Maja è una diciottenne che vive in un piccolo paesino della Svezia: una vita normale la sua, tra famiglia, scuola, corso di recitazione e tentativi di innamorarsi. Il sogno di Maja è quello di diventare un’attrice famosa: alta, occhi azzurri, castana… ha però un piccolo problema: è molto grassa. Ma non si dà per vinta e, anche grazie all’amicizia stretta con Erika, cercherà di realizzare il suo sogno, non facendosi abbattere dai pregiudizi della gente. Erika è una giovane “regista di matrimoni”, aspirante documentarista, che deciderà di girare un documentario proprio sulla vita di Maja, così da far capire alla gente la vera identità della ragazza, del tutto diversa rispetto al suo fisico che tanto spavento e risa ispira alle persone che la circondano…
Starring Maja si potrebbe definire un film sulla diversità e sulla incomprensione: in un mondo televisivo in cui l’unica volontà è quella di apparire, in cui l’unica preoccupazione è essere belli (sforzandosi addirittura di mostrarsi diversi da quello che si è), c’è ancora qualcuno che riesce ad imporsi e che vuole emergere grazie esclusivamente alla propria bravura. Una bravura (recitativa) che Maja realmente possiede, anche se il suo fisico sembra essere un grosso deficit nella società moderna.
Un film sulla speranza: quella di Maja, appunto, ma anche quella della stessa Erika, la quale vuole emergere nel mondo della regia cinematografica, trovando però sempre porte chiuse da “omoni” delle produzioni che sono troppo impegnati a recriminare sulla sua scarsa esperienza lavorativa per poter guardare oltre. La speranza, però, è anche quella di Alex, un giovane compagno di scuola di Maja (del quale la ragazza sembra essere innamorata) che, per evitare di essere preso in giro e denigrato in un piccolo paesino dove apparire è più importante che essere, è costretto a nascondere la sua omosessualità dietro un falso fidanzamento mal sopportato.
La vicenda della giovane protagonista sarà un monito di coraggio per tutti: mettendo da parte l’epoca del Grande Fratello e della bellezza a tutti i costi, ognuno capirà che è bello essere se stessi, e che poco importa se altri la pensano diversamente e storcono il naso ogni qualvolta qualcuno non rientra negli standard voluti dalla società televisiva.
Maja riuscirà a scalare la montagna dell’indifferenza e dei pregiudizi e, finalmente, anche per lei ci sarà la possibilità di diventare una principessa: il sogno di tutte le bambine che, purtroppo, crescendo, vedranno irrealizzato.
Tutte tranne Maja: ed è proprio in questo avvenimento che fuoriesce la sua diversità… una diversità meravigliosa, di fiaba che finalmente si è tramutata in realtà, conservandole uno dei migliori finali possibili.