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The Story of Film: An Odissey di Mark Cousins

Pubblicato il 3 agosto 2015 da Nicola Calocero


The Story of Film: An Odissey di Mark Cousins

Ogni volta che la nostra cara settima arte si avvicina ad un anniversario “rotondo”, si riaccende ciclicamente l’interesse verso la storia del cinema. Destino che sconteremo pesantemente nel corso di questo anno solare, in cui ricorre il 120esimo anniversario della fantomatica prima proiezione pubblica a cura della direzione artistica dei Fratelli Lumiere.

Si sprecheranno nei prossimi mesi più o meno interessanti iniziative editoriali a progetto, che raschieranno il fondo dell’ultima resistenza cinefila, ma soprattutto ciascuno degli eletti si sentirà in dovere di ostentare le proprie classifiche declinate per genere, decennio, registi, film, cinematografie… Se come il sottoscritto odiate le hit parade (termine vintage) e le playlist (termine hipster) e giudicate riduttivo delegare il giudizio di un film a faccine sorridenti, stelline colorate e pollici versi, la visione completa di The Story of Film: an Odissey di Mark Cousins è un regalo che dovete assolutamente farvi.

Il giovane critico e regista nord irlandese tiene le fila di questo ambizioso e riuscitissimo progetto editoriale in cui serializza la storia del cinema in 15 documentari di un’ora ciascuno declinati essenzialmente per decenni. L’opera, perfettamente cartesiana nella sua lettura orizzontale e verticale, dove l’attenta ricerca sul materiale di repertorio si fonde con il contrappunto preciso e modulare di immagini create appositamente per potenziare il messaggio divulgativo delle sue teorie, rappresenta forse l’esempio più riuscito di fare del cinema attraverso il cinema. Un’esperienza totalizzante ed assoluta colta sia come storia, sia come linguaggio. Si tratta della più ricca storia del cinema “audiovisiva” mai realizzata. E credo che passerà del tempo prima di incontrare un’altra pietra di paragone all’altezza di questa serie così importante.

L’Odissea del titolo ha una serie di richiami mitologici e letterari molti forti, che si perdono da Omero a Kubrick, passando per Joyce e Dante. E l’immagine del viaggio che da secoli rappresenta l’archetipo della ricerca non potrebbe essere così incalzante. Ogni documentario della serie è come un’isola immaginaria raggiunta da noi spettatori che ci troviamo a navigare a vista in questo viaggio tra le isole che compongono l’arcipelago della Storia del Cinema. Un itinerario che non a caso ciascuno di noi, nella propria esperienza personale di spettatore, nel corso della vita, si costruisce sempre come unico ed originale. Nei film di Cousins la storia del “film” si concretizza come un terreno che viene esplorato come se fosse sempre la prima volta, in un percorso suggestivo in cui si fondono teorie estetiche e pietre miliari. Ma non si perde- come sotto testo nella serie- mai neppure un’attenzione scrupolosa verso le cinematografie non tradizionali (N.B. mai definirle minori!) e verso l’evoluzione del linguaggio che ne ha cambiando e sta ancora modificando la nostra fruizione. Queste due rette cartesiane ruotano intorno alla centralità del pubblico, come se il Cinema, l’intelligenza artificiale del secolo breve, appartenesse in primo luogo alle milioni di persone che lo hanno vissuto nel buio di una sala che non alle centinaia di pionieri che hanno costruito questo sogno da cui noi non vorremmo certo mai svegliarci.

Terminata la visione dell’opera di Cousins, ci sentiremo tutti più ricchi e desiderosi di andare al cinema, di sognare nuovi capitoli e orizzonti per questo viaggio che propone essenzialmente degli stimoli non banali, perché Cousins crede – come il sottoscritto- che il film più bello sia ancora da realizzare, perché d’altronde siamo tutti quanti solo all’inizio. Perché anche il novecento, per l’arte che più di ogni altra ne ha tracciato il profilo, alla fine non è stato poi un secolo così breve...


THE STORY OF FILM: AN ODISSEY di Mark COUSINS

(GB- 2001 – Serie di 15 puntate di 55 min. ca. – dedicata alla Storia del Cinema dalle origini ai nostri giorni)


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