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Severe Clear - Roma 2009 - L’Altro Cinema/Extra

Pubblicato il 18 ottobre 2009 da Donato Guida


Severe Clear - Roma 2009 - L'Altro Cinema/Extra

Il termine documentario sembra andare veramente stretto a Severe Clear, film presentato alla Festa di Roma nella sezione Extra. Vero e proprio “diario di guerra” costruito su immagini violente, forti, sanguinolente, ma, soprattutto, reali e del tutto estranee alla realtà giornalistica che si vede in televisione, l’opera si pone come punto di vista "altro" sulla guerra in Iraq, sulle settimane trascorse nel deserto, sui cadaveri (sia civili che militari) abbandonati per le strade. Senza filtri e senza mezzi termini.
«Avete idea di ciò che fanno vedere al telegiornale? Amplificatelo di dieci volte a avrete l’idea di quello che sta succedendo qui!»: sono queste le parole che Mike Scotti scrive ai suoi familiari a New York. Il luogotenente dei Marines è un uomo che crede: crede nella causa per la quale si trova a dormire nel deserto, a migliaia di chilometri di distanza dalla sua casa; crede nelle parole del suo Presidente; crede nella libertà che gli Stati Uniti possono offrire al popolo iracheno; crede nella volontà di combattere affinché possa non esistere più un 11 settembre da temere. Ma soprattutto, Mike Scotti crede nell’Arma e in tutto ciò che essa rappresenta. L’uomo è un marine fiero, orgoglioso, che, alla fine della sua esperienza, dichiarerà apertamente che non ci penserebbe due volte a ritornare in Iraq per combattere: non più per il Presidente, non per scovare armi di distruzione di massa (che, infine, non saranno ritrovate) né per il fantasma dell’11 settembre, ma solo ed esclusivamente per l’Arma, unica ragione per una sua possibile nuova ricaduta all’inferno.
Cosa dire allora di Severe Clear? Che è un viaggio verso l’inferno dominato dal ricordo dell’11 settembre e da un bisogno di giustizia che troppo facilmente trascolora nella vendetta. Un viaggio che, però, col procedere del film impone sia allo spettatore che al protagonista lo stesso quesito: i cadaveri dei civili sparsi per la strada sono davvero necessari a questa “causa”? Bambini, donne e vecchi mutilati, corpi senz’anima, “pezzi di carne” accantonati sul ciglio della strada sono davvero i danni collaterali di una giusta causa?

L’opera di Kristian Fraga, per certi aspetti, sembra riscrivere l’idea di documentario aggiornandola all’epoca del digitale. Attraverso le immagini catturate dalla videocamera dello stesso Scotti ci viene, infatti, restituita la "visione" di ragazzi che vivono la guerra come una sorta di “lavoro d’ufficio”, con la routine e la noia che si creano in attesa dell’azione e di ventenni che cercano, in tutti i modi, di non abbandonare abitudini che avevano prima di indossare abiti militari.
Il racconto è diviso in capitoli: dall’arrivo in Iraq sino all’entrata in Baghdad, passando per le lunghe settimane trascorse nel deserto, fino all’arrivo trionfale nella capitale irachena, dove il popolo accoglie i marine scandendo, in coro, il nome di George Bush. La videocamera di Scotti è presente ovunque, in ogni luogo, durante ogni azione: dalla benedizione del cappellano prima della battaglia agli scherzi tra marines, dalle riprese della mensa nella quale i militari si sfamano (alquanto disgustati, a sentire le parole del luogotenente) fino a giungere addirittura nel palazzo reale di Saddam, ormai abbandonato da tempo dal dittatore in fuga. Una videocamera accesa addirittura durante lo scontro a fuoco e, successivamente, presente durante la ripresa dei corpi abbandonati per strada: delle soggettive che permettono allo spettatore di immedesimarsi, sentirsi parte integrante delle operazioni belliche e quasi (quasi!!!) provare le stesse sensazioni dei militari: paura e nervosismo psicologico che si sviluppano poco a poco, grazie alle riprese di un “semplice” marine che un bravo autore come Fraga è riuscito a trasformare in realtà sullo schermo (così come realtà era già stata sul campo di battaglia).
Severe Clear è la guerra come non l’abbiamo mai vista: reale, in soggettiva, nuda, rude e cruda così com’è vista dagli stessi occhi dei marines, scarnificata e spogliata da qualsiasi filtro (tele)giornalistico troppo occupato a censurare immagini che non posso andare in onda ad ora di pranzo o cena. È una guerra che cresce e si sviluppa tanto vicina a noi che è impossibile non sentire l’esigenza di capirci qualcosa in più, magari evitando di aspettare di leggerla sui libri di storia. Una guerra combattuta da una generazione che, da un giorno all’altro, si è ritrovata in mano un mitra in sostituzione del joystick della PlayStation; una guerra che, finalmente, ci viene mostrata per quello che è.


CAST & CREDITS

(Severe Clear) ; Regia : Kristian Fraga ; interpreti : Mike Scotti ; produzione : Sirk Production ; origine : Stati Uniti 2009 ; genere : documentario ; durata : 93’.


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