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Roma 2016 - Heaven will wait

Pubblicato il 23 ottobre 2016 da Monia Manzo

VOTO:

Roma 2016 - Heaven will wait

Inserito nella sezione Alice va in città, Heaven will wait è un toccante racconto sulle ragazze vittime dell’adescamento da parte dei terroristi dell’ISIS tramite la rete.
La regista Marie-Castille Mention-Schaar costruisce una pellicola al femminile incentrata sul tema attualissimo delle foreign fighters, giovani donne che fuggono in Siria per sposare i combattenti e partecipare alla jihad.
Un mondo parallelo, quasi una proiezione delle mancate soddisfazioni e delle paure, che si materializzano, tramite le parole di seducenti agenti del male, celati dietro deliranti missioni religiose.
Tutto si svolge nella città di Marsiglia, una delle città francesi a più alto tasso di abitanti di origine magrebina e quindi con un tessuto sociale molto vario e multiculturale.
È proprio in una realtà come questa oppure nella vicina Nizza che si sono realmente succeduti una serie di gravissimi casi di sparizioni di giovani donne francesi islamiche e non, sedotte dagli abili estremisti a servizio di una guerra santa senza scrupoli.
La regista francese ci guida con tatto e delicatezza nelle vite di Sonia e Melanie: la prima ragazza recuperata per miracolo, come si scopre nell’ultima parte del film, mentre la seconda viene raccontata in tutta l’iniziazione operata tramite un adescatore su FB.
Attraverso le storie di queste due giovani, la sceneggiatura riesce con accattivanti dialoghi a coinvolgerci all’interno di realtà molto vicine, seppur spesso poco analizzate, e lo fa raccontandoci cosa significa salvarsi oppure perdersi per sempre.
Le due ragazze non si incontrano mai, ma le loro storie riflettono l’un l’altra in modo affascinante: Sonia, diciassette anni, viene arrestata mentre è in procinto di lasciare la Francia per la Siria. Il suo racconto è la storia di un disastro scongiurato per caso, e il tentativo della famiglia nel gestire la sua riabilitazione ad una vita normale, nonostante gli arresti domiciliari.
Mélanie, 16 anni è una studente modello e una brava violoncellista, che purtroppo in un momento di estrema solitudine emotiva e a causa di un rapporto difficile con la mamma, si avvicina irrimediabilmente ad un terrorista, che le distruggerà la vita e le farà dimenticare la gioia di viverla.
L’idea struggente e assurda che collega in concreto, le due ragazze, è che al momento della partenza per la Siria sarà proprio Sonia a scegliere Melanie, su richiesta dei terroristi.
Due vite spezzate seppur non nella stessa maniera, si sfiorano ma non si incontrano: sembrerebbe una sorta di doppio racconto per comunicare in profondità allo spettatore un messaggio molto preciso da parte della regista: siamo padroni delle nostre vite e spesso rischiamo di perderci irrimediabilmente, lo fa senza giudicare, proprio in virtù della giovinezza rubata a chi non sceglie in maniera troppo consapevole.
Ottime le performance da parte di tutto il cast, con un plauso a Sandrine Bonnaire e Clotilde Courau.
Il film è interessante non solo per aver affrontato un’analisi del terrorismo internazionale, ma anche per il modo in cui svela i meccanismi dell’indottrinamento finora mai visti così da vicino.


CAST & CREDITS

( Heaven will wait); Regia: Marie-Castille Mention-Schaar; sceneggiatura: Emilie Frèche, Marie-Castille Mention-Schaar; fotografia: Myriam Vinocour; montaggio: Benoit Quinon; interpreti: Noemie Merlant, Naomi Amarger, Clotilde Coureau, Sandrine Bonnaire; produzione: Marie-Castille Mention-Scharr ; origine: Francia, 2016; durata:105’


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