X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Quando Roma era un paradiso [libro]

Pubblicato il 21 giugno 2016 da Sabrina Mascellari


Quando Roma era un paradiso [libro]

Passeggiare è un’attività umana superiore e il ritmo di una passeggiata, sempre uguale e sempre diverso, rassomiglia al ritmo di una poesia. Una placida camminata nel parco capitolino di Villa Pamphilj è la suggestiva immagine iniziale del racconto su Roma dello scrittore e giornalista Stefano Malatesta che, citando il poeta russo Osip Mandel’štam, introduce il lettore in un viaggio nella Città Eterna all’indomani del secondo Dopoguerra. La prima parte del libro ha inizio con i tedeschi che hanno abbandonato la città e i romani che cercano di cancellare ogni traccia del ventennio e del regime, mentre arte, letteratura e cinema tornano a splendere come in un novello rinascimento culturale. Roma, finalmente liberata dall’austerità del fascismo, cambia volto e diventa una città vivace, internazionale e mondana, che supera la blasonata Parigi nel soddisfare le curiosità di intellettuali, pittori e giovani interessati al cinema, un cinema rivoluzionario che fa da locomotiva e da sfondo alla rinascita della capitale. Sono gli anni di Rossellini e Roma città aperta, dello splendore di Via Margutta, delle librerie dove si potevano incontrare gli amici e dei residenti altisonanti come Tennesse Williams, Gore Vidal e Truman Capote; sono anche gli anni dell’arte di arrangiarsi, dei vitelloni e dei paraculi, del mare di Ostia - con i suoi famosi stabilimenti e leggendari bagnini - frequentata da scrittori e cinematografari come Peppino Amato e dell’invasione delle maestranze cinematografiche americane a Cinecittà con Quo Vadis a far da apripista alla stagione di Hollywood nella capitale e Un Americano a Roma da contrappunto all’American way of life sempre più diffuso in Italia in quegli anni.

L’autore romano, classe 1940, dedica la parte centrale del volume ad una lunga serie di ritratti di personaggi che sono transitati in diversi modi nel mondo artistico romano degli anni ’50 e ’60: si va dal restauratore e cacciatore di falsi Pico Cellini a Mario Schifano, “il Puma”, che l’autore definisce “l’unica vera Pop Star italiana”; dal collezionista Giorgio Franchetti al pittore dandy Gino de Dominicis passando per il leggendario falsario inglese Eric Hebborn, lo scrittore Germano Lombardi e il poeta d’abbordaggio Valentino Zeichen con il suo “rimorchio culturale” descritto in uno dei capitoli più divertenti del libro. Stefano Malatesta conclude il viaggio nel tempo e il suo amarcord nelle trattorie con un breve e ironico excursus sulla cucina tipica romana che si addice ad alcune caratteristiche altrettanto tipiche degli abitanti della capitale.

Quando Roma era un paradiso è un racconto lieve come la passeggiata nel parco descritta nelle pagine iniziali del libro; Malatesta celebra non solo la sua città ma una stagione della vita con il disincanto, il garbo e l’ironia che stempera la nostalgia insita quasi sempre nei racconti personali che rievocano ricordi di un passato che non tornerà più. E’ un osservatore obiettivo ma non distaccato, è “in and out” rispetto agli episodi narrati come il personaggio di Nick Carraway de Il grande Gatsby. Lo stile narrativo è fluido ed essenziale, con pagine ricche di aneddoti dalle sfumature gossip nelle quali l’autore riesce a far vibrare l’eco del mito felliniano de La dolce vita mescolandolo con grazia e abilità a quello della Roma pasoliniana. Raccontando gli artisti, dal pittore d’avanguardia al cineasta, Malatesta racconta Roma e la sua grande bellezza, una città “padrona delle sue strade e le piazze” nella quale “l’inverosimile si presentava come verosimilissimo e il pericolo non era di riuscire ad assistere al miracolo ma di vederne troppi”. Per il lettore meno giovane, ma non solo, sarà impossibile non immedesimarsi in uno dei brani più malinconici del libro in cui l’autore afferma che la Roma che lui e quelli della sua generazione hanno conosciuto è una città talmente diversa e lontana da quella di oggi da far pensare che sia sta una Roma “inventata”, come un paradiso, forse perduto.


Autore: Stefano Malatesta
Titolo: Quando Roma era un paradiso
Editore: Skira
Dati: 144 pp, brossura, dimensioni 14 x 21 cm
Anno: 2015
Prezzo: 15,00 € (Offerta web 12,75 €)
Isbn: 885723033
webinfo: Scheda libro sul sito Skira


Enregistrer au format PDF