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The Umbrella Academy (Stagione 1) - Teste di Serie

Pubblicato il 2 aprile 2019 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


The Umbrella Academy (Stagione 1) - Teste di Serie

«Non siete mai stati solo dei bambini. Eravate destinati a salvare il mondo!»
Sir Reginald Hargreeves

L’apocalisse in salotto

La famiglia è una cosa seria. Se lo è una famiglia “normale”, figuriamoci una “speciale”. Quando sei fratelli – in realtà sono sette, perché uno di loro, Ben (Justin H. Min) é morto e compare solo come fantasma – sono costretti a tornare nel maniero di famiglia perché il loro padre è deceduto, si scatena l’apocalisse. Nemmeno tanto figuratamente, perché uno di loro, Numero 5 (Aidan Gallagher) ha viaggiato nel tempo ed è tornato indietro per avvertire i fratellastri dell’imminente distruzione. Luther (Tom Hopper), Allison (Emmy Raver-Lampman), Klaus (Robert Sheehan, per distacco il miglior interprete della serie) e Diego (David Castañeda) sono individui dotati di superpoteri, addestrati come supereroi dal patrigno-mentore Sir Reginald Hargreeves (Colm Feore), per difendere il bene dal male. Super fratelli, tranne una, Vanya (una fin troppo emotiva Ellen Page), l’unico elemento “normale” di un nucleo fuori dal comune. Ovviamente non sarà così…

The Umbrella Academy, nuova serie Netflix capace di ammiccare al grande pubblico senza alcuna difficoltà, e portata sul piccolo schermo da Steve Blackman, è ispirata all’omonima graphic novel firmata Gerard Way, ex fondatore e leader dei My chemical romance.

L’intento dello showrunner è chiaro e non accetta compromessi: mostrare allo spettatore quanto sia più difficoltoso riunire i cocci di una famiglia spaccata, piuttosto che salvare il mondo dall’imminente distruzione. Sfruttando questo gioco di specchi, The Umbrella Academy assume ben presto i toni di un dramma famigliare che si concentra sull’imprevedibilità dei protagonisti e sulla facile empatia che ognuno di loro emana e grazie alla quale gli spettatori possono immedesimarsi con essi; si tratta di un espediente narrativo immediato, piegato, suo malgrado, da un tenore amichevole forzato in almeno due momenti cardine dello show: il primo, quando Vanya uccide (quasi) sua sorella Allison, prontamente salvata dall’arrivo dei fratelli, che ne vanificano il dissanguamento, mentre il secondo si materializza proprio sul finale, durante il quale viene temporaneamente messo un freno alla furia di Vanya e all’imminente dipartita del gruppetto, a causa dell’apocalisse.

Tangenzialmente a questo retrogusto eccessivamente dolciastro, la serie prende forma sfruttando una scrittura forse fin troppo pilotata e facilona: non si ha mai l’impressione che siano i personaggi a dispiegare la narrazione, semmai il contrario, in un concatenamento di causa ed effetto piatto e (fin troppo) prevedibile, che finisce con l’affossare il profilo di alcuni protagonisti, sui quali Blackman si concentra poco, su tutti Luther e Allison, e il maggiordomo-scimmia Pogo.

Al di là di una forma accessibile a un pubblico giovane e agli amanti del genere, il maggior difetto della prima stagione di The Umbrella Academy risiede nella sua fragilità narrativa, dovuta a una mancata compiutezza: troppi i misteri insoluti, rimandati e procrastinati, troppe le dinamiche appena abbozzate o date per scontate, sacrificati in un gioco spietato per poter accaparrarsi nel tempo più spettatori possibili. Questa mozzatura è ben più di una sensazione, che lascia un vuoto, un’insoddisfazione che ferisce come una grande occasione mancata. Perché questa prima stagione di The Umbrella Academy avrebbe tutti gli elementi per colpire lo spettatore allo stomaco, sia grazie a efficienti trovate estetiche, sia per il sottotesto esplicitamente sci-fi che emerge più volte nel corso degli episodi; così finisce solo per sembrare uno stiracchiato preludio alla sua vera ragion d’essere che, si spera, verrà svelata già dall’incipit della prossima seconda stagione.

Un giudizio che rimane per ora in bilico, seppur non totalmente negativo, solo per una seconda possibilità che si concede con la speranza e la curiosità di vedere tutto il resto, dato che, fino a ora, si è visto ben poco.


(The Umbrella Academy); genere: cine-comcs; showrunner: Steve Blackman; stagioni: 1 (rinnovata); episodi prima stagione: 10; interpreti: Ellen Page, Tom Hopper, Robert Sheehan, Emmy Raver-Lampman, David Castañeda, Aidan Gallagher, Mary J. Blige, Cameron Britton, Colm Feore, Adam Godley, John Magaro; produzione: Universal Cable Productions, Borderline Entertainment, Dark Horse Entertainment; network: Netflix (U.S.A., 15 febbraio 2019), Netflix (Italia, 15 febbraio 2019); origine: U.S.A., 2019; durata: 60’ per episodio; episodio cult prima stagione: 1x08 - I heard a rumor (1x08 - Ho sentito delle voci)


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