Dice e One more twelve bars). Un bel regalo fatto da Franco Cerri pur essendo in occasione dei suoi 90 anni. Una vita che non riesce a distinguere il musicista e l’uomo e l’arte dall’esistenza stessa.

One, two, three, QUARTET! non è quindi un disco "di maniera", ma la testimonianza di una tradizione viva che non ha paura di manifestarsi per quello che è, senza sovrastrutturalismi: un inno alla gioia di suonare riscoprendosi linguaggio universale e condiviso.


Autore: Franco Cerri con Stefano Coppari, Lorenzo Scipioni, Mauro Cimarra
Titolo: One, Two, Three QUARTET!
Etichetta: Rara Records


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