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Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo (libri)

Pubblicato il 1 febbraio 2016 da Antonio Napolitano


Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo (libri)

Ritornato al cinema con la regia di un film dopo ben quindici anni di assenza con Cosmos, film appena presentato in concorso al Festival di Locarno e per cui ha vinto il Pardo per la Regia, Andrzej Zulawski non ha mai smesso invece di dedicarsi all’altra sua grande passione, la letteratura, che l’ha portato a scrivere negli anni oltre venti romanzi, di cui però solo pochissimi tradotti e pubblicati in Italia. L’ultimo si intitola Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo edito dalla Profondo Rosso, casa editrice curata dal regista Luigi Cozzi e legata al Profondo Rosso Store, il negozio dell’horror creato a Roma da Dario Argento.

Nato in Polonia nel 1940, Zulawski ha da sempre avuto una difficile vita artistica, motivo per cui si è rifugiato prima in America e poi in Francia in seguito alle forti polemiche e alla censura in patria del suo secondo film, Diabel, realizzato nel 1972 ma uscito solo sedici anni dopo. Visionario, eccessivo, truculento, criptico, il cinema del regista polacco ha sempre fatto parlare di sé in ogni caso, nel bene e nel male, lasciando gli spettatori sempre sbigottiti e inquietati. Un cinema eccentrico, ma allo stesso tempo molto intimo, in cui vengono scandagliate le inquietudini metaforiche dell’animo umano, dei suoi sentimenti e delle frustrazioni. Un regista che non è mai sceso a compromessi e per questo molto osteggiato soprattutto dal mondo istituzionale e osannato invece dai suoi fan, tra cui registi del calibro visionario di David Lynch, che alla premiazione del Leone d’Oro nel 2006 a Venezia, citò Possession come “il film più completo degli ultimi trent’anni del cinema” e dello stesso Dario Argento che dichiarò di essersi ispirato a Possession per realizzare alcune scene di Tenebre. Un regista che ha ricevuto molto poco nella sua carriera rispetto a quello che ha dato e che, come ha recentemente dichiarato, ha modificato con gli anni il suo approccio verso l’arte non sentendo più il bisogno di penetrare nel torbido dell’esistente come quando aveva invece trenta anni. E da un punto di vista sia stilistico che narrativo, Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo rispecchia in pieno quest’ultima dichiarazione, essendo un libro dalla trama lineare e strutturata, ben diverso dagli sviluppi narrativi contorti e random dei film di Zulawski. Quest’ultima è invece una raccolta di racconti che avvengono in sette differenti capitali europee (Copenaghen, Sofia, Parigi, Oslo, Berlino, Helsinki, Varsavia) con differenti protagonisti, come se realizzassero un film ad episodi. Racconti che, come anche lo stesso titolo del libro lascia intendere, sono scritti come dei veri e propri soggetti brevi con uno stile e una forma espressiva degni della poetica visionaria di Zulawski. Il regista polacco più che narrare si preoccupa di costruire immagini intense, di ampio respiro, accompagnate da una costante presenza della musica che oltre ad essere il fil rouge tra tutti gli episodi, è la vera protagonista di tutto il libro. Una musica simbolica e che varia da episodio a episodio (si passa dalla musica da camera a quella religiosa, da quella classica, al rap…), le cui note, oltre ad essere il commento sonoro, delineano il ritmo narrativo del libro come succede nel quinto racconto-film dal titolo Berlino: il Canto del Bosco, probabilmente il più bello tra tutti.
La musica, non a caso, è un elemento chiave nella visione artistica di Zulawski, basti pensare all’importanza della colonna sonora realizzata da Andrzej Korzyński nell’altro suo film-scandalo, La sciamana, in cui l’elemento musicale incalza e si sostituisce alla narrazione dalla trama volutamente caotica. Altro elemento molto importante è l’illustrazione, presente nel libro con diverse tavole, delle vere e proprie splash page che accompagnano la lettura e che sono realizzate dall’ottimo Jean-Philippe Guigou, autore di molte illustrazioni per le opere di Zulawski, dai manifesti dei suoi film alle copertine dei dvd e ai disegni di corredo degli altri libri del regista polacco.

Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo è un libro agevole e di veloce lettura e che, in piccola parte, attenua la scarsità delle pubblicazioni in Italia degli scritti di Zulawski. Se però, da una parte è da apprezzare la scelta e la decisione della Profondo Rosso di stamparlo, dall’altra il prezzo non proprio modesto lo rende ancor più un oggetto di nicchia e poco appetibile al grande pubblico.


Autore: Andrzej Zulawski
Titolo: Sette piccoli film che parlano di musica e ne fanno uno solo
Editore: Profondo Rosso
Titolo originale: Sept petits films qui parlent de musique et qui n’en font qu’un
Traduzione: Mirella Tenderini
Dati: 120 pp, brossurato
Anno: 2014
Prezzo: 19,90 €
Isbn: 9788898896073


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