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Speciale The hunger: Della stessa sostanza delle favole

Pubblicato il 27 novembre 2002 da Alessandro Izzi


Speciale The hunger: Della stessa sostanza delle favole

Episodio The swords

Breve sinossi: Un giovane e viziato rampollo della nuova borghesia americana passa le sue giornate ingannando il tempo e fingendo di interessarsi degli affari di famiglia. La sua voce fuori campo ci informa che ha, ormai, tentato ogni forma di droga e sperimentato ogni forma di vizio, nel disperato tentativo di farsi una ragione della propria esistenza. Durante uno dei suoi inconcludenti giri nelle grigie strade della metropoli, entra quasi per caso in un locale dove si tiene uno spettacolo apparentemente illusionistico dove una giovane ed affascinante donna si fa trafiggere il corpo con pesanti spade. I due cominciano ad incontrarsi in maniera più o meno clandestina e la donna comincia inesorabilmente ad innamorarsi (non realmente contraccambiata) di lui. Ma l’amore, si sa fin dalle favole, è fatale alla magia e la donna corre un rischio mortale.

Giudizio critico: Un episodio, quello diretto da Tony Scott, che non si chiude nei lidi horror che l’intero format della serie aveva lasciato presagire, ma che si ammanta più che altro di atmosfere fantastiche. La trama si nutre di tutti quelli archetipi tipici anche delle favole: la bella fanciulla costretta, da un terribile incantesimo, a vivere un’esistenza atroce, liberata (anche se tragicamente) dal bel principe azzurro, ma anche la perdita della verginità (sentimentale e non propriamente carnale visto che la protagonista si sottopone ad ogni tipo di penetrazione) come perdita dell’innocenza e preludio ad un’inevitabile catastrofe. La variazione principale risiede proprio nella descrizione tutt’altro che edificante (e assolutamente non salvifica) del Principe azzurro di turno. Interessanti (ma spesso gratuite) le sperimentazioni sul montaggio e la messa in immagine che il regista porta avanti sin dalla sequenza di prologo. La seconda scena di sesso è, in questo senso, impaginata con una serie di vertiginosi movimenti di macchina che sminuiscono la tensione erotica, ma evidenziano una notevole padronanza del mezzo e un bisogno di portare avanti veri e propri virtuosismi di ripresa.

Episodio Menage a trois

Breve sinossi: Una donna fatale costretta dall’età e dalle malattie alla quasi totale immobilità non può rinunciare ai piaceri della carne. Attraverso un non meglio precisato meccanismo magico e scientifico al tempo stesso, ella è in grado di impossessarsi del corpo delle giovani infermiere che la assistono e, con questo, può lanciarsi nelle più sfrenate fantasie sessuali con i giovani ed aitanti operai di cui si circonda. Le ribellioni vengono pagate a caro prezzo.

Giudizio critico: Uno dei migliori episodi di tutta la serie grazie alla cura incredibile per i dettagli psicologici (l’inizio della possessione della giovane infermiera è resa visivamente da piccoli cambiamenti nel suo modo di comportarsi o di fumare) e all’attenzione quasi sperimentale per la messa in scena caratterizzata da una fotografia molto espressiva e da un uso calibrato del montaggio. Le atmosfere sono giustamente torbide e la contrapposizione tra le ampie e cadenti stanze della casa (quasi una magione vittoriana) e la stanza asettica ed ospedaliera della padrona è straordinariamente efficace. Alcune scene, come la festa di compleanno, sono notevolmente inquietanti. Ottimi gli interpreti.

Episodio Necros

Breve sinossi: Pericoloso fare sesso con una donna appena intravista ad una festa di paese, soprattutto se, in città, già alcuni giovani uomini sono scomparsi senza lasciare traccia, vittime, forse, di Necros, una malvagia creatura che si nutre della giovinezza degli uomini. Che Necros sia proprio quella donna appena intravista? O che non sia piuttosto quell’uomo anziano (il marito) sempre al suo fianco e sempre in cerca di giocatori di bridge?

