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Seconda Festa del Cinema di Roma - Bilanci di Redazione

Pubblicato il 31 ottobre 2007 da Redazione Close-up


Seconda Festa del Cinema di Roma - Bilanci di Redazione

MATTEO BOTRUGNO

Film Migliore: Barcelona, un mapa. Surreale metafora di uomini e donne alla ricerca di zone d’ombra in cui rifugiarsi, per proteggersi dall’insoddisfazione e dalla malinconia.

Film Peggiore: L’uomo privato. Imbarazzante tentativo di realizzare un film d’autore. Specchio di un inesorabile vuoto artistico.

La Sorpresa: Hafez. Ostico, visionario, imprevedibile. Opera imperfetta ma carica di fascinoso mistero.

La Delusione: Il livello delle pellicole, inferiore a quello della scorsa edizione. Sarà per il prossimo anno...

DANIELE COLUCCINI

Film Migliore: 1) Fear(s) of the dark. Per l’originalità delle tecniche di disegno e per il forte impatto emotivo. 2) Juno. Per la sceneggiatura dinamica e mai banale e per la giovane protagonista che con estrema disinvoltura, rappresenta un ruolo così complesso.

Film Peggiore: L’uomo privato. Le parole non basterebbero per descrivere tanto scempio. L’omicidio del cinema, lo stupro della recitazione, il nulla. Il mondo mi darà ragione, credo.

La Sorpresa: Il documentario Heima sui Sigur Ros. Una delle pellicole più emozionanti di tutto il festival.

La Delusione: Il "ritorno" di Dario Argento. Secondo me sta ancora andando...

ANDREA DI LORENZO

Film Migliore: Ce que mes yeux ont vu. Un film dove ogni cosa è al suo posto merito soprattutto di una sceneggiatura perfetta.

Film Peggiore: L’uomo privato. Esempio di cinematografia boriosa inutile e piena di sé.

La Sorpresa: Più che di sorpresa vera e propria qui si tratta della ’sorpresa di una riconferma’: la qualità della sezione Extra, che solo in un paio di casi ha deluso le aspettative, proponendo invece a volte delle vere e proprie chicche quali Heima e The King of Kong: A fistful of quarters.

La Delusione: La mancanza di cibo al mini-lounge! Scherzo, ovviamente. Mi aspettavo un’organizzazione migliore a livello di programmazione e gestione accrediti ma, come spesso accade, mi son dovuto ricredere.

CARLO DUTTO

Film Migliore: In assoluto la poesia di Juno, rara commedia a vincere un festival, supportata da una regia in stato di grazia e una giovane, ispirata attrice. A tratti il film sembra scimmiottare il mondo stralunato di Wes Anderson, ma il premio è davvero meritato. In seconda istanza, il piccolo capolavoro grottesco di Sidney Lumet Before the devil knows you’re dead e il documentario The King of Kong, che raccontando la sfida attorno a un videogame, descrive le due facce di una società.

Film Peggiore: Rendition. Mal recitato da un bolso e immobile Jake Gyllenhaal, pretestuoso nel suo voler aprire interrogativi circa l’utilità o meno della tortura (torturarne uno per salvarne mille?). Non una pellicola da buttare, comunque.

La sorpresa: La scelta della sezione Alice dedicata ai ragazzi (solo loro?). Su tutti la poesia minimalista di My very best friend, una storia senza particolare originalità che racconta con delicatezza l’amicizia di due ragazzini, facendo anche risultare simpatici i due protagonisti dall’alta borghesia nel sangue.

La delusione: Come lo scorso anno, gli incontri pubblici con i registi. Lo stesso incontro con Terence Malick rimane nella memoria più per la sua aura mitica che per gli argomenti toccati. Per quanto riguarda i film, in parte dovuta alle aspettative nate intorno al caso, La terza madre delude per il suo incedere affannoso e un atroce doppiaggio-killer. Certo migliore di tutta la recente produzione argentiana nel lungometraggio, ma varie spanne sotto il Pelts del secondo Masters of Horror.

ANDREA ESPOSITO

Film Migliore: El Pasado. Meravigliosamente obliquo, thriller, mélo, sfumato, eccessivo.

Film Peggiore: Niente è come sembra. Ben più irritante e inconsistente di Musikanten.

La Sorpresa: Hafez. Denso e misterioso, strabordante di sensi e simboli.

