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OST - The corpse bride

Pubblicato il 11 ottobre 2005 da Alessandro Izzi


OST - The corpse bride

Se il cinema dei grandi musicals e i cartoons sono i punti di riferimento obbligati per comprendere fino in fondo la portata poetica delle musiche bellissime di Charlie and the chocolate facotry, è, invece dal teatro che bisogna partire per avviare un qualsiasi discorso sulla colonna sonora composta da Danny Elfman per The corpse bride. Una logica teatrale permea, infatti, non solo alcune delle bellissime canzoni che compongono il soundtrack, ma anche i vari brani puramente strumentali che commentano la triste vicenda della sposa cadavere e del suo ignaro promesso sposo.
Basti in questo senso, il solo brillante esempio del breve track 1 (Main titles) per rendersi conto di quanto teatro si respiri nella musica elfmaniana. Aperto come un sipario sulla scena dagli accordi ribattuti del pianoforte e discretamente punteggiato dai fiati che fin dall’inizio impongono un’atmosfera da fiaba triste ed intrisa di malinconia, il brano in questione si avvia inesorabile verso un’inaspettata apertura melodica (il protagonista che entra in scena) che ha tanto il sapore di una ballata popolare quanto il gusto armonico di un classico tema sinfonico schubertiano.
Anche la progressione delle variazioni timbrico motiviche cui è soggetto, sempre nel primo track, il tema principale (che costituisce davvero la chiave di volta dell’intera composizione) ha il sapore particolare di un meccanismo teatrale dal momento che esso riesce incredibilmente a sfociare in un brevissimo duetto barocco tra clavicembalo e organo che serve contemporaneamente sia a produrre una precisa ambientazione sonora, sia a caratterizzare due veri e propri “personaggi musicali”. Come a dire: scena ed azione fusi in un mirabile esercizio di stile di appena poche battute che ci raccontano già la storia di un mondo (quello di Victor) borioso e fatto di infiniti piccoli pregiudizi formali.
Teatrale è anche l’opposizione tra questa atmosfera sognante e triste e il gusto jazzistico che permea il mondo dei morti, dominato da una visione estremamente variata con una tavolozza orchestrale che miscela lo xilofono con le trombe, le voci con una vasta famiglia di strumenti percussivi destinata a produrre un’impressione da “scuotimento di ossa” in una ridda ritmica molto formalizzata, dal gusto palesemente swing, spesso ad un passo dalla maniera pura e semplice.
Ancora teatrale è il ricorso a brevi assoli, quasi dei monologhi operistici o da teatro elisabettiano come nel pregnante track 3 (Victor’s solo piano) che riprendendo il clima del tema principale si lancia in una fantasia notturna a metà tra Chopin e il già citato Schubert in un gioco di arpeggi su un accordo minore che va a chiudersi in un gesto ironico che non sarebbe stato estraneo alla penna di un Haydn. Successivamente, nell’ancora più interessante track 11 (The Piano duet) lo stesso gioco musicale (pensato questa volta a quattro mani) scivola inesorabilmente da un tono di meditativo vagabondaggio musicale verso le atmosfere jazzistiche già ascoltate nel mondo dei morti.
Teatrali, infine, sono i continui riferimenti alle operette di Gilbert e Sullivan come in The wedding plan (track 14): una canzone corale che si vuole come un virtuosistico crescendo sonoro permeato da un’ironia asprigna e gustosa.
Le atmosfere portate avanti dal film sono solo superficialmente simili a quelle già sperimentate nel soundtrack di Nightmare before Christmas (l’altro grande capolavoro stop motion partorito dalla fantasia di Tim Burton), anche perché la fantasia musicale del compositore preferisce attingere da altri momenti della sua collaborazione con il regista americano.
Da questo punto di vista si potrebbe anzi affermare che, se il riferimento più immediato per le musiche di Charlie and the chocolate factory è da ricercarsi nella colonna sonora di Mars attacks (e quasi nessuno si è posto, in effetti, il problema di mettere in relazione queste due pellicole solo apparentemente diversisisime) il vero precedente di The corpse bride, almeno dal punto di vista musicale, sembra essere spesso Sleepy Hollow specie nella splendida parte iniziale.


Autore: Danny Elfman; Titolo: The corpse bride; Etichetta: Warner Bros/ Wea

Tracklist:

1) Main Titles 2) According to Plan - song 3) Victor’s Piano Solo 4) Into the Forrest 5) Remains of the Day - song 6) Casting a Spell 7) Moon Dance 8) Victor’s Deception 9) Tears to Shed - song 10) Victoria’s Escape 11) The Piano Duet 12) New Arrival 13) Victoria’s Wedding 14) The Wedding Song - song 15) The Party Arrives 16) Victor’s Wedding 17) Barkis’s Bummer 18) The Finale 19) End Credits Part 1 20) End Credits Part 2 21) Ball & Socket Lounge Music #1 (Band Version) 22) Remains of the Day (Combo Lounge Version) 23) Ball & Socket Lounge Music #2 24) Ball & Socket Lounge Music #1


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