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OST - Carlo Rustichelli: Milano rovente

Pubblicato il 19 novembre 2008 da Alessandro Izzi


OST - Carlo Rustichelli: Milano rovente

C’è un elemento che rende Carlo Rustichelli particolarmente adatto a commentare musicalmente un film come Milano rovente: l’anima siciliana e regionale della pellicola con la sua storia di migranti che dal sud giungono nel capoluogo piemontese con l’idea di prendere le redini della malavita locale e con il continuo rimpianto della terra natia. E questo non perchè il compositore fosse originario di quelle zone (Rustichelli è di Carpi, in pieno centro Italia), ma perchè tutte le opere del maestro, non ha importanza quale sia il genere o quale l’argomento di volta in volta frequentati, sentono sempre il bisogno di flirtare con la dimensione "locale" e regionalistica del tema musicale.
Per Rustichelli la componente popolare è qualcosa di più di un semplice elemento "caratterizzante", è, semmai la scoperta numinosa ed a suo modo incantata di una realtà quasi preverbale ed ancestrale dell’Uomo. Nella melodia popolare, l’autore carpigiano ritrova quella dimensione "radicale" e "ombelicale" che lega l’uomo al suo territorio. Una dimensione quasi materna, come la ninna nanna che la mamma canta al suo bambino per farlo addormentare. Il tema popolare conta non perchè ci dice la regione dalla quale proviene un dato personaggio, ma perchè ci racconta la sua dimensione più riposta, il suo essere col suo passato, la sua nostalgia verso l’infanzia che proprio di quei temi "comunitari" ed "individuali" al tempo stesso era intessuta. Melodie, quelle cui stiamo facendo riferimento, che si imparano prima ancora che si cominci a parlare, prima ancora che il vocabolario ci renda esseri razionali ed adulti. Che il territorio dal quale sortisce come acqua sorgiva il tema musicale sia la Sicilia o l’Umbria, che si parli dell’Italia o dell’America, la cosa è, di per sè, accidentale e poco importante, quel che conta è che la musica ci sappia parlare di quest’ansia di passato e di questa nostalgia quasi uterina che ci porteremo dietro vita natural durante anche quando i casi del destino ci portano mille miglia lontani da una musica che riconosciamo come casa.
Da questa componente nostalgica scaturisce, piana e limpida la dimensione romantica della musica di Rustichelli che sente il bisogno di non cedere troppo alle lusinghe dello sviluppo sinfonico di stampo tradizionale, ma che si lega alla sacralità del Tema visto come rimpianto di un "Senso" sempre sul punto di essere perduto per sempre.

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La vocazione localistica della musica di Rustichelli si esprime in tutte le sue opere, ma anche per l’eccellente soundtrack di Milano rovente, in modi di volta in volta cangianti. Intanto una melodia popolare può essere ripresa nella sua purezza primigenia come nel caso del track 10 Vitti ’na crozza dove il coro siciliano è ripreso nella sua realtà antica e a cui il compositore può semmai limitarsi ad aggiungere un’armonizzazione più moderna e in linea col testo filmico.

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In altri casi la dimensione regionale è data, invece, dal ricorso a strumenti strettamente locali che arricchiscono, con la loro dimensione facilmente riconoscibile, una compagine orchestrale di stampo molto tradizionale. E’ il caso del track 22 (From Milan to Sicily, che ribalta in viaggio di ritorno la prima traccia del soundtrack From Sicily to Milan) in cui la nobiltà del secondo tema affidato agli archi si appoggia sui discreti puntelli dello schiacciapensieri.
Proprio il riferimento a Milano apre, comunque, lo spazio ad una "vocazione" più moderna, ma non meno malinconica della musica mediante sapienti riferimenti all’amato mondo del jazz, genere musicale molto frequentato da Rustichelli.

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In Milano rovente si tratta di un jazz un po’ di perfieria, da piccolo locale fuori mano, dove l’affondo melodico, sempre spiccatamente nostalgico, si sposa col levarsi del fumo dele sigarette e con gli avventori al bar che sanno tanto di film americano, ma che si portano dietro anche le suggestioni del noir francese. Anzi, al tema jazz è affidato l’oneroso compito di introdurre l’ascoltatore alle atmosfere del film ed è cifra ritornante per tutta la prima parte della composizione anche se il discorso è variamente elaborato.

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Trattandosi di un tema cittadino maggiormente legato all’azione è giocoforza che su di esso si concentrino i maggiori sforzi elaborativi, con una serie di variazioni spesso particolarmente argute che sfruttano o forzano l’incedere languido del sax. Nel track 4 (Some girls, some murders), ad esempio esso si presta a trasformarsi in una forsennata galoppata nello spazio metropolitano: una prova di forza musicale abbastanza intrigante costruita sul battere del pianoforte e col sax sostituito dal timbro acidulo della troba solo per la parte finale.

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Più spesso, però, il tema si presta ad essere pura evocazione di un’atmosfera e di un ambiente ed acquisisce una dimensione resa evanescente dal discreto persistere del tremolo degli archi. Ciò avviene, ad esempio, all’interno del track 2 (Dramatic discover), per inciso una delle più originali dell’intero soundtrack.
La dimensione più spiazzante della musica composta da Rustichelli per Milano rovente la ritroviamo, comunque, nell’anima hermanniana di alcuni brani. Una scelta, questa, che, se da un lato sottolinea la componente più violenta ed estrema del cinema di genere, dall’altro rivendica un forte legame con la dimensione più romantica del cinema horror.

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E’ in questi momenti che il compositore abbandona ogni propensione melodica e si concentra su brani di forte componente atmosferica, giocati su un’orchestrazione scura e con citazioni precise, come la pulsazione ritmica del track 3 (Weird Killer) che ricorda certi momenti di Psycho.
E del resto cosa potrebbe esserci di puù romaticamente moderno delle musiche di Hermann?
Sono, quindi, molti i motivi che ci portano a considerare le musiche di Milano rovente un vero e proprio capolavoro. Brani che davvero potrebbero non sfigurare all’interno di Rocco e i suoi fratelli (Lenzi amava accostare la sua opera al capolavoro viscontiano se non altro per ovvie affinità tematiche). Come certifica questo intenso estratto (dal track 17 Far from home again) per pianoforte (appena punteggiato dal contrabbasso) col quale ci piace concludere questo pezzo.

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Autore: Carlo Rustichelli
Titolo: Milano rovente
Etichetta: Beat records

Tracklist:1) From Sicily to Milan 2) Dramatic Discover 3) Weird Killer 4) Some Girls, Some Murders 5) Slow Sad End 6) Fly 747 7) What Is This Love 8) Remembering a Far Home 9) Doggy Fighting 10) Vitti ’na crozza 11) Girls and Drug 12) Flic’s Compromise 13) Fascinating Jasmine 14) Thieving and Thieves 15) Running and Hiding 16) Just a Bite 17) Far From Home Again 18) Mainly Slow Theme 19) Suite Before End 20) Final Struggle 21) Still Remembering 22) From Milan to Sicily 23) From Milan to Sicily (II version)

(Si ringrazia la Beat records per aver fornito il permesso di utilizzare i brani musicali per la compilazione di quest’articolo)


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