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Rotterdam 2009 - Wrong Rosary - VPRO Tiger Awards Competition

Pubblicato il 29 gennaio 2009 da Gaetano Maiorino


Rotterdam 2009 - Wrong Rosary - VPRO Tiger Awards Competition

Può un uomo amare una donna? Domanda sciocca agli occhi di molti, dalla risposta più che nota: certamente, è naturale!
Ma la provocazione non è fine a se stessa. Infatti: in quanti film che hanno come protagonisti un uomo e una donna di due differenti religioni, il loro credo prende il posto dei sentimenti e si pone al centro della storia, catalizzatore dell’attenzione, causa di ogni contrasto, di ogni esitazione, di ogni difficoltà che si pone nel rapporto tra l’uomo e la donna? Altra domanda dalla risposta prevedibile. Praticamente in tutti! Mahmut Fazil Coskun, regista turco alla sua opera seconda, ci presenta Musa, muezzin al primo incarico in una moschea di Instanbul, che si innamora di Clara, sua vicina di casa, fervente cattolica praticante. Fin qui un po’ di curiosità e nient’altro per questa pellicola che fa da complemento a tutta la rassegna dedicata alla cinematografia turca dell’ultima generazione, importante presenza in questa edizione del Rotterdam Film Festival.
Eppure Wrong Rosary è molto di più. Sebbene le premesse ci siano tutte, la storia di Musa non è infatti una convenzionale lotta tra religioni, non una banale storia di conversione e neppure un patetico tentativo di comunione tra due credenti in differenti fedi. Wrong Rosary, rifugge i clichè e si propone come un film ricco di sentimenti veri, comuni a ciascun essere umano da qualsiasi parte del mondo egli venga.
Può quindi un uomo musulmano amare semplicemente una donna cristiana? Ecco che la domanda iniziale, completata dalla riflessione finora portata avanti diventa più significativa. Il film riesce nell’intento di guardare oltre gli stereotipi, proponendo allo spettatore, personaggi e non archetipi, pieni di sensibilità e di confusione, senza la pretesa di rappresentare una categoria, una classe sociale o culturale.
Con lunghi piani, Fazil Coskun ci porta all’interno di piccole case dagli interni spogli e fatiscenti, tra strade semi-deserte, scegliendo di puntare su piccoli spazi (il pianerottolo, l’ascensore, il quartiere dove si raggiunge tutto camminando per pochi minuti) per permettere ai personaggi della sua piccola storia di stare sempre a contatto, senza la pretesa di andare oltre le loro vicende strettamente personali.
Nonostante a condizionare la vita dei due protagonisti sia inizialmente il rosario del titolo, simbolo presente, seppur diverso nella forma, in entrambe le religioni, il sacro è visto soltanto come un ingrediente, una componente della personalità di Musa e Clara. In realtà non c’è nessun contrasto interiore riferito alla differenza di credo; per i due, più che altro si tratta di un contrasto interiore dovuto all’insicurezza, alla timidezza, a quella difficoltà nel cogliere i momenti adatti per dire le cose col cuore. È infatti un film di momenti giusti, Wrong Rosary, momenti che non arrivano mai. È lo stesso anche per il terzo personaggio del film, Yapuk, vecchio libraio che ha una rivelazione da fare a Clara, ma che le resterà ignota ancora una volta per paura e insicurezza. Nonostante questo sia il personaggio meno approfondito del film, è tuttavia funzionale allo sviluppo della trama, che si evolve con armonia adagiandosi su lunghi silenzi e intensi sguardi. Alza la qualità dei film in competizione il film di Fazil Coskun. Ironico e dolce, una onesta e semplice storia d’amore.


CAST & CREDITS

(Uzak ihtimal); Regia: Mahmut Fazil Coskun; sceneggiatura: Tarik Tufan, Gorkem Yeltan, Ismail Kilicarslan; fotografia: Refik Cakar; montaggio: Ciçek Kahraman; musica: Rahman Altin; interpreti: Nadir Saribacak (Musa), Gorken Yeltan (Clara), Ersan Uysal (Yakup); produzione: Hokus Fokus; origine: Turchia, 2009; durata: 89’.


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