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OST - Memoirs of a Geisha

Pubblicato il 26 febbraio 2006 da Alessandro Izzi


OST - Memoirs of a Geisha

Accostarsi ad una cultura diversa è sempre problematico e difficile perché c’è sempre, dietro l’angolo, il pericolo di assumere uno sguardo turistico sempre alla ricerca di scorci da cartolina. Riuscire a relativizzare la propria visione poetica ed essere in grado, nello stesso tempo, di appropriarsi (magari in breve tempo) di un linguaggio distante e totalmente “altro” è fin troppo spesso al di là delle nostre possibilità.
La vera tragedia di questo secolo apparentemente dominato dalla comunicazione di massa istantanea e dalle nuove tecnologie sta proprio nell’impossibilità di riuscire a capire fino in fondo l’"altro da noi". L’estrema vicinanza, il trovarci sempre ad un metaforico schioppo di mouse gli uni dagli altri esaspera oltre misura le difficoltà che, alla fine, incontriamo quando, abbandonate le strade omologate che parlano tutte anglofono, ci si addentra nei meandri di culture millenarie che ci è dato sfiorare, ma che ci sarà sempre impossibile capire davvero.
Giappone e Occidente sono, di fatto, due realtà che hanno sempre cercato una qualche forma di comprensione reciproca sia per motivi storici che per pure ragioni commerciali, ma i risultati di questo “parlarsi a distanza” ci hanno lasciato sovente con l’amaro in bocca, con l’impressione che qualcosa sfugga inesorabilmente alla penna del poeta o all’orchestra del compositore.
Oggi è la volta di John Williams di tentare, con le proprie note musicali, di stabilire un ponte duraturo tra queste due civiltà.
La colonna sonora di Memorie di una geisha è, in questo senso, un piccolo grande capolavoro di rispetto e comprensione dell’altro (molto più della pellicola che deve accompagnare) perché evita decisamente la trappola di limitarsi ad una piatta imitazione turistica dei suoni e del linguaggio armonico giapponese, ma cerca, al contrario, ferma restando una precisa e solida argomentazione musicale tipicamente occidentale, di reinterpretare, dal suo imprescindibile punto di vista, la cultura musicale orientale.
In questo senso diventa già estremamente esemplare il track 1 (Sayuris Theme) che, oltre a presentare quel tema che diverrà una vera e propria pietra angolare di tutta la composizione, rivela immediatamente questa precisa volontà di far suoi stilemi orientali senza smarrire una propria specificità linguistica assolutamente occidentale. Il tema, presentato dapprima dal violoncello solista (un superbo Yo-Yo Ma) e poi ribadito dal flauto, pur rimanendo ancorato ad un’impostazione quasi pentatonica viene, infatti, sostenuto da un enfatico tappeto armonico degli archi che non sfigurerebbe in un sinfonista ottocentesco di area germanica.
Queste due realtà musicali, comunque, non si contraddicono minimamente, non sono mai poste in urto reciproco, né aspirano ad una sorta di convivenza schizofrenica (tipica ad esempio di altre composizioni destinate a film americani di ambientazione giapponese), ma si sposano in una comune temperie espressiva, nell’identico anelito ad un sentimento nostaligico, rarefatto ed elegantissimo che è tipico della logica calligrafica della cultura nipponica. Anche quando il tema principale viene perorato dalla piena orchestra all’unisono (nell’eccellente track 2: The journey to Hanamachi) dopo essere stato efficacemente variato ed anticipato dal flauto giapponese, l’impressione generale resta quella di un rispetto profondo delle due specificità musicali presentate.
Sebbene il ricordo delle musiche di Tan Dun per La tigre e il dragone resti sempre dietro l’angolo (del resto le due composizioni condividono lo stesso strumento solista) è da dire che il linguaggio musicale di Williams resta sempre assolutamente riconoscibile.
Più sbilanciati verso una restituazione del mondo musicale nipponico sono le tracce successive del disco. Il track 3, ad esempio, con il suo puntuto gioco di percussioni che ricorda certe scelte di Sakamoto per le musiche di L’ultimo imperatore, ha un sapore scherzoso che non stonerebbe in qualche raccolta di musiche giapponesi. Ma è solo nel successivo track 4 (Brush on silk) che vengono del tutto abbandonate le sonorità occidentali a favore di strumenti, temi e soluzioni armoniche tipici dell’estremo oriente. Una scelta di mimesi assoluta, unica e mai più ripetuta nell’arco di tutta la composizione.
Da questo punto in poi diventa difficile riuscire a dare conto dell’evoluzione sempre cangiante del pensiero musicale: dalle scelte dissonanti degli archi del track 7 (Finding Satsu) alla grazia sublime del track 16 (Cofluence: forse il più bello di tutta la composizione) che parte da un dialogo delicato tra flauto ed oboe che si rimbeccano il tema principale appena punteggiati da ornamenti discreti del violoncello per poi slanciarsi in una profondissima declamazione orchestrale di intatta emozione che chiude in enfasi sull’entrata in scena dei corni.
Una menzione a parte meritano il track 14 (The fire scene and the coming of war) con la sua diretta citazione del lamento tradizionale giapponese Ogi No Mato e l’espressivo track 8 (The Chairman’s waltz) che ritrova, nel violino solista di Itzhak Perlman, le stesse atmosfere dolenti di Schindler’s list.
Se è quantomeno inusuale per Williams la scelta di basare la sua composizione su pochi temi melodici (spesso molto brevi), non da meno sono tantissimi gli elementi ritornanti della poetica del compositore. Citiamo solo, su tutti, il pianto in brevi accordi degli archi acuti a rendere il senso tragico di una guerra inevitabile e sanguinaria (è il già citato track 14) che già avevamo conosciuto nelle bellissime musiche di Revenge of the Sith dello stesso anno. Una colonna sonora che meriterebbe davvero l’Oscar.

Autore: John Williams; titolo: Memoirs of a Geisha; etichetta: Sony classical; Solisti: Yo-Yo Ma (violoncello) e Itzhak Perlman (violino)

Tracklist: 1) Sayuri’s Theme 2) The Journey to the Hanamachi 3) Going to School 4) Brush on Silk 5) Chiyo’s Prayer 6)Becoming a Geisha 7) Finding Satu 8) The Chairman’s Waltz 9) The Rooftops of the Hanamachi 10) The Garden Meeting 11) Dr. Crab’s Prize 12) Destiny’s Path 13) A New Name... A New Life 14) The Fire Scene and the Coming of War 15) As the Water... 16) Confluence 17) A Dream Discarded 18) Sayuri’s Theme and End Credits


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