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Roma 2015 - S is for Stanley - Omaggi

Pubblicato il 18 ottobre 2015 da Antonio Napolitano

VOTO:

Roma 2015 - S is for Stanley - Omaggi

La S. Così, con questa lettera, si firmava uno dei più grandi registi della storia del cinema, Stanley Kubrick. E con questa lettera, la S, terminavano migliaia di bigliettini che il suo autista, assistente personale, nonché braccio destro, Emilio D’Alessandro, conserva gelosamente tra i suoi ricordi più cari. Bigliettini che contenevano richieste che negli anni divenivamo sempre più disparate. Perché mentre agli inizi Emilio era un semplice autista, in breve Kubrick lo fece diventare prima fidatissimo runner per le sue produzioni cinematografiche e successivamente un vero e proprio collaboratore a cui affidare tutte le manie e le fobie del genio passato alla storia.

Dalle ossessioni per l’accudimento nevrotico dei propri cani e gatti all’affidamento e alla cura del suo abbigliamento, Emilio per Stanley, non era un semplice dipendente. Era un punto di riferimento, una guida (inteso non solo come autista) a cui abbandonarsi ciecamente. S is for Stanley è la storia di un rapporto intimo, un’amicizia particolare tra due uomini completamente diversi. Da una parte lui, il genio del cinema, introverso e maniaco come pochi, dall’altra Emilio, uomo semplice, partito da giovane dalla campagna di Cassino per trasferirsi a Londra. Stanley dalla mente infinita, dedito al pensiero ossessivo ma poco abile alle cose pratiche; Emilio, mancato pilota di Formula Uno, che per decenni non sentì mai il desiderio di veder un film di quell’uomo che tutto il mondo esaltava e che era il suo datore di lavoro. Due uomini diversi che danno vita ad un sodalizio durato trenta anni e che non riuscivano più a fare a meno l’uno dell’altro.

Ispirato da Stanley Kubrick e me, il libro autobiografico che Emilio ha scritto insieme a Filippo Ulivieri, S is for Stanley è un documentario diretto da Alex Infascelli che era venuto a conoscenza di questa storia qualche anno fa: “Nel 2008 ho avuto la fortuna di passare una giornata a casa di Kubrick. Ero lì per intervistare sua moglie Cristhiane e durante la nostra conversazione mi ha parlato di un italiano che per trenta anni si è occupato di qualsiasi cosa riguardasse suo marito. Sul set come nella vita di tutti i giorni. Quell’uomo è Emilio e dal 1999, anno in cui Kubrick è scomparso, è tornato a Cassino, sua terra d’origine, dove custodisce un tesoro. Ogni oggetto, ogni foto, lettera o biglietto è legato ad un episodio dell’avventura straordinaria che ha vissuto accanto a Kubrick”. Così da quell’incontro nasce un documentario che proprio grazie a quei bigliettini scritti dal pugno del regista, meglio di tante altre opere, è riuscito a rappresentare il carattere schivo ma allo stesso tempo forte di Kubrick, e che ne risalta anche il lato umano e fortemente sentimentale.

Un ritratto privato molto forte e vivace dei due protagonisti e della loro grande energia in un documentario che sceglie di essere distaccato, non entra in facili sentimentalismi e non dà spazio a forme retoriche o ridondanze ma che alla fine però pecca di un ritmo narrativo troppo blando e che rischia di essere troppo statico.


CAST & CREDITS

(S is for Stanley); Regia: Alex Infascelli; sceneggiatura: Alex Infascelli, Filippo Ulivieri, Vincenzo Scuccimarra; fotografia: Edoardo Carlo Bolli, Gigi Martinucci; montaggio: Alex Infascelli; musica: John Cummings; interpreti: Emilio D’Alessandro, Alex Infascelli, Janette Woolmore; produzione: Kinetica, Lock & Valentine; origine: Italia, 2015; durata: 58’; Proposta di voto: 3 stelle su 5


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