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RFF 2008 – Cordero de Dios – Concorso

Pubblicato il 31 gennaio 2008 da Mazzino Montinari


RFF 2008 – Cordero de Dios – Concorso

Un uomo è alla guida della sua automobile, viene tamponato, tirato fuori con forza dal veicolo e sequestrato. I rapitori gli fanno chiamare la nipote per il riscatto, la figlia è lontana, in Francia. Un altro uomo più o meno trent’anni prima, accompagna la nipote a scuola, parla amabilmente degli imminenti mondiali di calcio, è un ricco borghese con amicizie importanti. Amicizie e complicità che non piacciono a sua figlia e al genero che nel frattempo organizzano la controinformazione e si oppongono al regime spietato dei generali argentini. L’uomo vorrebbe che la smettessero di giocare alla rivoluzione. I due non cedono e nel momento cruciale, l’uomo salva sua figlia e consegna il genero alla morte.

Sono passati trent’anni e ora le sorti di quell’uomo sono proprio nelle mani della figlia che dovrebbe pagare il riscatto, ma che ricorda, che ha memoria e non ha mai cancellato il passato. Perdonare e salvare, o non perdonare e, anche se indirettamente, punire? Nella discendenza familiare, però, c’è anche la nipote, lei ha perso l’amato padre ma non ha memoria della sua morte e suo nonno è il presente, la vita, più di sua madre che decise di andare in Francia. Il conflitto si fa aspro tra madre e figlia, e per la prima sarà un’altra sconfitta, lo si vede nel volto, nel sorriso amaro finale, nella sigaretta che dovrebbe aiutarla a prendere le distanze dal mondo, un mondo che invece si ostina a non concedere spazi.

Lucía Cedrón ha scelto indubbiamente per la sua opera prima, un tema impegnativo e doloroso anche perché legato a fatti autobiografici che, detto per inciso, finora l’hanno costretta negli incontri con il pubblico a dover rispondere sempre alle stesse domande personali. Il film prodotto da Lita Stantic è scritto bene, e proprio in questo eccesso di scrittura ha il suo limite principale. La regista, che gioca molto con il continuo rimando tra passato e presente, non lascia niente di irrisolto, tutto viene spiegato e allo spettatore non viene richiesto altro se non di sedersi, commuoversi e applaudire ai titoli di coda. Nessuno spazio per un sentimento autentico.


CAST & CREDITS

(Lamb of God) ; regia: Lucía Cedrón; sceneggiatura: Lucía Cedrón, Santiago Giralt, Thomas Philipon; fotografia: Guillermo Nieto; montaggio: Rosario Suarez; musica: Sebastian Escofet; interpreti: Mercedes Morán, Jorge Marrale, Leonora Balcarce, Malena Solda, Juan Minujín; produzione: Lita Stantic Producciones, Les Films d’Ici; origine: Argentina/Francia/Cile, 2008; durata: 91’


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