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PARVANE-HA-BADRAGHE-MIKONAND (LE FARFALLE SONO APPENA UN PASSO INDIETRO)

Pubblicato il 18 novembre 2004 da Antonio Pezzuto


PARVANE-HA-BADRAGHE-MIKONAND (LE FARFALLE SONO APPENA UN PASSO INDIETRO)

Il neo realismo e un’altra storia iraniana. Una ragazzina debole e sofferente per la troppa tristezza, una micro comunità che le si fa intorno e cerca di farla ridere. E per questo ci si veste da Charlot, si organizzano serate musicali o si gira per la strada con vestiti colorati. Un ragazzino che di fatto la adotta e la porta per ospedali e città. Il neo neo realismo, sullo sfondo una grave alluvione che ha distrutto case e famiglie, sullo sfondo alcune persone che questa ragazzina di otto anni cercano perché è una artista, cioè fa disegni che appende alle pareti. Questi disegni sono il pretesto per questo mockumentary un po’ doc un po’ fiction. Un film neo neo neo realista, alla ricerca di settemila aironi che, secondo una leggenda sono in grado di esaudire i desideri degli stranieri, ma che cacciatori di frodo ammazzano senza pietà, ed oggi sono solo seimila, questi aironi, e gli altri mille i ragazzini li costruiscono con il fango. Per riuscire ad arrivare alla fatidica cifra magica. Ma lo sforzo è immane, e pecore distratte e datori di lavoro poco gentili, lo rendono irrealizzabile. E le farfalle non si possono inserire nella conta, loro sono un passo indietro.

Uno stile neo neo neo neo realista, la macchina da presa veloce ed agile, i volti e i visi che raccontano più di mille parole. Le immagini di repertorio della televisione, le fotografie dei morti e i ragazzini mutilati che fanno vedere i documentari (reali) nei quali si vedono causa e motivi del loro dramma. Primo film per Mohammad Ebrahim Moaiery, scrittore di storie per l’infanzia, che per il suo esordio sceglie il Nord dell’Iran.

E la ragazzina troppo stanca, con la testa troppo stanca, e nessuna voglia di vivere o di parlare. Che non si capisce quanto reciti o quanto sia semplicemente se stessa, in questo film realista, ma con un po’ troppi “nei”.

[novembre 2004]

Regia, sceneggiatura, montaggio, produttore: Mohammad Ebrahim Moaiery Fotografia: Touraj Aslani Suono: Mehdi Asadi Produzione, distribuzione, vendita all’estero: Documentary and Experimental Film Center

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