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Serendipity - Panorama

Pubblicato il 14 febbraio 2019 da Filippo Baracchi

VOTO:

Serendipity - Panorama

Serendipity è una parola intraducibile in italiano: rimanda alla casualità, alla scoperta, alle sensazioni opposte che queste possono provocare.
Un elemento comune all’arte, specialmente all’arte contemporeanea di oggi, che non dimentica di riflettere la vita in tutte le sue forme.
Proprio la vita minacciata a soli trent’anni da un cancro al seno sembra aver segnato parte dell’esperienza artistica della francese Prune Nourry, sconosciuta in Italia, famosa invece nella cerchia di Brooklyn e in alcune esposizioni nei paesi orientali. Le sue opere scultoree, alcune dalle dimensioni veramente imponenti, indagano il corpo umano sia nelle funzioni che nelle mutazioni fisiche e culturali. In questo manifesto artistico e autobiografico, che racchiude una documentazione dei lavori svolti tra il 2010 al 2018, le sue ricerche espressive si alternano ai momenti ospedalieri e privati delle cure, messi probabilmente in scena per il documentario. Una scelta questa che malgrado una certa retorica narrativa, compone un mosaico chiaro della personalità artistica dell’artista francese, oltre che un personale sguardo sulla vita (il concetto di serendipity). Non si comprende invece se le diverse sequenze sulle sue opere siano un testamento espressivo, oppure abbiano una mera funzione promozionale (tra i produttori esecutivi compaiono i nomi di Angelina Jolie e Darren Aronofsky). Molto validi i momenti di auto-analisi, di riflessione e confronto (da segnalare un sorta di happening filmato con la regista Agnès Varda, che svela come una mentore il significato del petto nell’antichità). Il tema del corpo infine per analogia, costruisce un confronto inevitabile con l’americano Marc Quinn, ma lasciando scorrere i minuti di questo documento, il confronto risulta prematuro e inopportuno per la stessa artista francese.


CAST & CREDITS

(Serendipity); Regia: Prune Nourry; sceneggiatura: Alastair Siddons; fotografia: Prune Nourry, Roberto De Angelis; montaggio: Paul Carlin; produzione: Prune Noury Studios, A. Siddons, A. Jolie, D. Aronofsky; origine: USA; durata: 75’


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