X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



UN NUOVO SEGNO Passaggio all’Architettura Moderna

Pubblicato il 27 dicembre 2006 da Nicola Cordone


UN NUOVO SEGNO Passaggio all'Architettura Moderna

“Il Bauhaus, attraverso un lavoro sistematico di ricerca teorica e pratica – nel campo formale, tecnico e scientifico – cerca di dedurre la forma di ogni oggetto dalle sue funzioni e dai suoi condizionamenti naturali (…) Un oggetto è determinato dalla sua essenza (…) Questa indagine sull’essenza porta alla conclusione che, attraverso la considerazione decisa di tutti i metodi di produzione, di tutte le costruzioni e i materiali moderni, nascono forme che, scostandosi dalla tradizione, appaiono spesso insolite e sorprendenti.”

Walter Gropius

Il pensiero di Gropius riassume sinteticamente la concezione razionalista dell’arte e dell’architettura in particolare: la forma deriva dalla funzione, il linguaggio dell’architettura razionale esprime lo spirito del tempo attraverso un nuovo concetto di ordine basato sull’aderenza alla logica e su un rigido sistema di regole costruttive, attribuendo il valore estetico al carattere di necessità delle nuove forme. L’impiego del cemento armato, l’orizzontalità dei piani, la rarefazione spaziale delle strutture a scheletro, l’articolazione tra pieni e vuoti avviano una metodologia progettuale e una sperimentazione formale giocata sulle astratte regole della geometria eliminando ogni elemento esornativo.

Il breve documentario di Rosario M. Montesanti perimetra lo sguardo d’osservazione sul razionalismo italiano del ventennio fascista partendo dalle origini, riconducibili alle avanguardie storiche dei primi anni del Novecento, fino a concludersi sui maggiori risultati ottenuti dalla corrente in ambito nazionale e coloniale; il materiale utilizzato proviene dai preziosi archivi dell’Istituto Luce, meticolosamente investigati dalle capillari ricerche di Luigi Prisco e Simone Quilici, responsabili anche del commento della voce over che descrive, a tratti didascalicamente, i contenuti delle riprese: immagini di repertorio si compattano con solidità espressiva a fotografie e a pitture d’epoca formando un collage che assume il valore di un vero e proprio documento storico.

A queste bisacce culturali viene concesso lo spazio narrativo dominante, mentre alle inquadrature ricostruite sono destinati il prologo introduttivo e l’epilogo: cristallini risultano dunque gli intenti dell’intero progetto che si concretizza nell’analisi puntuale di un “nuovo segno” nell’architettura moderna, che non dimentica la tradizione ma guarda con interesse e ambizione la coeva cultura mitteleuropea. Tuttavia i carrelli, i piani sequenza e le geometriche panoramiche della macchina da presa, che disegna lineari percorsi nello spazio degli edifici nostrani, riflettono i principi cardine dell’estetica razionalista e rappresentano il punto di incontro tra due arti: l’architettura e il cinema, un binomio che può generare interessanti valori espressivi.


Regia: Rosario M. Montesanti; Ricerche audiovisive e testo della voce over: Luigi Prisco, Simone Quilici; Coordinamento editoriale: Leonardo Tiberi; Produzione: Istituto Luce e Regione Lazio.


Enregistrer au format PDF