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Paura (libro)

Pubblicato il 28 gennaio 2016 da Antonio Napolitano


Paura (libro)

Ero così rapito dal mio fantasticare, che una mattina accadde un fatto curioso. Ricordo che ero solo in casa e come sempre non appena sveglio mi ero messo subito a lavorare al film. A un certo punto, nel pieno di una scena – l’assassino è appostato dietro una porta e attende la sua vittima - m’immedesimai così tanto da convincermi che in casa ci fosse qualcuno. Cessai per un attimo di battere sui tasti come un forsennato e mi misi in ascolto. Silenzio. Sapevo che Marisa non sarebbe rientrata prima di sera, eppure quando mi immersi nuovamente nella storia sentii un rumore di passi. Avevo bisogno di aiuto, di una presenza umana che mi confermasse se stavo impazzendo o meno, ma a quell’ora tutti erano al lavoro. Se avessi gridato chi mi avrebbe sentito? […] Alla fine con una scusa feci salire il portiere. Lui venne su, gli feci girare tutta la casa e poi lo mandai via. Quella fu la prima volta in cui intuii che se qualcosa che avevo scritto io stesso riusciva a terrorizzarmi così tanto, forse sugli altri poteva avere il medesimo effetto.

Paura. Non poteva avere titolo differente l’autobiografia del maestro dell’horror italiano, Dario Argento, che si confessa a trecentosessanta gradi ai suoi fan e agli amanti del cinema in un vero e proprio libro aperto senza compromessi né (auto)censure. Un libro che rispecchia in pieno il suo carattere autoriale, le aspirazioni, gli azzardi, le sicurezze e inquietudini. Un regista che da sempre ha voluto e dovuto combattere contro ogni forma di censura, sia preventiva che dietrologa, e che ha rischiato in prima persona per le sue scelte. E in linea con la sua visione artistica e creativa, anche in Paura non fa sconti a nessuno, nemmeno a se stesso. Non a caso, Argento sceglie di introdurre la propria narrazione con l’episodio più inquietante. Quello che più di tutti riguarda l’angoscia, il panico, il dolore e che non è causato dalla presenza di un serial killer nascosto dietro la tenda, non è per colpa dell’ombra di un coltello pronto a colpire nella villa isolata. Non è la paura causata dall’ospite esterno, ma è quella che alberga in noi e che, subito dopo il successo di Suspiria, nel pieno della fama internazionale, spinse Dario Argento a pensare al suicidio.

Ma Paura non è solo la rappresentazione delle angosce che il regista ha saputo estrarre dall’uomo, ma è anche, e soprattutto, la storia del suo amore verso il cinema, degli anni in cui era un giovane critico di Paese Sera e, senza saper parlare inglese, si infilava di nascosto nelle suite d’albergo per intervistare John Huston; della prima comparsa sul set come chierichetto per volere di Alberto Sordi; della stima di Sergio Leone che lo volle come soggettista insieme a Bernardo Bertolucci in quel capolavoro che ha il titolo di C’era una volta il West. E Paura è soprattutto il racconto della tenacia di un autore nel difendere le proprie idee, tenacia che l’ha quasi costretto a diventare regista contro il volere non solo dei produttori ma anche di se stesso e che l’ha portato a inventarsi un genere per cui è apprezzato in tutto il mondo.

Argento racconta in maniera scorrevole e lineare tutta la sua vita e si apre in una duplice confessione sia artistica che privata che finisce per intrecciarsi in un tutt’uno e andare di pari passo. Così si sofferma sulla lavorazione di ogni singolo film, amati come se fossero dei veri e propri figli, e lo fa citando ogni aneddoto accaduto sul set o fuori dal set, senza sottrarsi a nessun tipo di gossip: dall’odio con Tony Musante sul set del suo film d’esordio, L’uccello dalle piume di cristallo, agli amori vissuti, sfiorati e appassiti per le attrici che divennero sue compagne nella vita come Marilù Tolo e Daria Nicolodi e quello per le figlie Fiore e Asia. O come quando ci racconta dell’esperienza del suo arresto per pochi grammi di hashish. Argento si racconta liberamente non con la volontà di provocare o sfidare il lettore come fa con lo spettatore in sala, ma anzi si mette a nudo con i suoi limiti e ci svela i trucchi del mestiere, rivelando così non solo tutti i meccanismi tecnici che creano il terrore, ma confortandoci e facendoci scoprire, come si fa con un bambino, che in fondo è tutta una finzione. Una finzione che travalica ogni forma di sensazionalismo autoreferenziale e puramente gratuito, e che va al di là della sua rappresentazione. Perché la paura non è rappresentata dall’ombra del coltello o dal guanto dell’assassino. La paura è profondamente radicata dentro di noi e quando meno ce l’aspettiamo, ci verrà a trovare e si siederà accanto a noi.


Autore: Dario Argento
Titolo: Paura
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Dati: 354 pp, cartonato
Anno: 2014
Prezzo: 19,50 €
Isbn: 9788806218256
webinfo: [Scheda libro sul sito Einaudi http://www.einaudi.it/libri/libro/d...]


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