Giudizio critico: Non fosse che per l’ironia inaspettata della scena finale, Necros sarebbe da annoverare tra gli esiti più bassi dell’intera operazione. L’ambientazione risulta alquanto sfocata e, per questo, perdono potenza i dettagli di una cultura arcaica e superstiziosa entro cui l’intera vicenda andrebbe calata. Anche sul versante dell’erotismo puro e semplice, ci pare, le cose non vadano molto meglio a causa della femminilità greve quasi volgare (una scelta calcolata?) della protagonista. Gli attori sono mal gestiti e non si trovano, nel corso della puntata, con la parziale eccezione di alcuni inaspettati dettagli nella scena di sesso finale, vere ed originali soluzioni di regia.

Episodio The Secret Shih Tan

Breve sinossi: Lo Shih Tan è un antico libro di ricette orientale. Un testo quasi sacro di cui ogni buon cuoco di origini asiatiche ha almeno sentito parlare e verso cui nutre un timore quasi reverenziale. Certo è che chi ne è entrato in possesso, dopo aver toccato Dio con un dito solo per aver preparato e assaggiato uno dei piatti in esso descritti, è poi impazzito. Il fatto è che lo Shih Tan, come libro d’alta cucina ammette un solo ingrediente fondamentale, la carne umana, e una sola indicazione imprescindibile per la cottura: che la vittima sia uccisa nel momento culminante del piacere sessuale.

Giudizio critico: Erotismo e cucina: un binomio irrinunciabile. Basti ricordare film come Mangiare bere, uomo donna per rendersi conto di come il cibo e il sesso siano strettamente connessi in un immaginario che ammette sempre, come terzo polo possibile, il mondo delle filosofie orientali. Il racconto è portato avanti con mano abbastanza classica (banditi gli esperimenti visivi dei primi due episodi), ma con un gusto per il racconto piuttosto marcato. Mancano certi calligrafismi tipici del cinema orientale, ma la regia amministra con abilità i giusti tempi del racconto con improvvise impennate di ritmo (bella la sequenza in cui il libro viene sfogliato per la prima volta dal giovane protagonista). La scena finale, certo, ricorda Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante di Greenway, ma al di là di palesi omaggi e situazioni questo episodio resta davvero uno dei piatti forti di tutta la serie.

Episodio Bridal suite

Breve sinossi: Una giovane coppia di fresche nozze, passa la notte della luna di miele in un piccolo hotel abbastanza sperduto tra i boschi e gestito da una donna strana, ma, almeno apparentemente, innocua. Tutto sembrerebbe andare per il meglio (il letto nuziale, che è di quelli che sogna ogni novella sposa con i suoi magnifici intarsi, ne vede veramente di tutti i colori) se non fosse per il fatto che il marito, esaurite le gioie del sesso, scompare senza lasciare traccia. Anche lui, come molti altri, è vittima di quel letto fatato che ingloba, tra le sue bianche lenzuola, tutti gli amanti infedeli.

Giudizio critico: Un altro racconto fiabesco, questo Bridal suite, che ritrova ancora una volta tutti gli archetipi della favola che sono, poi, anche quelli del genere horror. In realtà tutto l’episodio altro non è che la palestra per un calligrafico esercizio soft porno (lunghissima la scena della prima notte di nozze con i soliti due amanti atletici e di gran fisico che si danno a ginnici esercizi in un’atmosfera generalmente patinata). In un generale clima da racconto gotico di fantasmi, condito da un paio di momenti squisitamente horror (la protagonista che sale le scale con lume in mano mentre strani rumori provengono dal piano di sopra), prende avvio un episodio generalmente fiacco che sfocia nel ridicolo involontario quando entrano in campo gli effetti speciali.

The swords; Regia: Tony Scott; Sceneggiatura: Howard A. Rodman; Interpreti: Balthazar Getty, Amanda Ryan, Jamie Foreman

Menage a trois; Regia: Jake Scott; Sceneggiatura: Jordan Katz e Vy Vincent Ngo; Interpreti: Karen Black, Lena Headey, Daniel Craig

Necros; Regia: Russell Mulcahy; Sceneggiatura: Steven Salzburg e Audrey Thaler Salzburg; Interpreti: Philip Casnoff, Celine Bonnier, Leonardo Cimino

The secret Shih Tan; Regia: Russell Mulcahy; Sceneggiatura: David Preston; Interpreti: Jason Scott Lee, Gregoriane Minot-Payer, Robert Ito

Bridal suite; Regia: Erik Canuel; Sceneggiatura: Claire Noto; Interpreti: Sally Kirkland, Karen Elkin, Colin Ferguson

[novembre 2002]


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