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Storia di un italiano (Il grande cinema di Alberto Sordi)

Pubblicato il 20 dicembre 2002 da Alessandro Izzi


Storia di un italiano (Il grande cinema di Alberto Sordi)

Un Cd, quello recentemente presentato anche al Roma Film Festival, che si presenta come una sorta di doppio ritratto o, più precisamente, come un ritratto dalla doppia anima di un momento fondamentale della storia della dolorosa degenerazione della commedia all’Italiana. Da una parte abbiamo, infatti, la magnificazione assoluta di un attore del calibro di Alberto Sordi, classe 1920, con la sua carriera che vanta quasi 150 titoli tra pellicole cinematografiche e partecipazioni televisive: un vero e proprio personaggio, certo formatosi in quell’ambiente fellinianamente tumultuoso del teatro del varietà (tra le sue prime pellicole anche il celebrato I Vitelloni di Fellini), che ha, però, avuto la forza di affermarsi, col tempo, come uno degli interpreti che meglio hanno saputo incarnare i vizi (tanti) e le virtù (nessuna) dell’italiano medio. Tra tic ed idiosincrasie di varia natura, l’attore romano ha segnato certamente una tappa fondamentale della storia del costume italico, provvedendo a diffondere il verbo dell’arte di arrangiarsi anche al di là dell’oceano, ma è stato anche il testimone, talvolta attivo, sempre comunque presente del lento affievolirsi degli strali polemici che avevano segnato l’affermarsi di un genere altrimenti eversivo come quello della commedia. Non è un caso, infatti, che la maggior parte dei brani proposti in questa compilation sia cronologicamente assegnabile a quella fase di stanca che, tra il 1970 e il 1980 (con sono parziali eccezioni: Fumo di Londra è del 1966), segnò il progressivo sgretolarsi del meccanismo industriale che aveva determinato la gloria del cinema italiano del decennio immediatamente precedente e il conseguente abbassamento qualitativo delle opere prodotte. Il secondo ritratto è quello del compositore Piero Piccioni che, ai personaggi creati da Sordi ha donato alcuni dei correlativi musicali più suggestivi, ma anche musicalmente più ovvi. In questa sede vogliamo essere il più possibile buoni nei confronti di quello che è certamente uno dei maggiori professionisti ed artigiani del cinema italiano degli anni ’60 e ’70 e vogliamo pensare che l’ovvietà (quando non si rasenta la decisa banalità) di certe siglette composte per alcune commedie, fosse dovuta ad una precisa scelta stilistica. Vogliamo pensare, cioè, che, messo di fronte al ritratto di personaggi spesso grettamente volgari, il compositore abbia voluto rispondere con una musica precisamente volgare che rasentava spesso il deciso dilettantismo compositivo. Come spiegare altrimenti il profluvio ossessivo di marcette (alcune graziose come quella de Il medico della mutua, altre francamente indigeribili) all’interno di un’opera che, almeno a giudicare dall’ascolto del Cd, non ci appare precisamente multiforme? Come spiegare il ricorso costante a sounds fortemente connotati, come quelli quasi da disco dance (banale l’uso del sintetizzatore per coprire gran parte di brani che hanno troppo marcato il loro sapore canzonettistico), molto anni ’80 in pellicole come Il testimone (track che pure si era aperto con un gioco puntuto dei fiati che lasciava presagire uno sviluppo ben altrimenti originale) o Io e Caterina (track 8: Iron doll, decisamente ignobile fino a che non entra in campo un prevedibile sax)? Una cosa è certa: la musica di Piccioni è talmente mimetica nei confronti dei peggiori stilemi dei tempi che la vedono nascere che è già possibile, a un primo e superficiale ascolto, datare, con approssimazione di un anno appena, il brano che si sta ascoltando. Pesante e penoso il ricorso al medley per legare in un unicum compiuto alcuni momenti dei diversi commenti della musica piccioniana. Una costante della compilation, questa, che rivela un franco disinteresse nei confronti di quella che poteva essere la situazione drammatica per cui alcuni brani erano stati composti. Sicché l’uso dei clacson (track 10) che dovrebbe mimare il contesto di una pellicola come Il tassinaro resta un atteggiamento puramente superficiale che si apre, poi, ai ritmi di un’atroce danzetta in ritmo brasiliano (bah!). E bisognerebbe che Piccioni ripassasse un po’ lo spartito della Robert Browning Ouverture di Ives per rendersi conto di cosa si può realizzare con quegli stessi clacson... Ma, infine, sono proprio i ritmi di danza (meglio dire di ballo) a dominare quei brani laddove la marcetta non ha trovato asilo politico. E lì il livello qualitativo tracolla definitivamente in brani di sin troppo facile ascolto e datati quant’altri mai (anche per i vizi di un’orchestrazione quasi sempre atrocemente stereotipata). Potremmo dire che, se dovessimo pensare alle due anime del CD come alle due facce di un nuovo capitolo di un romanzo alla Dorian Gray, quella ad invecchiare, nel malsano patto faustiano tra musica e personaggio, sia proprio la prima, mentre Sordi riesce a godere di una maggiore longevità. Un incanto, questo, che si rompe proprio negli ultimi track della compilation in cui è lo stesso attore a prestare la sua voce all’arte di Piccioni.

Autore: Piero Piccioni; Titolo: Storia di un italiano, Il grande cinema di Alberto Sordi;

Tracklist: 1) Finché c’è guerra c’è speranza Rugido do leao (sigla del programma tv Storia di un italiano) 2) Fumo di Londra (You never told me) 3) Il medico della mutua (Marcia di Esculapio -medley) 4) Scusi Lei è favorevole o contrario? (funny lounge music) 5) Prof. Dott. Guido Tersilli Primario della Clinica Villa Celeste convenzionata con la Mutua 6) Amore mio aiutami (bossa per Alberto) 7) Il testimone (medley) 8) Io e Caterina (Iron doll) 9) Fumo di Londra 10) Il tassinaro 11) Io so che tu sai che io so 12) In viaggio con papà (Brazialian hearache) 13) Un Italiano in America (versione coro) 14) Incontri proibiti 15) Assolto per aver commesso il fatto (Gran Valzer per Gilda)

Bonus tracks (Alberto Sordi canta!): 1) Il presidente del Borgorosso Football fan club 2) Fumo di Londra 3) Un italiano in America 4) Amore mio aiutami 5) Polvere di stelle

[dicembre 2002]


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