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Sputa tre volte (graphic novel)

Pubblicato il 19 maggio 2016 da Antonio Napolitano


Sputa tre volte (graphic novel)

C’era una volta, una volta sola. Una mattina bianca di nebbia e di sonno. Bianca come un foglio bianco. Noi partivamo presto, senza troppa voglia. Nessuno da salutare. Niente appuntamenti. Andavamo così, la testa vuota. Leggeri. C’era una mattina bianca, senza voglie e senza pensieri. C’era una volta. Una volta sola.

Guido, Moreno detto Grisù, il Tamigi, Katango. E poi Loretta, Maurizio detto Alpacino e la loro infinita famiglia di nomadi slavi. “Gli uni e gli altri, i gagi e i rom, si fidano del corpo e dei gesti più che delle parole. Continuano a girare in cerchio per non fermarsi a pensare, ripetono i loro riti per istinto di sopravvivenza”. Tutti loro sono i protagonisti di Sputa tre volte, l’ultimo graphic novel realizzato da Davide Reviati (Dimenticare Tiananmen, Morti di sonno) per la Coconino Press-Fandango. Un lavoro enorme in oltre cinquecento pagine quello dell’artista ravennate che riesce a creare un’opera molto complessa e di difficile lettura. Una sorta di amarcord ambientato nella provincia romagnola nel pieno degli anni ’80, quando la strada, la campagna, erano luogo di incontri reali e momenti da conservare nel proprio album di vita. Quando già allora l’Altro era il nemico e il capro espiatorio delle nostre paure e delle nostre insicurezze. Quando la spensieratezza era a metà strada tra l’innocenza e la stupidità.

Sputa tre volte non è un semplice graphic novel, ma un vero e proprio romanzo nostalgico sul tempo, sull’esistente, sulla memoria, sulla menzogna. Reviati riesce a pesare con equilibrio le parole e i dialoghi dei protagonisti e a renderli un unicum con il suo tratto e con i disegni scarabocchiati dietro cui si cela la forza e la vitalità della storia. Senza andare alla ricerca del consenso o del sentimentalismo facile, ritrae uno spaccato profondo e intenso sulle difficoltà della crescita e sulle fragilità umane, con uno sguardo universale che “dipinge una provincia cupa, ridicola e tragica e insieme sfiora i drammi della grande Storia”. Così anche la questione dei rom e lo sterminio nazista non raggiungono mai i toni d’accusa o di contestazione, semplicemente l’autore si limita a raffigurare una condizione esistenziale da cui tutti discendiamo e di cui tutti facciamo parte. E il convitato di pietra, protagonista dietro le quinte, resta la verità. Reviati non va alla ricerca della verità, né se ne fa portatore. La verità resta in superficie e tutti si nascondono dietro di lei. Sia essa quella che si legge nei libri di Storia, sia essa quella che riguarda noi stessi, il nostro passato che fa parte del nostro diario segreto. Perché i ricordi in fondo non possono essere verificati e non è detto che ci appaiano per quello che sono stati realmente. I ricordi diventano il nostro modo di porci contro il tempo, la nostra forma di difesa nei confronti dell’indissolubile. È la menzogna che ci salverà. Quella menzogna che prende vita e diventa il nostro romanzo di formazione. La menzogna che raccontiamo a noi stessi dell’amico immaginario. La menzogna che raccontiamo in famiglia, a scuola, agli amici. Per paura di dover confessare le nostre insicurezze, le nostre incapacità. Quella menzogna per cui l’uomo ha dovuto sentire il bisogno di raccontarsi. Nell’opera di Reviati si sente forte questa valenza metanarrativa, perché Sputa tre volte è un romanzo fiume scritto su più strati, lirico, feroce, che non fa prigionieri. E a sua volta non si fa imprigionare.


Autore: Davide Reviati
Titolo: Sputa tre volte
Editore: Coconino Press
Dati: 560 pp, brossurato
Anno: 2016
Prezzo: 25,00 €
Isbn: 9788876181399
webinfo: [Scheda libro sul sito http://www.fandangoeditore.it/shop/...]


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