La Delusione: Pop Skull, di cui s’era parlato molto bene e si erano usati aggettivi come ’sperimentale’ e ’innovativo’. Sotto una superficie ridicolmente ’psichedelica’ si nasconde un imbarazzante vuoto contenutistico. Il low budget diventa una scusa.

GIAMPIERO FRANCESCA

Film Migliore: Juno. Cinico e divertente, un cocktail perfetto di scrittura, regia e interpretazione. Magistrale.

Film Peggiore: Pop Skull. Vuoto e malriuscito. Più che una pellicola da festival appare un esercizio di montaggio. Presuntuoso.

La Sorpresa: King of Kong. Brillante e gustoso. Dalla storia di un duello alla rappresentazione di una società. Singolare.

La Delusione: Youth without Youth. Complesso e cerebrale. Coraggioso tentativo di tradurre in cinema riflessioni semiotiche e filosofiche. Per chi però non è avvezzo alle materie risulta pesante e incomprensibile. Megalo(polis)mane.

LUCA LARDIERI

Film Migliore: Juno. Scritto benissimo, interpretato meravigliosamente e diretto ancora meglio, con un ritmo incalzante, battute esilaranti e tanta filosofia real new age. I figli d’arte all’estero studiano e prendono seriamente una professione che nel nostro Paese è ufficialmente morta. Una menzione speciale a El Pasado, che dopo avermi lasciato alquanto perplesso si è insinuato prepotentemente dentro la mia testa come solo i grandi film sanno fare.

Film Peggiore: L’uomo privato. Il film che ha gettato l’ultima palata di terra sulla tomba del cinema italiano.

La Sorpresa: Forbidden Lies. La sezione Extra anche quest’anno si è rilevata la migliore della festa. Ha offerto diversi documentari bellissimi come The Unforeseen o The King of Kong e questo di Anna Broinowski è stato il più bello per: regia, modo di raccontare e ritmo. Meritatissimo il premio.

La Delusione: Anche per me è rappresentata dalla qualità generale del festival anche se molto probabilmente è dovuta più che altro all’attuale produzione mondiale alquanto parca di bei film e dai tantissimi festival sparsi per il mondo che si litigano quei pochi buoni rimasti.

NICOLA LAZZEROTTI

Film Migliore: El Pasado. Perchè è un film secco immediato coinvolgente, un melodramma d’annata.

Film Peggiore: Il più brutto è L’amour caché. Noioso, vergognoso e straziante. E non ho visto Battiato e Greco!!!

La Sorpresa: Juno. Poichè è scritto benissimo, fresco e nuovo.

ALESSIA SPAGNOLI

Film Migliore: Colpo di fulmine per Peur(s) du Noir. Progetto ardito e condotto con maestria: avercene! Un aggettivo utile a definirlo potrebbe essere “stravinskijano”.

Film Peggiore: Pop Skull. Un orrore di horror. Selezionato durante un colpo di sonno?

La Sorpresa: Difficile pescare tra le perle preziose rappresentate dai molti documentari di Extra. Ciascuno si è imposto per un linguaggio specifico e spesso innovativo, mostrando la straordinaria fase di vitalità del genere. Tra i titoli migliori Taxi to the Dark Side, Heima, Manda Bala e Forbidden Lies. Il film premiato, pur notevole, è tuttavia inferiore agli altri tre.

La Delusione: Più del livello dei film – in ripresa dopo un avvio un po’ traballante – la delusione è stata la disorganizzazione imperante. La faccenda dei biglietti da recuperare quotidianamente anche per chi è munito di badge, è grottesca: in qualsiasi altro festival esistono proiezioni dedicate agli accreditati, senza che questi debbano buttar letteralmente via il loro tempo per le interminabili code alle biglietterie (spesso, tra l’altro, sprovviste dei preziosi tagliandi d’ingresso... ).

ANTONIO SPERA

Film Migliore: Into the Wild. Il film che segna la maturità registica di Sen Penn. Emozioni e grande cinema. Menzione per Before the Devil Knows you’re dead di Sidney Lumet e Youth without Youth di Coppola.

Film Peggiore: L’amour caché. C’è poco da salvare in quest’opera presuntuosa che scivola velocemente nella noia.

La Sorpresa: Juno. Jason Reitman non è proprio una sorpresa, ma era difficile aspettarsi una commedia così, straordinariamente scritta e magistralmente interpretata. Una delle migliori degli ultimi 10 anni.

La Delusione: Purtroppo Dario Argento non riesce proprio a risorgere.


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