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Scossa

Pubblicato il 1 settembre 2011 da Simone Isola


Scossa

Il terremoto di Messima rappresenta una delle più gravi tragedie che hanno colpito il nostro Paese, tanto da far parte ormai della sua memoria storica. Riflettere su questo evento per comprendere il presente è il principale intento di Scossa, film corale affidato alla regia di quattro maestri del cinema italiano come Carlo Lizzani, Ugo Gregoretti, Citto Maselli, Nino Russo. Una formula, quella del film ad episodi, ormai demodé, soprattutto per quanto riguarda il cinema italiano; in questo caso la scelta è funzionale a rappresentare diversi punti di vista e a moltiplicare le chiavi di lettura dell’evento. Chiariamolo subito: questi quattro autori a ottant’anni hanno ancora qualcosa di molto importante da dirci, a dispetto di chi storce il naso nel vederli ancora sulla scena.

In “Speranza” (Lizzani) una vedova resta intrappolata sotto le macerie per una giornata intera: chiede aiuto, prega, osserva uno sciacallo razziare alcuni oggetti e infine, saputa della salvezza del figlio, si riconcilia in sogno (e forse nella morte) con il marito. “Lungo le Rive della Morte” (Gregoretti) è la trasposizione del reportage dello scrittore piemontese Giovanni Cena, che si recò in Calabria subito dopo il sisma per raccontare lo stato delle cose. “Sciacalli” (Maselli) è la storia di un carcerato messinese che approfitta dei crolli per scappare e raggiungere la moglie; scoperto da un gruppo di soldati russi viene scambiato per ladro e fucilato. “Sembra un secolo”, diretto e interpretato da Nino Russo, è la storia di Turi, pescatore messinese che vive in una baracca in riva al mare e a cui viene promessa dopo il sisma una casa: passerà lunghissimi anni ad attendere il mantenimento dell’impegno, cercando di imbonirsi i potenti di turno con elargizioni di pesce fresco, pur nella consapevolezza della loro completa inaffidabilità.

Scossa è un progetto lodevole che si scontra con limiti produttivi che non sempre vengono superati con soluzioni artistiche adeguate. La rappresentazione del terremoto negli episodi di Lizzani e Maselli, basata su fondali, green screen e scenografia per ricreare le macerie, uniti ad una recitazione fortemente naturalistica, risulta a tratti enfatica, priva di uno sguardo originale e di una forte carica interpretativa. Al contrario, Gregoretti e Russo fanno virtù dei propri limiti rileggendo l’evento in chiave moderna e fortemente autoriale; il primo adottando uno stile da reportage televisivo, che si sviluppa proprio come lo sfogliarsi di un giornale; il secondo raccontando una storia impossibile, dove lo scorrere del tempo sembra arrestarsi di fronte all’atavico immobilismo del nostro Paese. L’insegnamento di questi due anziani autori brilla per forza ideale: lo sguardo indignato del giovane cronista a contatto con l’orrore della devastazione e il suo sforzo per comunicarci un evento così luttuoso sono simboli di una stampa libera, onesta; lo scetticismo e il candore di Turi rappresentano l’anima di una cultura popolare che non vive le chiacchiere del potere con l’entusiasmo giovanile, superficiale e comunque transitorio. Un gioiello, l’episodio di Russo: la storia si avvolge su se stessa in una riflessione intellettuale di rara potenza, dove l’indignazione e la pietà si mescolano rendendosi indistinguibili. Allora come oggi chi ci governa promette e non mantiene, tira a campare. Tutto cambia per restare com’è, sembra. Eppure quel pescatore che osserva i corpi degli immigrati davanti la spiaggia c’è ancora dopo 160 anni. E’ ancora lì, in attesa che qualcuno lo ascolti davvero.


CAST & CREDITS

Regia: Carlo Lizzani, Ugo Gregoretti, Francesco "Citto" Maselli, Nino Russo; sceneggiatura: Giorgio Arlorio, Carlo Lizzani, Ugo Gregoretti, Francesco "Citto" Maselli, Nino Russo; fotografia: Massimo Intoppa, Felice De Maria; montaggio: Giuseppe Pagano; suono: Luca Bertolin, Stefano Di Fiore, Igor Francescutti; costumi: Beatrice Giannini, Lina Nerli Taviani; scenografia: Marco Dentici; musiche: Lucio Gregoretti, Giovanna Marini; interpreti: Lucia Sardo, Gioacchino Cappelli Paolo Briguglia, Massimo Ranieri, Amanda Sandrelli, Gianfranco Quero. Produzione: Paco Cinematografica S.r.l.; in collaborazione con Next Image. Origine: Italia, 2011. Durata: 95 min


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