X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



TFF ’05 - Concorso internazionale lungometraggi - Voici venu le temps

Pubblicato il 16 novembre 2005 da Fabrizio Croce


TFF '05 - Concorso internazionale lungometraggi - Voici venu le temps

Il doppio registro su cui si muove spudoratamente e sfacciatamente questo film alieno e profondamente terrestre al tempo stesso, trova una perfetta sintesi nelle immagini di bucolica crudezza e lancinante romanticismo che Alain Guiraudie riesce a costruire come se fossero un sospiro trattenuto. Questa sensazione emerge fortissima fin dalla prima inquadratura, quella di un bosco immerso nella notte dove, come dei lupi simbolici, si muovono degli esseri umani spinti dall’istinto di sopravvivenza, che si aggrediscono, si ingannano, si catturano e si vendono per soldi, pedine oppresse da una struttura sociale rigidamente divisa in classi o, meglio, in caste: Ci sono i padroni delle terre che sfruttano il lavoro dei contadini e poi i banditi che cercano di liberare gli stessi contadini dalla loro condizione di passività, attraverso rapimenti ed estorsioni ai danni dei padroni ricchi e avidi. Personaggi intermedi, sciacalli nell’ombra a metà strada tra i cacciatori di taglie e i difensori dell’ordine pubblico in un filo rosso che li sospende tra la conquista individualistica del denaro e del benessere economico e la spinta verso la rivoluzione e l’anarchia, sono i guerrieri che non posseggono altra identità se non quella data dal nome che riecheggia nella leggenda popolare, nella voce delle persone. Fin qui lo schema dell’apologo sociale possiede una forza evocativa simbolica nel collocare la vicenda in una sorta di immaginario nuovo medioevo agrario, da offrire una moltitudine di spunti, riflessioni e visioni sulla terra e sul suo valore a livello sociale ed economico, ma Guiraudie va oltre, facendo serpeggiare con vibrante sensualità il tema ancora più universale e simbolico della ricerca esistenziale non tra le asprezze e i disincanti dei rapporti da animale sociale ad animale sociale, ma nell’idealismo puro e incontaminato dell’amore, con la sua realizzazione più compita e tangibile sul corpo o meglio sul contatto tra i corpi. Concentrandosi sulla figura di un guerriero particolarmente sensibile alla malinconia e alla struggimento del sentimento seppur calato nella sporca e compromessa realtà della corruzione, ne segue i gesti virilmente espressivi come le movenze seducenti nel relazionarsi con gli individui che sceglie di desiderare e di amare,opponendo con una trattenuta, sommessa commozione la bellezza della tenerezza e del calore umano ai fabbricanti di violenza e inganno su si poggia lo scheletro del racconto di questa fiaba gotica; coglie il miracolo di una diversità che non sta nell’omosessualità del personaggio di Fogo Lompla, quanto nella scelta di avvicinarsi alle persone che ama svincolato dalla modalità barbara della convenienza e dello sfruttamento.Fogo ama infatti due uomini che, secondo il contesto psicologico e culturale, gli sarebbero “superiori” per esperienza, ceto e anche dal punto di vista intellettuale, ma utilizzando la semplice potenza e naturalezza del suo corpo nudo che lascia stremati e senza fiato i suoi due amanti,regala l’immagine più bella e straziante: quella di un uomo anziano che si arrende all’impeto soffocante e mortale del piacere sessuale e si abbandona tra le braccia del suo conflittuale oggetto del desiderio. Come una sorta di avvizzita e spossata stella cadente di carne e sangue, inghiottita da una natura notturna silenziosa e accogliente.

[16 novembre 2005]

Regia: Alain Guiraudie; Sceneggiatura: Alain Guiraudie,Catherine Ermakoff; Fotografia: Antoine Herbele; Interpreti: Eric Bourgnon, Guillame Viry, Pierre Louise-Calixte, Jean Darlic Produttori: Philippe Martin, Geraldine Michelot per Les Films Pelleas Distribuzione: Film Distribution Origine: Francia, 2005


Enregistrer au format PDF