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The walking dead (Stagione 9) - Teste di Serie

Pubblicato il 18 aprile 2019 da Stefano Colagiovanni
VOTO:


The walking dead (Stagione 9) - Teste di Serie

"Non é più la fine del mondo. É l’inizio di uno nuovo!"
- Aron

Shhh!

Dopo nove stagioni, nessuna serie televisiva è in grado di rimanere integra del tutto. Specialmente se l’oggetto in questione è The walking dead, l’ormai ancestrale fatica di Frank Darabont, tratta dal fumetto di culto di Robert Kirkman. Lo è soprattutto The walking dead, che ha rivestito nel corso degli ultimi tre-quattro anni almeno il ruolo di prodotto sacrificato al puro fan-service, con tanti saluti a ogni misero tentativo di proporre al suo pubblico amareggiato e in larga parte tradito un appiglio di sceneggiatura che esulasse da scialbi e vacui colpi di scena, rilegando nel dimenticatoio la costruzione caratteriale dei personaggi e la cura di una regia in grado di instillare un certo tono post-apocalittico all’intero show.

Alla nona stagione della serie zombi per eccellenza prodotta dagli AMC Studios spetta un discorso a parte: perché, a volerne tracciare un profilo accurato, si potrebbe parlare addirittura di due mini stagioni ben diverse, sia per accumulo della tensione drammatica, sia per un discorso legato a un rinnovamento dei contenuti.

Riallacciandosi al filo conduttore stiracchiato oltre ogni limite in chiusura dell’ottava stagione, Darabont ha avvertito – finalmente! – la necessità di voltare pagina in maniera drastica, portando a compimento la lunga, ripetitiva ed estenuante saga di Negan (Jeffrey Dean Morgan), per poi calcare la mano lì dove nessuno avrebbe mai sospettato: spinto dalle costrizioni contrattuali che hanno portato alla cessazione la collaborazione con lo show di Andrew Lincoln(Rick Grimes, la prima frazione della nona stagione di The walking dead si chiude con la scomparsa del suo protagonista, ormai vincitore nella faida contro Negan, ma vinto come simbolo, sconfessato dall’impossibilità di addivenire come capo ideologico di più fazioni, composte dai superstiti irati e sgraziati, un tempo nemici. Sta tutta qui la rivoluzione dello show, che lava via con un deciso colpo di spugna le scorie di una storyline ridotta all’osso e così abusata da non partorire più alcun elemento di disturbo e, quindi, di interesse; l’uscita di scena di Rick – così aperta da lasciar spazio a molteplici e tutte valide ipotesi, anche se pare abbastanza certo che rivedremo (?) lo sceriffo addirittura su grande schermo, in almeno tre film spin-off della serie a lui dedicati – viene preceduta dalla disfatta del figlioletto Carl (Chandler Riggs), una sorta di sciagura profetica, un primo passo verso una seconda rivoluzione propriamente di genere dello show, che si riallaccia alla perfezione con quanto ci viene mostrato nella seconda frazione della stagione.

Un salto temporale di sei anni ci (re)introduce in un mondo profondamente cambiato, un mondo che è andato avanti, portando con sé vecchie ruggini tenute nascoste: Carol (Melissa McBride) è diventata la regina del Regno, al fianco di re Ezekiel (Khary Payton), che presta il fianco al carattere ambiguo della sua consorte, donna-guerriera affidabile e magnanima, in grado di sbrogliare le situazioni più spinose – come si vede dall’incontro con i briganti, poi assoldati come difensori del Regno e delle strade; Alexandria è guidata da una reticente Michonne (Danai Gurira), devastata dalla perdita dell’amato Rick, ora madre di due figli, Rick jr. e la dotata e scaltra Judith, ormai una giovinetta – anche se durante la firma dello statuto proposto da Ezekiel, Michonne stessa inviterà padre Gabriel (Seth Gilliam) a firmare come leader del consiglio della stessa Alexandria; Maggie (Lauren Cohen) – del tutto invisibile in questa seconda parte di stagione e forse in procinto di lasciare lo show – resta presumibilmente il leader a Hilltop; seguono Tara (Alanna Masterson) e il gruppetto di Magna (Nadia Hilker) ma, soprattutto, lo schieramento di donne-leader viene implementato dall’ingresso di Alpha (Samantha Morton), spietato e subdolo capo dei Sussurratori e sua figlia (Cassidy McClindy), grimaldello narrativo per permettere ai due schieramenti di entrare in contatto.

Grazie a questa seconda metà della nona stagione, The walking dead si tinge di rosa – anche Beta (Ryan Hurst), secondo in capo dei Sussurratori prova a restare nelle retrovie, così come l’inossidabile Daryl (Norman Reedus), perenne scheggia impazzita dello show, in assoluto il personaggio più amato dai fan –, spiazzando lo spettatore con con un cambio "di genere" quasi taumaturgico - oltre che puramente estetico e di rottura -, rinnovando l’intero tenore del prodotto con l’ingresso di un manipolo di avversari ben diversi dai Salvatori e i loro precedenti simili, perché macabramente innestati nel tessuto orrorifico della creatura di Darabont/Kirkman: le atmosfere tornano alla loro “originale” cupezza, il senso del pericolo ne trae assoluto giovamento e il “terrificante” finale di stagione cementifica la tendenza alla sacrificabilità di personaggi secondari o funzionali al tempo della storia, così da rendere The walking dead una serie forse non ancora riesumata del tutto, ma con ampi e interessanti margini di miglioramento.
A testimonianza di quanto l’intero show avvertisse l’esigenza di un netto e drastico cambiamento di rotta, svincolandosi da meccanismi più che farraginosi, che hanno spinto troppi fan a tirare i remi in barca, stanchi di tanta monotonia narrativa. Rifugiarsi nell’orrore e nel macabro non si è mai rivelata scelta migliore.


(The walking dead); genere: horror, drammatico; showrunner: Frank Darabont; stagioni: 9 (rinnovata); episodi nona stagione: 16; interpreti: Andrew Lincoln, Chandler Riggs, Norman Reedus, Melissa McBride, Lennie James, Lauren Cohan, Danai Gurira, Christian Serratos, Seth Gilliam, Ross Marquand, Katelyn Nacon, Tom Payne, Jeffrey Dean Morgan, Khary Payton, Pollyanna McIntosh, Avi Nash, Samantha Morton, Alanna Masterson, Cassidy McClindy, Ryan Hurst; produzione: AMC Studios, Circle of Confusion, Darkwood Productions, Valhalla Motion Pictures; network: AMC (U.S.A., 7 ottobre 2018-31 marzo 2019), FOX (Italia, 8 ottobre 2018-1 aprile 2019); origine: U.S.A., 2018/2019; durata: 60’ per episodio; episodio cult sesta stagione: 9x05 - What comes after (9x05 - Cosa c’é dopo); 9x15 - The calm before (9x15 - La quiete prima della tempesta)


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