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Pesaro 43 - PNC - Una Novia Errante

Pubblicato il 28 giugno 2007 da Antonio Valerio Spera


Pesaro 43 - PNC - Una Novia Errante

Presentato all’ultimo festival di Cannes nella sezione Un Certain Régard ed ora in concorso alla Mostra Internazionale di Pesaro, Una Novia Errante è il secondo lungometraggio di Ana Katz. Qui anche nelle vesti di produttrice, attrice e sceneggiatrice, la giovane regista argentina costruisce l’intero film sul personaggio di Ines, ragazza che, partita con il fidanzato Miguel, ma abbandonata appena all’inizio del loro viaggio, decide di proseguire la vacanza da sola.
La macchina da presa segue la protagonista nel suo vagare, la controlla, la spia. Sono molto rare le inquadrature in cui non compare il personaggio di Ines. Per questo sembra che la Katz più che muovere la macchina da presa in veste di regista, la muova invece nelle vesti di attrice. La Katz attrice, infatti, calamita lo sguardo su di sé e diventa il motore fisico e psicologico dell’intera narrazione. Qualunque suo spostamento viene mostrato, seguito da un occhio perennemente puntato su di lei. Il suo errare (così come lo definisce il titolo stesso) oltre che motorio è soprattutto mentale. Lo spaesamento che domina il personaggio dopo la delusione amorosa è resa perfettamente dal suo incedere lento, goffo, insicuro.
Il film gioca infatti costantemente sull’espressione fisica del sentimento interiore ed in questo modo le lunghe passeggiate di Ines diventano il simbolo di un vagare insicuro, di una solitudine imperante, di un pensare confuso, di un animo in tormento.
Ana Katz ragiona in modo tutt’altro che banale sull’abbandono in amore. La separazione inaspettata ed improvvisa tra i due fidanzati nasconde ovviamente dei precedenti che il pubblico non conosce. L’incipit del film è il momento esatto in cui Ines viene lasciata da Miguel e la decisione spiazza totalmente la ragazza, perché non si rende conto che essa non è stata presa istantaneamente e che è invece il risultato finale di un rapporto che non può andare avanti. E’ ciò che ci riserva la vita, sembra dirci l’autrice: un punto di inizio ed un punto di fine, che il più delle volte ritornano circolarmente.
Una Novia Errante è quindi il racconto gentile e fresco della ricerca da parte di Ines di un nuovo punto di inizio. Gli incontri, le telefonate all’ex fidanzato, i suoi pianti strozzati rappresentano la via di questa ricerca, i necessari step consecutivi attraverso i quali passare per capire meglio se stessi, per comprendere esattamente da dove poter ricominciare.
Il film di Ana Katz, dunque, non propone una rappresentazione esagerata, un’iperbole della tristezza dopo la fine di una storia. Tutto appare realistico, veritiero; è l’esatto racconto di una reazione spontanea e sincera. Ed è proprio questa spontaneità che dona al film la gentilezza narrativa che lo rende un’opera piacevole e mai scontata. Il finale in particolare, in cui la protagonista si diverte a lasciarsi travolgere dalle onde del mare, riassume in sé la convinzione acquisita di farsi trascinare soltanto dalla vita e da ciò che essa le riserverà. E proprio quel mare in cui Ines si tuffa è il mare in cui sognava di nuotare con il proprio fidanzato: è l’ennnesima conferma che, a volte, il punto di un nuovo inizio coincide con quello della fine che l’ha preceduto.


CAST & CREDITS

(Una Novia Errante) Regia: Ana Katz; sceneggiatura: Inès Bortagaray, Ana Katz; fotografia: Lucio Bonelli; montaggio: Andrès Tambornino; musica: Nicolas Villamil; scenografia: Mariola Ripodas; interpreti: Ana Katz (Inès), Carlos Portaluppi (German), Daniel Hendler (Miguel); produzione: Flehner Films, Mediapro; distribuzione: Bodega Films; origine: Argentina 2007; durata: 90’.


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