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UNDERTOW

Pubblicato il 18 novembre 2004 da Antonio Pezzuto


UNDERTOW

L’America profonda, sullo sfondo di Undertow (Risacca), ossia la campagna, dalle parti dove Bush stravince ed i democratici (e noi con loro) non capiscono come si possa volere che nulla cambi. L’America profonda e la campagna, americana ma anche di altrove, con i tipici drammi di ogni campagna, con la tipica morale di ogni campagna, quella vecchia, bigotta e reazionaria, ma che, forse, andrebbe guardata anche con altri occhi, dove gli uomini sono veri uomini e le donne sono vere donne. Dove domina la violenza, nei rapporti con la ragazzina che ci piace, con il fratello, il padre o lo zio. Una storia campagnola, ma anche un percorso attraverso boschi e praterie, dove due ragazzini vivono con il padre, e dove arriva lo zio cattivo a distruggere il precario equilibrio di una famiglia che famiglia non è. Uno zio cattivo, quindi, che uccide il padre (la madre, bella ma con i baffetti, era morta già da molto tempo di cause naturali, ma molto “casta e pura” non dovette esserlo), la paternità e cerca di rubare la sola eredità rimasta, delle monete d’oro messicane, che un po’ portano sfiga, un po’ è sacrilego cercare di venderle, essendo un tesoro che la famiglia si tramanda di padre in figlio. Eredità economica, certo,. Ma anche l’ultima testimonianza dell’esistenza di una famiglia Per difenderle da questo zio, che tutto a loro ha rubato, inizia la fuga dei ragazzini attraverso, appunto, campagna, boschi e strani personaggi: una sorta di viaggio iniziatico che li farà diventare adulti ed entrare in una nuova vita. Alla regia David Gordon Green, studi in Texas, una stretta collaborazione con Paul Schneider, e due altri lungometraggi, George Wasghington e All the real girl, entrambe altre storie di provincia, per la terza volta a Torino con un film “algido e violento”, un po’ troppo moralista, ma prodotto da Terence Malick.

[novembre 2004]

Regia: David Gordon Green Soggetto: Lingard Jervey Sceneggiatura: David Gordon Green, Joe Conway Fotografia: Tim Orr Scenografia: Summer Eubanks Costumi: Jill Newell Effetti speciali: Matthew W. Johnson Montaggio: Zene Baker, Steve Gonzales Musica: Philip Glass, Michael Linnen, David Wingo Suono: Matt Coby, Jay Gallagher, Christof Gebert, Patricia Gorman Interpreti e personaggi: Jamie Bell (Chris Munn), Devon Alan (Tim Munn), Josh Lucas (Deel Munn), Dermot Mulroney (John Munn), Kristen Stewart (Lila), Shiri Appleby (Violet), Robert Longstreet (Bern Losholder) Produttore: Terrence Malick, Lisa Muskat, Edward R. Pressman Produzione: Sunflower Productions, Content Film Distribuzione: United Artists

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