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The Brothers Grimm

Pubblicato il 16 settembre 2005 da Salvatore Salviano Miceli


The Brothers Grimm

Il regista di film quali “Le avventure del barone di Munchausen”, “La leggenda del re Pescatore” o “L’esercito delle dodici scimmie”, sbarca a Venezia con il suo “The Brothers Grimm” (I Fratelli Grimm e l’incantevole strega). Dopo le disavventure patite durante la produzione di “The Man Who Killed Don Quixote” che, infatti, non ha mai visto la luce, Gilliam da ancora prova della sua visionarietà e della sua capacità immaginifica portando sul grande schermo la Germania del XIX secolo arricchita da foreste incantate, maledizioni, streghe e quant’altro. Protagonisti del suo film sono i Fratelli Grimm ( Matt Damon e Heath Ledger), per una volta non creatori, ma attori di un universo che si ispira e ricalca quelli nati dalla loro penna. Gilliam, infatti, si diverte nel disseminare tracce dei racconti più noti e immediatamente riconoscibili della coppia di fratelli tedeschi. Ed è questa un’operazione piuttosto interessante poiché, servendosi di elementi ormai entrati di diritto nell’immaginario collettivo e, combinando una storia d’amore con un’avventura, l’horror con il fantastico, la commedia con il drammatico, dipinge un affresco fiabesco piuttosto attraente. Profondo è, poi, anche il lavoro che il regista compie sui personaggi. Necessario è, infatti, evidenziare le profonde diversità dei due fratelli per giustificarne gli screzi ma anche per garantirne la riappacificazione per il “E vissero tutti felici e contenti” finale. Smascherati come cacciatori di demoni e scopritori di sortilegi, i due sono costretti ad imbarcarsi in un’avventura che li vedrà opposti ad ogni tipo di magia. Sopra le righe, come del resto è richiesto dal film, è l’interpretazione degli attori; da Heath Ledger che, con il suo terzo film alla mostra, mette in luce una buona versatilità, a Matt Damon, fino ad arrivare alla nostra Monica Bellucci, splendida, anche se non del tutto convincente, strega ultramillenaria e alquanto capricciosa. Una notazione merita anche Peter Stormare, straordinariamente incisivo nelle vesti caricaturali di un maestro di torture italiano. “The Brothers Grimm” è una produzione importante, un investimento certo non irrisorio che, in qualche momento, ha causato non pochi attriti tra regista e produttori, ma il risultato è un film confezionato molto bene. Gilliam, cosciente e padrone dei propri mezzi registici, ci guida all’interno della sua immaginazione, ricostruendo in studio un universo la cui prima peculiarità è l’indissolubile legame che lega natura e magia. I toni scuri e le atmosfere criptiche sono accompagnate da lampi di humour nero e da trovate piuttosto divertenti. Facendo largo uso degli effetti speciali e giocando sapientemente con la musica ed il sonoro, rapisce gli spettatori per due ore circa consegnandoci ad una realtà assolutamente fantastica. Pur non trovandoci davanti al miglior Gilliam e dovendo sopportare qualche pausa di troppo che spezza un po’ il ritmo del racconto, il film è assolutamente godibile e concede momenti di evasione e di divertimento assolutamente apprezzabili.

Cast & Credits

Regia: Terry Gilliam; Sceneggiatura: Ehren Kruger; Direttore della Fotografia: Newton Thomas Sigel; Scenografia: Guy Hendrix Dyas, Judy Farr; Montaggio: Lesley Walzer; Costumi: Gabriella Pescucci, Carlo Poggioli; Musica: Dario Marianelli; Interpreti: Matt Damon, Heath Ledger, Jonathan Price, Lena Headey, Peter Stormare, Monica Bellucci; Produttore: John D. Schofield; Produzione: Miramax Film; Distribuzione Italiana: Buena Vista International; USA 2005.


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