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TFF 2010 - Por tu culpa - Concorso

Pubblicato il 2 dicembre 2010 da Giovanna Branca


TFF 2010 - Por tu culpa - Concorso

C’è una linea sottilissima che divide l’incidente sfortunato dal dolo, e su questa labile linea scorre tutto Por tu culpa dell’argentina Anahì Berneri. C’è una madre sola – Julieta- che in una nottata qualsiasi deve contemporaneamente finire di scrivere una presentazione di lavoro e badare ai due figli piccoli, Valentìn, di circa e sei anni, e Teo, di massimo due anni. Dopo ore di estenuanti lotte per farli stare buoni Julieta cerca, con un po’ troppa brutalità, di separare i due bambini che litigano e rischiano di farsi male, col risultato di far cadere dal letto Teo, che batte la testa. Madre premurosa, Julieta lo porta al pronto soccorso, e scopre che mentre la testa del bimbo è uscita indenne dall’incidente la sua eccessiva irruenza nel separarli le ha fatto rompere il braccio del figlio. I dottori, che vedono i classici lividi che hanno i bambini per la loro naturale vivacità, cominciano a sospettare Julieta di maltrattamenti, e lei fa l’errore di mentire dicendo che non era presente quando è accaduto l’incidente.
Per tu culpa è costruito su una lunga successione di primi piani claustrofobici che trasmettono l’angoscia della protagonista, sottolineando l’opprimenza del suo senso di colpa e la limitatezza delle sue possibilità, frustrate da un mondo familiare (il quasi ex marito, la madre, il fantasma incombente della suocera) che non la capisce e non sa – forse non vuole – aiutarla.
Il mondo ostile che incombe su Julieta è quindi veicolato visivamente da questi primissimi piani che lasciano fuori campo tutto ciò che la circonda, che la opprime, e in cui non sa trovare un aiuto alla sua condizione dolorosa. La storia si svolge tutta in una notte, quella dell’incidente, e per gran parte nell’ospedale da cui alla protagonista è proibito andarsene dopo che viene denunciata per il presunto maltrattamento inflitto ai figli. Almeno finché non arriva il volitivo e arrogante marito, che la aiuta a svolgere gli aspetti pratici della vicenda e a tornare a casa alle prime luci dell’alba, e che costituisce – con la sua eccessiva crudeltà nei confronti di Julieta – l’unico vero anello debole di un film che non aveva certo bisogno anche di un mostro del genere per tormentare lo spettatore. La tensione e l’angoscia sono sempre altissime, anche perché si tratta di un tema a cui è difficile rimanere insensibili. Ma l’opera di Berneri riesce ad evitare ogni incursione in facili luoghi comuni, restituendo uno spaccato molto realistico di quella zona pericolosa in cui la frustrazione e la minima disattenzione possono trasformarsi in una negligenza a cui poi è impossibile porre rimedio, perché almeno il senso di colpa rimarrà inestinguibile.


CAST & CREDITS

(Por tu culpa) Regia: Anahì Berneri ; sceneggiatura: Anahì Berneri, Sergio Wolf ; fotografia: Willi Behnisch ; montaggio: Eliane Katz; musica:Sebastian Bianchini ; interpreti: Erica Rivas (Julieta), Nicasio Galàn (Valentìn), Zenòn Galàn (Teo), Rubén Viani (Guillermo); produzione:Bd Cine ; origine: Argentina - Francia ; durata: 87’.


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