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Ost - Ora o mai più

Pubblicato il 20 aprile 2004 da Alessandro Borri


Ost - Ora o mai più

Per la commedia giovanilistica new global di Lucio Pellegrini, un soundtrack dai due volti. Da una parte una variegata compagine di rock indipendente che spazia dall’abrasivo Paul Weller d’epoca Jam (Art School) al brit pop colto ed atmosferico dei Doves (M62 Song), passando per la new-new wave dei Blonde Redhead (Hated Because of Great Qualities) o l’americana dei Wilco (Red-eyed and Blue). Dall’altra le composizioni originali di Giuliano Taviani, che opta per scelte niente affatto scontate. Per accompagnare le gesta ribellistiche dei giovani di Pellegrini, sballottati tra l’università e la Genova del G8, il giovane musicista escogita infatti bozzetti acustici di delicata fattura, intagliati in arrangiamenti assai raffinati: vedi il sognante crescendo di David, per esempio, o il languore sentimentale del valzerino Viola, cesellato da un preciso lavoro degli archi. Altrove si inseriscono fiammate di rock che fanno loro soluzioni eleganti tra Tortoise e Penguin Cafè Orchestra (Il mondo è storto, dominata da un hammond alla Booker T. and the MGS, La torre è dritta, stesso tema con incursioni di glockenspiel e violino), puntuti scherzi orchestrali (Se non io chi?), improvvisazioni pianistiche (Pesci rossi). Insomma si evocano più le sospensioni elegiache della post-adolescenza che i clangori della contestazione. Per finire, con la title track, su una nota sussurrata e riflessiva ma anche sottilmente inquieta.

[aprile 2004]

Giuliano Taviani Ora o mai più Radio Fandango


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