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Soulcity 2.1 (libro)

Pubblicato il 10 febbraio 2016 da Alessandro Izzi


Soulcity 2.1 (libro)

Una storia di rivalsa e rivincita di un gruppo di studenti oggetto della persecuzione di alcuni bulli in una scuola della periferia di Monza; lo scendere a patti con le esigenze dell’amore e della bellezza delle imperfezioni della vita da parte di una donna che aveva sempre vissuto come femme fatale nell’attesa dell’uomo perfetto, bello e famoso; la difficoltà di diventare dei perfetti israeliani nella Palestina di oggi, terra dilaniata da contraddizioni dolorose e soffocata da un dinamismo che schiaccia le persone più deboli; la Parigi delle periferie, con i suoi conflitti etnici, con la sua difficoltà ad essere multietnica e al tempo stesso rispettosa della diversità.
E ancora: la Firenze schiacciata dal turismo in cui è difficile mantenere una propria identità di professore precario quando nel proprio carattere alberga un sentimento più terragno e inadeguato che si sporca volentieri di alcool e sesso a poco prezzo; oppure la Barcellona dei clochard dove una vincita alla lotteria cambia colore ai vestiti, ma non quel senso di vita da marciapiede da cui nessuno può fare ritorno per davvero.
Oppure, infine, l’orrore dei barconi dei migranti rivissuti dal punto di vista dei clandestini che con fatica si ambientano nella realtà soleggiata di una Palermo ostile che guarda in cagnesco lo straniero dimenticando i tanti siciliani sparsi per il globo.

Soulcity 2.1 di Roberto Zadik, e-book di fresca uscita digitale, ma di cui esiste anche una versione cartacea per chi proprio non ce la fa a stare dietro agli apparecchi di lettura che cercano di imitare l’avorio della pagina stampata, mette al centro della propria visione questo vasto caleidoscopio di situazioni e città.
Fedele a un bisogno di partire dal vissuto dei centri urbani, lo scrittore milanese concepisce questo libro, la cui gestazione è stata rapida anche se si indovina alle spalle una lunga incubazione fatta di viaggi, incontri e appunti presi durante il percorso, come una vera e propria galleria di situazioni possibili.
Il punto di partenza della riflessione è, quindi, (come già il titolo suggerisce) il vissuto urbano delle città elette di volta in volta a protagoniste assolute del narrato. Le città scelte (dalla provincia profonda del nord italiano alle grandi capitali europee) vengono ridisegnate dallo scrittore come spazi antropomorfici, come luoghi in cui a contare è l’architettura delle anime che li vivono, più che quella concreta delle strade e delle piazze.
Da questo punto di vista, Roberto Zadik coglie con precisione estremamente partecipe come gli spazi abitati dai suoi personaggi influenzino il loro agire e il loro modo di essere allo stesso modo con cui l’uomo modella, sulla base delle proprie esigenze, lo spazio nel quale si trova a vivere.
In questo senso le sue storie sono diretta emanazione degli spazi entro cui prendono corpo. Esse possono aver luogo solo lì dove la fantasia dello scrittore li cala perché la città non è mai il loro semplice sfondo, quanto piuttosto il motore primo e la loro specifica ragion d’essere.

Per questo motivo le narrazioni, anche quando finiscono per eleggere un solo protagonista assoluto, tendono a impaginarsi secondo un meccanismo corale in cui ogni situazione passa attraverso il caleidoscopio degli sguardi che stanno intorno a un racconto che va restituito nei suoi frammenti significanti spesso tra loro apertamente contraddittori. A cucirli insieme ci penserà semmai il narratore, sempre presente e pronto a sottoscrivere una onniscienza che non lo porta però del tutto fuori dal racconto, ma lo lascia in mezzo agli altri, con in più la sola consapevolezza di dover circoscrivere gli eventi della vita nello spazio di un racconto con un inizio e una fine riconoscibili.

Di qui anche il bisogno di un linguaggio franto, quanto più possibile vicino al tono e al ritmo della parlata, con addosso il rischio di un periodo poco costruito, spesso ingarbugliato sintatticamente, ma anche per questo estremamente comunicativo e capace di stare all’altezza dei piccoli campioni di umanità che mette in scena.

Nella sua adesione a una narrativa ad altezza di persona, Soulcity 2.1 resta un tentativo coraggioso di raccontare questo primo scorcio di nuovo millennio, soffocato dalla crisi economica, in cui le speranze di una rivalsa sociale sono poche e spesso si infrangono contro i muri di contesti sociali sordi ai bisogni dei più deboli.
Al di là di un problema purtroppo consueto nelle edizioni digitali che paiono sempre poco curate dal punto di vista dell’editing (ma molto dipende, probabilmente, dallo strumento di visualizzazione che si utilizza), Soulcity 2.1 apre squarci suggestivi sulle contraddizioni della nostra società e riesce a stare attaccato ai suoi personaggi, anche nelle loro spiacevolezze, con una partecipazione emotiva e uno sguardo non giudicante rari in un mondo, come quello italiano di oggi, dominato quasi solo da vuote e inutilmente scintillanti apparenze.


Autore: Roberto Zadik
Titolo: Soulcity 2.1
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 472 KB
Lunghezza stampa: 112
Utilizzo simultaneo di dispositivi: illimitato
Editore: Roberto Zadik (2015)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B01AG1ZX1S


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