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The boys (Stagione 2) - Teste di Serie

Pubblicato il 14 ottobre 2020 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


The boys (Stagione 2) - Teste di Serie

SUPER-UMANI

«Chi controlla i controllori?» osava chiedere Alan Moore, nell’opera seminale Watchmen, pietra angolare della storia del fumetto planetario. Un pensiero spesso ricorrente – “preso in prestito” – in molte altre opere che, a maggior ragione, considerata la natura della creatura di Garth Ennis e Darick Robertson, non pò non trovare in The boys un ulteriore approfondimento di quel “punto di vista” sviluppato dal geniale Moore.

Giunta alla seconda e attesissima stagione, The boys prende a calci tutti i timori di chi si auspicava un abbassamento della qualità della messa in scena e dello sviluppo della trama principale, offrendo una narrazione sempre brillante e diretta all’intrattenimento più spudorato, senza mai dimenticare di affrontare di petto tutti i personaggi in gioco, così da continuare quel processo di analisi iniziato nella prima stagione, ma provando a rovesciare radicalmente lo status quo degli stessi supereroi/supercattivi: umanizzandoli non solo davanti all’occhio dello spettatore, ma perfino a loro stessi.

Ecco, dunque, come Abisso, sempre più ai margini della “sua” società, prosegue la lenta discesa verso l’anonimato, fino a entrare a far parte di una congregazione religiosa che strizza volutamente l’occhio a quei furbacchioni di Scientology – destino che, nel corso degli episodi, toccherà anche ad A-Train; Maeve, non riuscendo più a tenere nascosta la propria identità sessuale, è costretta a subire i giudizi-confronti del grande pubblico e la gelida vendetta di Patriota, tutto a discapito della sua già traballante relazione con l’amata Susan; Starlight non ha più intenzione di far parte dei Sette e vorrebbe vivere la relazione con Hughie come una normalissima coppietta in perenne luna di miele, costretta tuttavia a rimanere invischiata nel suo finto ruolo doppiogiochista per una causa maggiore; perfino l’invincibile ed enigmatico Black Noir si scopre allergico alla frutta secca; infine, Patriota (Antony Starr, sempre più nucleo gravitazionale impazzito attorno al quale ruota tutta la serie, perfetto contraltare di Butcher), il modello americano, l’individuo più perfido, egoista ed egocentrico di tutti, scopre non solo il bisogno di sentire accanto a sé il calore del figlioletto avuto con l’ex moglie di Butcher, ma trova una nuova “ragion d’essere”, grazie all’amore(?) nei confronti della psicopatica Stormfront (la sardonica Aya Cash, vera sorpresa e punto di forza di questa seconda stagione).

Tanti piccoli, grandi problemi normali per personaggi nient’affatto normali o, per come vuole farci intendere lo showrunner Eric Kripke, forse molto meno Super di quanto essi stessi credano. E “i ragazzi”? Per quanto siano costretti ancora a sopportare il peso della menzogna sulle loro spalle larghe, Latte Materno, Frenchie e compagni non smuovono più di tanto le placide acque in cui navigano un pò a vista; è Butcher, infatti, che alza la cresta, scoprendosi – anche lui! – più umano di quanto il suo aspetto duro e il carattere scontroso ed evasivo lasciano intendere.
Come già accennato, in questa seconda ondata di episodi, il contrasto-parallelismo tra il nero e quasi martirizzato leader dei buoni e il falso-dio buono Patriota viene accentuato e, al contempo, inasprito ulteriormente, così che Kripke possa bilanciare alla perfezione uno scontro che, più che fisico, resta perennemente caratteriale e ideologico, infondendo nuova linfa vitale a un rapporto protagonista/antagonista che, altrimenti, avrebbe davvero poco da dire.

Grazie a questa seconda stagione, The boys si conferma prodotto di eccezionale vitalità, un "must see" per tutti gli amanti del genere; spesso investito da esplosioni splatter che alleggeriscono non poco – ma senza ridicolizzare – il comparto visivo e narrativo, l’opera per Amazon Prime Video tratta dalle fatiche di Ennis dimostra come la figura spesso autorevole di un fittizio supereroe, rispecchi sempre alcuni degli idoli che oggigiorno osanniamo: figurine fragili e incomplete, create ad arte per incanalare il pensiero delle masse. Ma la verità è fuori di qui o, forse, dentro di loro. E dentro di noi.


(The boys); genere: cinecomics, drammatico, azione; showrunner: Eric Kripke; stagioni: 2 (rinnovata); episodi seconda stagione: 8; interpreti principali: Karl Urban: Billy Butcher Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Dominique McElligott, Jessie Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Kapon, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Aya Cash, Jennifer Esposito, Shantel VanSanten, Giancarlo Esposito, Shawn Ashmore; produzione: Sony Pictures Television, Amazon Studios, Point Grey Pictures, Original Film; network: Amazon Prime Video (4 settembre - 8 ottobre 2020); origine: U.S.A., 2020; durata: 60’ per episodio; episodio cult: 2x08 - What I know (2x08 - Quello che so)


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