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OST: OGNI COSA E’ ILLUMINATA

Pubblicato il 19 novembre 2005 da Daniele Coluccini


OST: OGNI COSA E' ILLUMINATA

Il film di esordio del regista californiano Liev Schreiber Everything is illuminated (in italiano Ogni cosa è illuminata), stupisce il pubblico della sessantaduesima Mostra d’arte cinematografica di Venezia per la sua delicata comicità e velata malinconia. L’attenzione dello spettatore viene spesso catturata dal rapporto che i due protagonisti instaurano fra loro durante lo svolgimento del film. La contrapposizione di due realtà così diverse, la povertà e la semplicità del popolo ucraino da un lato e la ricchezza e la stravaganza della borghesia ebraico-americana dall’altro, permeano costantemente la pellicola rendendo il confronto estremamente gradevole e mai banale. La vicenda, che si svolge quasi interamente fra strade e paesaggi dell’Ucraina, viene vivacizzata e movimentata dalla gradevolissima colonna sonora originale di Paul Cantelon. Il giovane compositore americano inizia i suoi studi musicali a Los Angeles per poi proseguirli in alcune fra le più prestigiose istituzioni musicali del mondo fra cui i Conservatori di Ginevra, Parigi e la celeberrima Juilliard School di New York. Il compositore dimostra una pregevole maestria nella creazione di atmosfere sempre diverse con forti richiami alla musica dell’est Europa anche per l’uso che egli fa di strumenti legati alle tradizioni popolari e al folklore, come i mandolini e la fisarmonica. Anche il violino viene connotato spesso da un forte carattere folk con l’utilizzo di glissati e di melodie basate su scale modali. Alcuni temi musicali vengono riproposti in varie tracce subendo modificazioni improvvisative e, i cambiamenti di tempo e gli accelerando, donano ai brani la ballabilità propria delle musiche tradizionali dell’est. Il punto di forza di questa colonna sonora sono però le varie tracce eseguite da piccole orchestre di musica popolare, che non appartengono direttamente a Paul Cantelon. Nei brani eseguiti da queste formazioni tzigane, risiede il forte dualismo di questa pellicola, la volontà del regista di avvicinare due mondi e due culture così diverse fra loro. Spiccano fra tutte le tracce del gruppo strumentale Leningrad che, con le loro sonorità retrò, ricordano per strumentazione e andamento i brani cantati dalla famosa interprete degli anni ’40 Yma Sumac (track 04, 09). La sezione di ottoni, quasi sempre con l’ausilio della sordina, dona a queste composizioni il gusto proprio delle Big Band jazzistiche, con reminiscenze sempre presenti di matrice tzigana, sulla scia dei migliori brani di Goran Bregovic. Le track 02 e 06, fra le meno belle, sono forse quelle che rendono in modo più profondo l’influsso della cultura americana in un paese come l’Ucraina. L’Hip Pop, proprio delle periferie newyorkesi, si fonde così con gli strumenti appartenenti alla cultura popolare dei paesi dell’est. Nasce un genere praticamente nuovo, un Rap grottesco fatto di ritmi synth, di scratch tipici del filone musicale afro-americano degli anni ’90, assolutamente estraneo alla tradizione ucraina. Particolarmente gradevoli e movimentati sono i brani affidati al gruppo strumentale Gogol Bordello che, spaziando musicalmente fra i generi più disparati, si cimentano in un tango argentino che ricorda quelli di Astor Piazzolla, non sdegnando stridenti dissonanze e ironiche “progressioni armoniche di cluster” affidate al solo del Bandoneon (track 07, 17). L’intero disco immerge l’ascoltatore in una dimensione che transita fra molteplici stati d’animo, trascinandolo dall’ebbrezza degli sfrenati balli zingari, a momenti di riflessione e staticità propri del ricordo e della memoria, tematica principale di questa piacevole pellicola.

Autore: Paul Cantelon; Titolo: Everything is illuminated; Etichetta: Tvt

Tracklist:

1) Paul Cantelon - Odessa Medley 2) Leningrad - Zvezda Rok-N-Rolla 3) Csokolom - Amari Szi Amari 4) Leningrad - Dikiy Muzhchina 5) Paul Cantelon - Prologue/Babushka 6) Paul Cantelon - Little Jonathan/The Wall 7) Gogol Bordello - Bublitschki 8) The Con Artists feat. Peter Miser Ya-takoy 9) Leningrad - Malen’kiy Mal’chik 10) Tin Hat Trio - Fear of the South 11) Paul Cantelon - River Of Collections 12) Paul Cantelon - Tank Graveyard/Valse de Suzana/Dee-yed 13) Paul Cantelon - Sunflowers 14) Paul Cantelon - War Is Love/eta-Ya 15) Paul Cantelon - Trachimbrod/Ressurection/Requiem 16) Paul Cantelon - Inside-Out 17. Gogol Bordello Start Wearing Purple


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