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Romadocfestival 2006 - La isla durmiente

Pubblicato il 28 maggio 2006 da Carlo Dutto


Romadocfestival 2006 - La isla durmiente

Cuba ha gli occhi chiusi. Sogna. A volte spera di non doverli aprire. L’isola è addormentata, sospesa in un limbo che è attesa di un avvenire migliore. Nelle strade de L’Havana si respira l’aria della rivoluzione castrista che detronizzò il dittatore Batista, i megacartelloni inneggiano a slogan facili da ricordare, gli eroi sono dipinti su ogni muro, le canzoni rivoluzionarie echeggiano nelle sorridenti voci dei bambini di strada.

Ma è un’aria troppo spesso soffocante, opprimente: aleggia l’odore di una rivoluzione tradita, di un’isola che si è piegata, complice un eterno e tremendo embargo, allo strapotere delle multinazionali, alla presenza del più importante carcere statunitense contemporaneo, Guantanamo. Il regista spagnolo de los Santos, al suo primo lavoro, tenta di svelare questo lato nascosto dell’isola mostrando la forza vitale, che si sprigiona anche con il demone del ballo, di un popolo senza voce nella patria del turismo di massa, dei viaggi di nozze nei villaggi dove tutto è colorato, gioioso, falso. Un’isola di poeti che sognano, dove i diritti degli omosessuali sono schiacciati, dove prospera una superstizione figlia del bisogno, dove la sopravvivenza è ancora legata all’inventiva minimalista. Un buono spunto, il racconto di una Cuba ‘altra’, tenuta strategicamente nell’ombra dalle autorità, ma che non trova riscontro in una narrazione fluida e caratterizzata.

Molte, troppe interviste, spesso estenuanti e troppo spesso generaliste, spezzano il filo emozionale creato con le immagini prese dalla strada, in una scuola di danza per obesi o tra le vie lungo la spiaggia. Niente di più rispetto a un qualsiasi reportage televisivo di Geo& Geo.

[28 maggio 2006]

(La isla durmiente) Regia, sceneggiatura, fotografia e produzione: David Martin de los Santos; Montaggio: Irlanda Tambascio, Alejandro Jaquotot; Origine: Spagna, 2005; Formato: Betacam Dig & SP; Durata: 59 min


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