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Totò 3D - Il più comico spettacolo del mondo

Pubblicato il 29 ottobre 2011 da Antonio Valerio Spera


Totò 3D - Il più comico spettacolo del mondo

Che Aurelio De Laurentiis fosse un produttore furbo e dall’occhio lungo non ne avevamo dubbi. Qualche scelta nella sua carriera non è stata delle migliori (vedi il recente prequel di Amici miei), ma in linea di massima è sempre stato capace di cogliere i gusti del pubblico e i cambiamenti di tendenze. Così dopo una stagione fallimentare al box office, se paragonata agli standard a cui ci aveva abituato fino a due anni fa, De Laurentiis prova ora a rialzarsi con una scelta coraggiosa: il restauro de Il più comico spettacolo del mondo, film con Totò del 1953, primo ed unico esperimento italiano di Podelvision tridimensionale. Una scelta produttiva coraggiosa perché, "per un’eventuale ridistribuzione del film - come sottolinea lo stesso De Laurentiis - bisognerebbe organizzare un’attività promo-pubblicitaria fatta veramente bene, in quanto oggi i giovani conoscono poco Totò, nonostante andrebbe studiato a scuola". Ma anche una scelta azzeccatissima per i tempi, in cui le tre dimensioni, almeno in Italia, stanno avendo un seguito notevole. Il produttore napoletano aveva già annunciato quest’operazione due anni fa alla Mostra di Venezia, ma c’è voluto molto tempo perché venisse ultimata alla perfezione. Come spiega Pasquale Cuzzuppoli, che ha supervisionato il restauro a Cinecittà, "è stato molto complicato restaurare i due negativi del film" (quello dell’occhio destro e quello dell’occhio sinistro): il negativo era ritirato nelle perforazioni dell’1,2%, ed è stato difficile trovare una macchina che lo scannerizzasse senza rovinarlo di più. Il lavoro è durato più di un anno e mezzo".
Quello del film di Mario Mattoli è un restauro di importanza storica, perché quasi nessuno si ricordava che Il più comico spettacolo del mondo fosse in 3D, e aspettare altro tempo avrebbe potuto significare perdere per sempre la magia del 3D Podelvision, perché "il negativo dell’occhio sinistro era molto rovinato e bisognava affrettarsi", dice De Laurentiis. Ma la sua importanza risiede anche nella possibilità straordinaria che offre al pubblico: quella di poter riammirare l’efficacia del 3D dell’epoca e soprattutto di poter vedere, conoscere e rivalutare uno dei film più dimenticati tra quelli interpretati dal principe De Curtis. La visione de Il più comico spettacolo del mondo restaurato è un’esperienza unica e straordinaria. La qualità del 3D è stupefacente e il film, seppur bizzarro, appare ancora eccezionale per inventiva, umorismo e ritmo. L’opera, che è la parodia de Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. de Mille del 1952, rivista oggi suscita sensazioni ed emozioni particolari, quelle di un cinema italiano che non si fa più, produttivamente perfetto, scritto con minuzia, interpretato da mattatori ed inarrivabili caratteristi. Un cinema leggero, mai volgare, a tratti anche irriverente. Il film diverte, nonostante sia stato girato 58 anni fa. Perché come afferma Alessandro Siani, testimonial d’eccezione di questa operazione, "la risata è un dono di Dio e credo che Totò non abbia mai fatto peccato". Sante parole.


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