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Tek Festival - Diario di uno scuro

Pubblicato il 13 maggio 2009 da Federica Bianchi


Tek Festival - Diario di uno scuro

Il diario a cui si allude nel titolo è quello di Antonio Perrone, boss della Sacra Corona Unita, la poco nota mafia pugliese, che scrive durante la lunga detenzione sotto 41bis; la lettura di alcune sue pagine guida lo spettatore attraverso la vera storia di un uomo che da studente universitario di buona famiglia si trasformerà in vero boss mafioso. Nel documentario tutto è reale, a cominciare dalla moglie di Perrone, Daniela detta Lella, che ricostruisce la vicenda del marito dal suo punto di vista, come anche la partecipazione di personalità che hanno vissuto da vicino la vicenda della SCU, da Nichi Vendola (ex vicepresidente Commissione Antimafia) al parroco del carcere in cui Perrone era rinchiuso fino a giornalisti e scrittori vicini al territorio pugliese. Come ha tenuto a precisare Davide Berletti, uno dei tre registi del film presente alla proiezione, l’unica cosa non reale è la voce del detenuto, inavvicinabile per via del regime di isolamento (il 41bis appunto, detto anche ‘carcere duro’) a cui i condannati di reati di mafia sono sottoposti dopo gli efferati attentati a Falcone e Borsellino. Non c’è da stupirsi che il materiale raccolto per la realizzazione di questo documentario sia già servito da base per un’altra pellicola, Fine pena mai, vista la precisione e vastità di informazioni acquisite. Dal primo istante le immagini ruvide e la voce fuori campo grave di un uomo che è costretto a guardare dentro di sè, guidano lo spettatore in un viaggio scuro che disorienta e sollecita numerosi interrogativi. E se il protagonista di questa brutta vicenda è il condannato Antonio Perrone, ad offuscarlo in alcuni momenti è la donna che ha vissuto nella sua ombra gli stessi incubi; la moglie Daniela è questa donna che col sorriso sulle labbra racconta di come suo marito gli sia sembrato subito un leader, di come non avrebbe mai pensato che fosse diventato un criminale e di come dopo la sua carcerazione aveva perso qualsiasi ragione di vita, nonostante i due figli, costretta a sniffare cocaina anche per alzarsi dal letto. La sua voce assieme a quella fuori campo che riporta le parole del libro di Perrone coadiuvata da immagini in home movie che conferiscono ulteriore veridicità a ciò che si sta ascoltando, tracciano la strada di uomo ma anche di un’epoca buia del territorio pugliese che vide la microcriminalità organizzarsi in clan, la nascita della Sacra Corona (con l’utilizzo di molto materiale di repertorio, tra cui un particolare video che mostrava l’iniziazione di un aspirante mafioso) e la disfatta della stessa fino ai maxi processi di fine anni ottanta. Le ultime immagini di questo riuscitissimo documentario ritraggono Daniela e i suoi figli fuori il carcere di Rebibbia; siamo nel presente in cui Lella è proprietaria di una videoteca dall’emblematico nome "The dreamers", Alessio il primo figlio è laureato in Scienze Politiche, Ruben laureando in Lingue Orientali e Antonio che non potrà vederli prima del 2018, quando finirà di scontare la sua pena.


CAST & CREDITS

(Diario di uno scuro); regia e sceneggiatura: Davide Berletti, Edoardo Cicchetti, Lorenzo Conte; produzione: Citrullo International; origine: Italia 2008; durata: 70’.


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