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Torino Film Festival - Wet Season - Concorso

Pubblicato il 26 novembre 2019 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Torino Film Festival - Wet Season - Concorso

Ling (Yeo Yann Yann ) è una bella giovane donna che non sorride mai. In macchina, prima di andare a compiere il suo dovere di insegnate di lingua cinese, ogni giorno si fa delle punture sulla pancia: sono stimolatori ormonali per tentare di avere un figlio con procreazione medicalmente assistita. A Singapore c’è il monsone: piove costantemente, acqua a catinelle, sulle grandi autostrade, sui grattacieli, sui passanti. Andrew, il marito di Ling, è sempre assente, appare talvolta ad aiutare il padre che vive con loro (la maggior parte delle volte è assistito dalla cognata), è scostante, scortese, maleducato. Ling resiste con pazienza ad una vita che non le concede nessuna dolcezza, a parte quella dei durian, frutti dalla forma tondeggiante e dalla polpa giallo pallido, che le porta in dono suo fratello dalla Malesia. Non ha amiche, i parenti del marito la scherniscono perché non ha figli, a scuola la professoressa di scienze la tiene sott’occhio sospettosa. La lingua cinese, che insegna, non è considerata molto rilevante, tutto il corpo insegnante parla inglese per comunicare, alla riunione viene detto che le materie su cui l’istituto punta di più sono inglese e matematica. Alcuni studenti necessitano di recuperare la conoscenza del cinese: vengono indetti dei corsi pomeridiani tenuti dalla professore Ling a sei o sette studenti intorno ai sedici anni. Tra di loro Wei Lun, giovane atleta della squadra scolastica di Whushu, una disciplina marziale di kung fu acrobatico. La quotidianità della donna è ripetitiva e frustrante, l’ennesimo tentativo (il nono) di rimanere incinta fallisce, la madre, rimasta in Malesia, le manda un portafortuna da mettere sotto il cuscino, il suocero è completamente a suo carico (la zia che se ne occupa ha un’emergenza), le tocca portarsi a casa lo studente per terminare la lezione. Nasce un’amicizia amorosa che per il ragazzo è inequivocabilmente un primo amore, per Ling una piacevole oasi di leggerezza e serenità. Clamorosa una scena carica di senso: sotto una pioggia improvvisa e violentissima la macchina accosta e l’adolescente Wei Lun scappa fuori correndo in un vasto prato verde e, alla domanda posta da Ling che lo ha raggiunto e chiesto cosa stava facendo, risponde: “Non mi sono mai lasciato con nessuno nella mia vita, lascia che sia un momento memorabile: abbracciami”. Durante l’abbraccio il giovane continua: “Mi fa male il cuore”. La donna, austera ma compassionevole: “È la vita, ti ci abituerai”. Finale pieno di speranza. Un film orientale che parla a tutti, occidentali compresi.


CAST & CREDITS

(Wet season); Regia: Anthony Chen; sceneggiatura: Anthony Chen; fotografia: Sam Care; montaggio: Hoping Chen, Joanne Cheong;interpreti: Yeo Yann Yann, Christopher Lee, Koh Jia Ler,Yang Shi Bin; produzione: Giraffe Pictures;origine: Singapore-Taiwan, 2019; durata: 103’.


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