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TFF - Bakroman - Italiana doc.

Pubblicato il 1 dicembre 2010 da Edoardo Zaccagnini


TFF - Bakroman - Italiana doc.

Altro documentario dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, gemelli torinesi classe ’78, professionalmente insieme da più di dieci anni. Di nuovo Festival del cinema di Torino, di nuovo sezione Italiana doc, dopo L’esame di Xhodi del 2007, che ottenne il "Premio speciale della giuria".

Interessati al cinema (documentario e finzione) così come alla videoarte, capaci di oscillare con facilità tra forme espressive e artistiche diverse, dall’installazione al cortometraggio (pensiamo a Zakaria del 2005, a Mio fratello Yang del 2004, a Maria Jesus del 2003, e a Il giorno del santo del 2002), i De Serio sembrerebbero a loro agio in un paesaggio culturale non italiano, almeno stando ai due documentari sinora prodotti, ambientati il primo in Albania, L’esame di Xhodi, ed il secondo, Bakroman, nella capitale del BurKina Faso. Ma le inquadrature dei registi rimangono sempre strette sui protagonisti, come a sottolineare che quel posto del mondo ne richiama altri, dove puntualmente si verificano le stesse condizioni di sofferenza ed ingiustizia. Appassionati, per loro stessa ammissione, di ritratti, cioè di storie di esseri umani, è buono, per Gianluca e Massimiliano De Serio, quel posto del mondo dove c’è una storia che merita di essere raccontata, anzi, che è necessario raccontare, o più d’una che valga la pena d’essere ritratta, appunto. E’ stato notato come il tema dell’immigrazione torni spesso nel loro lavoro, e forse l’attenzione per certe tematiche sociali, istintivamente più che programmaticamente, può aiutare ad inquadrare il loro cinema. Un cinema che viaggia nel mondo con gli scopi più nobili. Come quello che alimenta la nascita di Bakroman, una parola che nella lingua morè del Burkina Faso significa “ragazzo di strada”. Il film documenta la vita quotidiana di centinaia di ragazzi che vivono, senza casa, senza istruzione e quasi senza cibo, ai margini della capitale Ouagadougou. Sono orfani o privi di famiglia, sono il gradino più basso della scala (tutt’altro che stabile) del sistema sociale del Paese. Ultimi, invisibili, soggetti a sofferenza, soprusi e violenze, i Bakroman filmati con pudore e maestria dagli autori torinesi, vivono ai bordi della strada sniffando colla e cercando qualcosa da mangiare, nonchè provando a difendersi dalla pedofilia sempre in agguato. Il reportage dei registi è sobrio, dettagliato, secco e attento, amaro e mai pornografico, senza musica di accompagnamento, di commento a quanto accade. La musica che sentiamo nel film esiste solo in forma diegetica, laddove entra nella vita dei protagonisti.

Non c’è molto da sorridere in questo documentario di volti e parole tirate fuori con pazienza, ma l’attenzione degli autori va anche a quel filo sottile di speranza che nasce spontaneo nella sofferenza raccontata: tra i Bakroman più anziani si sta diffondendo la volontà di tentare una reazione, ed è da poco nata un’associazione denominata Ajer (Association des jeunes en situation de rue), che ha lo scopo migliorare il quotidiano dei Bakroman. Si parte dal dialogo e dal sostegno reciproco, attraverso riunioni, incontri e regole collettive che l’associazione propone e detta. Una sorta di “sindacato” che cerca di fornire diritti a chi non ne ha, e qualche speranza di poter uscire, un giorno, dalla strada, a chi oltre alla strada non ha nulla.

E’ un primo passo difficile, che ha bisogno di essere sostenuto da chi ha più forza e potere, ed il documentario dei fratelli De Serio può diventare di più che un semplice buon documentario. La forma aiuta il contenuto; le immagini parlano ed arrivano potenti e chiare. Impressiona, in Bakroman, la capacità di relazione che gli autori sono riusciti a stabilire coi protagonisti. La telecamera sembra invisibile ed il racconto sembra farsi da sè. Il che rende il lavoro molto utile, soprattutto a chi ne ha bisogno per coltivare una speranza.


CAST & CREDITS

Soggetto e regia: Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio; Produzione: La Sarraz Pictures s.r.l.; Formato di ripresa: HDV; Formato di proiezione: BetaDigital, colore


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