Quo Vadis Baby – Dal cinema alla fiction

In una fase in cui la fiction televisiva, trainata dalle grandi serie americane, è stata ormai ampiamente riabilitata e ritenuta degna di attenzione anche dalla più severa critica cinematografica, si sta diffondendo la tendenza ad un dialogo creativo sempre più stretto tra il mondo della TV e quello della settima arte, per riuscire a dare vita a prodotti capaci di fondere assieme le migliori qualità di entrambi. Nel solco di questo dialogo SKY Cinema, in collaborazione con la Colorado Film Productions, ha messo in cantiere la prima fiction di sua produzione, Quo Vadis Baby, miniserie in 6 puntate da un’ora e mezza ciascuna, tratta dall’omonimo film di Gabriele Salvatores, per la prestigiosa regia di Guido Chiesa (Lavorare con Lentezza, Il Partigiano Johnny). La serie ruota infatti attorno al personaggio di Giorgia Cantini nato dalla penna della scrittrice Grazia Verasani e trasportato al cinema dal premio Oscar. Donna inquieta e ribelle, maschiaccio e rockettara, la detective privata Cantini si aggirerà per una Bologna dalle atmosfere noir per risolvere intricati casi di cronaca, portandosi però sempre dietro, nel più classico dei running-plot, il mistero della morte della sorella, avvenuta un anno prima.
In occasione dell’imminente inizio delle riprese è stata organizzata una conferenza stampa al Blue Note, tempio del jazz milanese, alla quale hanno preso parte Guido Chiesa, la protagonista Angela Baraldi, il direttore di SKY Cinema Nils Hartmann, Maurizio Totti della Colorado, lo story editor Marco Videtta e lo stesso Gabriele Salvatores in qualità di direttore artistico e nume tutelare dell’operazione. “Dopo aver importato per anni i grandi prodotti d’oltroceano” esordisce Hartmann “abbiamo pensato fosse giunto il momento di utilizzare la grande quantità di talenti italiani, spesso inespressi, per riuscire a dare vita a serie originali e di qualità, in grado di avere successo nel mercato italiano e, in futuro, in quello internazionale”. Parlando appunto di originalità, sorge spontaneo chiedersi perché esordire con un soggetto di origine cinematografica e non crearne uno ex-novo. “ Di soggetti originali ne abbiamo già parecchi sul tavolo, ma l’occasione di lavorare, con Gabriele e con la Colorado, su un personaggio d’impatto come quello di Giorgia Cantini era troppo ghiotta per non sfruttarla subito”. A riguardo interviene proprio Salvatores: “Ci tengo a sottolineare che questo progetto è assolutamente indipendente rispetto al mio film, dal quale eredita sì la protagonista e la sua interprete, insieme all’ambientazione e a molti personaggi di contorno, ma li sviluppa in maniera completamente autonoma. Per questo abbiamo coinvolto un regista come Guido, capace di lasciare la sua impronta sul prodotto finale”. Chiesa conferma: “L’eredità di Gabriele è sicuramente pesante, ma cerco sempre di discostarmi il più possibile dai modelli più immediati per i miei lavori. In questo caso la maggior parte delle scene verranno girate di giorno, abbandonando le atmosfere cupe e notturne del film e aiutando inoltre a far emergere dei lati più ottimisti dal carattere del Detective Cantini. Inoltre lo spazio più ampio concesso dal formato televisivo ha permesso di sviluppare maggiormente i personaggi di contorno, come l’assistente gay Lucio o il commissario di polizia Bruni, e di sfruttare anche dal punto di vista narrativo la passione per la musica della protagonista e le doti canore di Angela.”
Uno dei fils rouge della serie saranno infatti le esibizioni canore di Giorgia, in qualche modo riassuntive dei temi della puntata, nel locale dell’ex pornoattore Johnny Riva. Ne dà una dimostrazione Angela Baraldi, cantante prestata con successo al cinema, che, accompagnata alla chitarra da un inedito Salvatores, si esibisce nelle cover di Femme Fatale dei Velvet Underground ed Heaven dei Talking Heads per la gioia delle orecchie dei presenti. Tra le modifiche più importanti apportate al soggetto originale, c’è lo sviluppo differente del ricordo di Sara, defunta sorella della protagonista, non più aspirante attrice e suicida ma volontaria di una ONG morta in un misterioso incidente in zona di guerra; i flashback dei rapporti con la sorella aiuteranno attivamente Giorgia nelle indagini, facendo di Sara una sorta di spirito guida per la sua vita e per il suo lavoro.
"Durante la scrittura degli episodi abbiamo goduto di una libertà davvero notevole. Addirittura mi sono trovato spesso a chiedere ai produttori ‘ma veramente possiamo fare questo?’" dice entusiasta Marco Videtta, sceneggiatore della prima puntata insieme a Guido Scamoni.“Grazie a questa situazione abbiamo potuto affrontare nei vari episodi temi scottanti della nostra quotidianità, come le guerre mediorientali, il precariato dei call-center, le intercettazioni ambientali e il degrado delle periferie.” Dichiarazione questa che si unisce al coro di voci che pare dipingere le produzioni per il satellite come una sorta di Terra Promessa per i professionisti in cerca di libertà creativa. Le premesse per un prodotto di qualità, quindi, sembrano esserci tutte. Non ci resta che aspettare la messa in onda su SKY Cinema, nella primavera del 2008, per giudicare.
