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Pietro Germi - Un ricordo

Pubblicato il 13 marzo 2015 da Nicola Calocero


Pietro Germi - Un ricordo

Pietro Germi, nato a Genova nel settembre del 1914, incarna sicuramente un modello particolare di stile cinematografico. L’episodio che segue, poco conosciuto, fu riportato da Callisto Cosulich nel novembre del 2001 a Firenze, nel corso di una tavola rotonda durante i lavori del festival “France Cinema”.

Estate 1960. Il produttore Carlo Ponti ha invitato il regista Pietro Germi ad una proiezione privata. Carlo Ponti sta seguendo i lavori del nuovo film di Vittorio De Sica: La Ciociara. Tratto da Moravia, vede la sua Signora come protagonista nel ruolo più importante della sua carriera. Pietro Germi invece ha da poco festeggiato la vittoria del Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura. Alla fine quindi, nel suo Un Maledetto Imbroglio, ha fatto bene a tradire il “Pasticciaccio” di Gadda. Così come impone la seconda regola del genere noir: alla fine della storia si deve sempre individuare un colpevole. La prima regola recita identica per tutti i generi cinematografici, e Germi la conosce così bene da non averla mai tradita: non ti puoi permettere mai di deludere il tuo pubblico.

La carriera di Germi e di Ponti si è spesso intrecciata. Germi è stato un osservatore attento degli anni della ricostruzione, raccontando sempre il nostro paese attraverso il cinema di genere, quel modello che ha reso Hollywood la più grande fabbrica di sogni del mondo. Germi e Ponti hanno girato insieme già tre film: il primo è stato un vero e proprio “polar” all’italiana: Gioventù Perduta; hanno poi raccontato il nostro risorgimento attraverso un’originale chiave western ne Il Brigante di Tacca del Lupo; e solo pochi mesi prima hanno condiviso l’ultimo progetto insieme: il melodramma Il Ferroviere.

La proiezione privata propone una pellicola in cui sono coinvolti i giovani protagonisti della nuova critica francese. Il film, che ostenta un nuovo modo di raccontare, a Berlino è stato giudicato irriverente. Il protagonista del film parla direttamente in macchina al pubblico. E’ molto carismatico e Ponti lo ha già messo sotto contratto nel suo nuovo film, come partner per la Signora.
Ponti vuole da Germi un giudizio sincero sul film. A questo enfant prodige vorrebbe proporre di lavorare su Il Disprezzo, il romanzo di Moravia con molte suggestioni meta-cinematografiche.
Germi e Ponti sono i primi a vedere in Italia A bout de Souffle di J.-L. Godard. Terminata la proiezione Germi accende il suo secondo sigaro della giornata e si rivolge all’amico Ponti: “Tutto questo io la faccio già da dieci anni.

Non tutti hanno sentito il bisogno di essere postmoderni o di vivere schiavi nella ricerca del capolavoro. E Pietro Germi con perentorio disincanto ha sempre tracciato la linea di un cinema che non è stato ma che sarebbe potuto essere.


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