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OST - Eddie Vedder: Into The Wild

Pubblicato il 12 marzo 2008 da Paolo Bellipanni


OST - Eddie Vedder: Into The Wild

Eddie Vedder è tornato, ma questa volta l’ha fatto da solo, silenziosamente, lontano da scalpori e colpi di scena, lasciando a casa i suoi fidati Pearl Jam e facendo a meno delle solite, e spesso controproducenti, collaborazioni illustri. Solitario e pensieroso, con la sua chitarra vecchia e un pò scordata in stile falò nella foresta, con le sue spensierate memorie di gioventù ribelle e il suo canto di libertà, l’ormai quarantreenne musicista statunitense ha messo a segno un altro colpo, l’ennesimo della sua carriera, attraverso la colonna sonora di Into The Wild, film scritto e diretto da uno Sean Penn riflessivo e più che mai commovente. Undici brevi brani persi tra echi country/blues e avvolgenti cavalcate folk che hanno il merito di rappresentare la testimonianza più timida, personale e sincera della sua interiorità, di quell’anima da americano indipendente e solitario che tanto piace e affascina: una silhouette che non poco lo avvicina al suo guru e maestro Neil Young (che comunque è canadese), rendendolo amabile sia alla vecchia guardia sessantottina a stelle e strisce, sia ai giovani rockers europei e americani che si rispecchiano nel suo essere trasandato ma allo stesso tempo elegante ed enigmatico. Into The Wild è un pò la fuga che ogni persona desidererebbe intraprendere per allontanarsi dal miasma della società occidentale e immergersi in quella natura che nel film di Penn in qualche modo assume i toni e i colori che aveva nel romanticismo letterario d’inizio ’800, narrando così, tra malinconie di solitudine e avventurose gioie, di questo viaggio spericolato nelle terre selvagge del mondo e, inevitabilmente, della nostra anima. Vedder d’altra parte ragiona allo stesso modo, avvolgendo il suo songwriting in una dimensione pura, primordiale ed estremamente diretta: un’atmosfera semplice e quasi artigianale quella del disco, la cui musica scorre via leggera e senza interruzioni, un canto che dipinge in maniera ora rudimentale, ora più raffinata, l’essenza del confronto tra l’essere umano e la grandezza della natura, tra il piccolo e solitario individuo e l’insormontabile barriera delle foreste, dei mari, delle montagne che vi è davanti.
Il grunge aspro e spesso malinconico a cui il musicista di Chicago ci aveva abituati con i Pearl Jam sparisce dietro l’angolo per far spazio ad un rock acustico profondamente segnato da fraseggi di matrice southern folk che ne evidenziano di conseguenza la componente più solare e leggera: solo raramente gli arrangiamenti si appesantiscono di distorsioni e suoni elettrici (come accade in Setting Forth e Far Behind), proprio per non decostruire l’atmosfera naturale che le chitarre acustiche, gli ukulele e gli altri strumenti a corde evocano con grande spessore, pur inquadrandosi in una dimensione esecutiva fin troppo diretta che spesso si smarrisce in un’evitabile prevedibilità, come per Hard Sun, traccia che non a caso ricorda i banali ritornelli della peggior Sheryl Crow, o per la brevissima Tuolumne, basata su arpeggi chitarristici che già sai come si chiuderanno ancor prima che finiscano. In fondo tutti sanno che Vedder non è mai stato un genio in varietà e anche l’OST di Into The Wild lo dimostra, ma non avrebbe potuto essere altrimenti, ed è per questo che il disco non delude e raramente stanca, presentandoci una musica semplice, orecchiabile ma d’altra parte affascinante (sentire ad esempio la meravigliosa The Wolf) e, soprattutto, perfetta in veste di cornice sonora del paradiso visivo che il regista statunitense ci ha mostrato nel suo ultimo capolavoro. Penn e Vedder hanno superato insieme le barriere della società occidentale e le sue restrizioni per abbandonarsi alle tumultuose correnti del mondo naturale, di quel paradiso perduto che ancora febbrilmente brucia dentro; è inevitabile per il regista immortalare nella pellicola le bellezze di quel mondo come è necessario per il musicista andare a scavare nel passato "naturalistico" della musica americana e riscoprire la forza evocativa del country, del folk, delle schitarrate spensierate, dei ritornelli urlati al cielo stellato mentre si è appoggiati con la schiena ad un albero di qualche minuscolo boschetto Texano. Into The Wild è tutto questo e anche la musica, come il film, si esprime nella bellezza e nell’ineguagliabile fascino della foglia autunnale, del legno duro, del lago ghiacciato, della montagna invalicabile: una metafora del viaggio ma anche del confronto con ciò che è più grande di noi, della paura, dell’evasione, della solitudine, e di questa poetica riflessione così modernamente romantica che in musica diviene ancor più commovente.


Autore: Eddie Vedder
Titolo: Into The Wild
Etichetta: J-Records

Tracklist: 1) Setting Forth 2) No Ceiling 3) Far Behind 4) Rise 5) Long Nights 6) Tuolumne 7) Hard Sun 8) The Wolf 9) End of the Road 10) Society 11) Guaranteed


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