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Roma 2008 - CalArts - L’altro cinema

Pubblicato il 27 ottobre 2008 da Sila Berruti


Roma 2008 - CalArts - L'altro cinema

I film della Disney hanno formato l’immaginario collettivo di moltissime generazione. L’idea di cartone animato, inteso come fiaba animata per bambini nasce in buona parte grazie, o per causa dei lungometraggi realizzati dalla casa statunitense. Eppure qualche cosa ci lascia pensare che uno dei geni più discussi e amati del secolo scorso, avesse altri progetti, che intedesse condurre il disegno animato verso lidi nuovi e meno battuti. È il 1948 quando, dall’incontro tra Diseny e Salvador Dalì, nasce Destino un cortometraggio di sei minuti che avrebbe dovuto cambiare il modo di intendere l’animazione. Destino rimane però sconosciuto fino al 1999, quando il nipote di Disney, Roy Edward , mentre lavora alla realizzazione di Fantasia 2000, rispolvera il progetto decidendo di ripristinarlo; per il completamento del cortometraggio vengono incaricati gli studios Diney di Parigi e impiegati circa 25 animatori per decifrare gli storyboard criptici di Dalí (avvalendosi anche dei diari scritti da sua e Gala). Dimenticato quindi per molti anni, Destino è un’ opera astratta, lontana dal rassicurante mondo di Biancaneve e Cenerentola, più vicino alle atmosfere di Fantasia e alle visioni del piccolo Dumbo ubriaco; precursore di modo diverso di intendere il cartone animato, che ancora oggi stenta a trovare una sua strada e un suo pubblico. È il 1961 quando Disney e suo nipote Roy, forse con l’intento di portare avanti questo concetto, fondano la CalArts, “ California Institute of the Arts ”, scuola di alta formazione cinematografica, oggi all’avanguardia nel campo dell’ animazione tradizione e sperimentale, capace di formare professionisti di altissimo livello in grado di collaborare con studi come Pixar, Dreamworks, Disney, Industrial Light & Magic. Nella sezione L’Altro Cinema, viene presentata una selezione dei migliori corti di diploma realizzati nell’ultimo anno per i corsi di Character Animation e Experimental Animation. Un’ occasione importante che contribuisce a rimarcare l’idea l’animazione possa assumere, quindi, forme molteplici adattate a raccontare non solo storie dedicate all’infanzia ma anche temi scottanti, malinconici o socialmente rilevanti come la solitudine, la follia, l’ abbandono e la paura del futuro. I colori di questi lavori sono spesso scuri, ispirati alla Graphic Novel, al fumetto o ai graffiti dei Writers metropolitani. Molteplici stili dunque per affrontare tematiche diverse: dalla sofisticata animazione computerizzata, al semplice tratto di matita fino alle tecniche più tradizionali come lo stop-motion. Questa selezione offre la possibilità di scoprire come l’animazione possa prestarsi, alcune volte meglio della fiction, ad esprimere l’astratto e l’inesprimibile.Tendenza alla quale anche grandi case come la Pixar stanno prestando particolare attenzione, basti pensare al recente Wall e per accorgersi che il pubblico di riferimento non è più solo quello dei bambini.


CAST & CREDITS

(CalArts) Regia: AA VV ; origine: USA 2008 ; durata: 67’
Comprendente:

Experimental Animation Program: 1) Keller di Nancy Parczyk 2) Iktomi’s Dream di Michael Kline 3) Hypervibes di Dae In Chung 4) Kid Colours di Darin Vartanian 5) Sleepwalk di Daniela Anastassiou 6) Loo With The Blues di Una Lorenzen 7) Passing Circles di I-Huan Chen 8) Who is Charlie Bonnit? di Lucus Walker 9) Body di Vince McElvie 10) The Trace of Emotion di Kang Min Kim 11) The Birth of Brainfly di Nandita Kumar 12) Pigeon Dance di Danielle Ash 13) An Unquiet Mind di Chih Wen Lo

Character Animation Program: 1) For Sock’s Sake di Carlo Vogele 2) Everybody Dies in 90 Seconds di Michael Rianda 3) Dead Meet di Noel Belknap 4) Hard Lines di Eliza Ivanova 5) La Lune di Kyung-Hee (Kelly) Shon 6) Umbrella di Philip Vose 7) Rubber Woes di Jeff Liu


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