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OST - Clint Mansell: Requiem for a dream

Pubblicato il 19 dicembre 2007 da Paolo Bellipanni


OST - Clint Mansell: Requiem for a dream

Contorto, delirante, ossessivo, ma estremamente profondo, Requiem For A Dream, partorito nel 2000 dal regista americano Darren Aronofsky, è un film inquietante e allo stesso tempo intensamente drammatico che non poteva trovare cielo più candido su cui brillare se non sulla tela musicale composta ad hoc da Clint Mansell con l’infallibile supporto esecutivo del Kronos Quartet.
Regista indipendente, compositore emergente: una formula che nel caso di Requiem For A Dream pare sia funzionata a meraviglia presentandoci un intreccio musicale/cinematografico di tutto spessore. Le musiche composte da Mansell agiscono infatti da dinamico schermo su cui far scorrere i sogni spezzati, le follie e i dolori dei personaggi del film: note che non faticano a travolgere, fraseggi che in un batter di ciglia si decorano di una drammaticità unica, contorni sonori che avvolgono e riempiono d’emozione un’atmosfera già di suo tremante e instabile.
Di Mansell nessuno (fatta eccezione degli estimatori di Pi che aveva segnato tanto l’esordio cinematografico del regista Darren Aronofsky che quello del compositore) aveva mai sentito parlare prima che Requiem For A Dream approdasse nelle sale cinematografiche statunitensi, eppure, dopo quel fortunato evento, la sua opera ha spopolato tra pubblico e critica, ha accumulato innumerevoli richieste di riproduzione ed è stata riutilizzata da registi per pellicole anche di un certo livello, basti pensare a Le Due Torri di Peter Jackson (che ha fortemente voluto Lux Aeterna (track 32) come colonna sonora del trailer), a Il Codice Da Vinci diretto da Ron Howard o ancora alla serie tv Lost. Un successo meritatissimo, e su questo non ci piove, perché di colonne sonore caratterizzate da tale intensità ed esclusività stilistica ne sono venute fuori in quantità ridotta di questi ultimi tempi.
Ciò che in prima istanza colpisce di questa soundtrack è la sua grande varietà di cromatismi, di atmosfere, di melodie e colori: il nucleo principale dell’opera è costituito da un commovente quartetto d’archi dall’andamento lento e quasi funereo (perfettamente interpretato dal Kronos Quartet) che scandisce il tempo delle scene più amare del film con il suo tono tragico e penetrante. I pezzi in cui il quartetto viene evocato sono non a caso i migliori: su tutte spicca la lacrimante Lux Aeterna, il frammento più famoso e conosciuto di tutta la colonna sonora, nonché brano dalla profondità emotiva senza termine, una coltellata di tristezza e solitudine che penetra lentamente come il ritmo che la trasporta. Le variazioni su tema poi non sono da meno, perché Marion Barfs (track 20), la breve Winter Overtoure (track 25) o ancora il track 16, Cleaning Apartment, (giusto per fare qualche esempio) contribuiscono ad arricchire con il loro profondo tocco un’atmosfera tragica e che più pessimista non si può.
Quando poi ci si rende conto dell’eleganza con cui Mansell abbina e alterna i fraseggi classici alle evocazioni elettroniche, allora quest’opera prende tutto un altro sapore e si riempie di sfumature, di odori, di sensazioni. Non suscita infatti il minimo scalpore questa strettissima vicinanza tra la raffinatezza degli archi e le intense progressioni elettroniche egregiamente dipinte dai sintetizzatori di Mansell: che si tratti di un suono campionato o di un arco che si strofina lievemente sulle corde del violino non importa, perché il risultato rimane lo stesso. Party (track 2 e 4) e Dr. Pill (track 9) sono infatti ottimi ed altrettanto semplici esempi di elettronica acida e senza troppi fronzoli, Tense (track 14) colpisce grazie ai suoi toni delicatamente ambient e High On Life (track 10), seppur nella sua brevissima durata, è un fluido maremoto elettronico degno dei migliori Autechre.
In Requiem For A Dream anima classica e anima elettronica convivono senza troppi barocchismi, senza parafrasi musicali esteticamente patetiche, ma soprattutto, scorrono intersecandosi senza la minima sbavatura, proponendo una musica che non si limita semplicemente a contorno sonoro bensì diventa parte integrante delle scene e di conseguenza degli umori e delle atmosfere che si susseguono nel corso del film. Mansell ha confezionato una colonna sonora di assoluto spessore, senza andare prepotentemente a cercare il compromesso con il gusto del pubblico, ma piuttosto accontentandolo e sconvolgendolo. Si tratta per questo di una musica che, come il film che su di essa si erge, punta dritta al cuore e non fatica a trovare il nostro punto debole, dapprima scovandolo per poi penetrarlo con la stessa durezza e la stessa profondità delle siringhe che infilzano le braccia dei personaggi, di quegli esseri umani alla costante e disperata ricerca di una felicità che si vuole a tutti i costi raggiungere passando però, inconsciamente, attraverso i suoi sentieri più insicuri e vorticosi, galleggiando ipnotizzati nelle sue acque più malsane.


Autore: Clint Mansell e Kronos Quartet
Titolo: Requiem For A Dream
Etichetta: Nonsuch

Tracklist: 1) Summer: Summer Overture 2) Summer: Party 3) Summer: Coney Island Dreaming 4) Summer: Party 5) Summer: Chocolate Charms 6) Summer: Ghosts of Things to Come 7) Summer: Dreams 8) Summer: Tense 9) Summer: Dr. Pill 10) Summer: High on Life 11) Summer: Ghosts 12) Summer: Crimin’ and Dealin’ 13) Summer: Hope Overture 14) Summer: Tense 15) Summer: Bialy and Lox Conga - Moonrats 16) Fall: Cleaning Apartment 17) Fall: Ghosts-Falling 18) Fall: Dreams 19) Fall: Arnold 20) Fall: Marion Barfs 21) Fall: Supermarket Sweep 22) Fall: Dreams 23) Fall: Sara Goldfarb Has Left the Building 24) Fall: Bugs Got a Devilish Grin Conga 25) Winter: Winter Overture 26) Winter: Southern Hospitality 27) Winter: Fear 28) Winter: Full Tense 29) Winter: The Beginning of the End 30) Winter: Ghosts of a Future Lost 31) Winter: Meltdown 32) Winter: Lux Aeterna 33) Winter: Coney Island Low


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