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Venezia 2009 - I film in concorso

Pubblicato il 30 luglio 2009 da Alessandro Izzi


Venezia 2009 - I film in concorso

I morti viventi infestano Lido. La notizia avrebbe fatto sorridere Visconti che, in tempi non sospetti, dichiarava come, nel cinema italiano, ci fossero solo cadaveri a tener fredde (ma occupate) le poltrone di chi tiene le leve del comando del "cinema italiano". Il loro arrivo si confonde con le solite diatribe sui tagli del FUS che tengono in vita il tran tran di un’estate smorta e sin troppo calda. E se, come ci insegnano i Carmina Burana, la Fortuna è come la luna, se ne deve dedurre che le promesse son come le maree: ora salgono, ora rientrano indifferenti al capriccio dei venti delle manifestazioni di piazza. Il balletto dei milioni di euro promessi e poi non mantenuti e poi di nuovo promessi ci lasciano perplessi. Anche in considerazione di due fatti:
il primo è che un reintegro annunciato in sede di lancio di un festival non è notizia certa, ma promessa elettorale che si ripete di kermesse in kermesse. L’indiscutibile efficacia del fenomeno si basa sull’effetto "memoria corta dell’elettore", una malattia che affligge quei popoli che guardano troppa televisione e che ai Festival di cinema internazionale ci vanno solo per cercare i red carpet coi divi del momento. All’alzarsi del sipario sul concorso veneziano, quindi, non desta stupore che qualcuno prometta il reintegro. Tanto Verba volant e gli scripta passano al vaglio dell’analfabetismo di ritorno. Fatto sta che di suo Marco Muller alza la posta mettendo ben quattro titoli italiani in concorso quasi a voler dire che il cinema sta bene e si merita la paghetta del papà governo. Sarà, ma se la memoria non ci inganna in genere a Venezia i film italiani sono sòle pazzesche buone solo a riempire le programmazioni di cinema d’essay con i loro pubblici che vogliono spararsi la posa del cinefilo. Auguriamoci che i fatti smentiscano l’abitudine.
il secondo fatto di cui tener conto è ben più tirste: non sarà il reintegro dei fondi del FUS (qualora esso ci sia) a fare una legittima differenza perchè c’è troppa poca distanza tra soldi che non ci sono e soldi che vengono spesi male. E diciamocelo una buona volta: i soldi in Italia vengono (quasi) sempre spesi male. E’ un problema atavico, connaturato alla nostra realtà gattopardesca. Devono, del resto, finire in tasca ai cadaveri del vecchio sistema cinema. Cosa che non piace, giustamente, ad un governo che vorrebbe destinarli ad altre vie ed altre tasche... ed ecco che la vecchia volpe di Muller mette in campo, dopo gli zombie vittime del capitalismo, la sua corazzata Potemkin: Michael Moore, un autore che, ad ogni film, ci ricorda da par suo come sia il sistema ad essere malato. Senza speranze di una rivoluzione.
Sono questi i segni di una riscossa culturale, di un modo, da parte del Festival, di dire che non ci sta, anche perchè parte di quei soldi promessi e poi trattenuti servono anche a lui e non solo alle mostre per il centenario del futurismo che poi non aprono per mancanza di fondi (uno scandalo che grida vendetta più di un non morto romeriano). Una rivoluzione, quella auspicata da Muller, che parte dall’individuo e passa per il genere negletto dell’horror e per quello del documentario modaiolo dicendo a chiare lettere che il cinema sta anche lì e non solo negli adattamenti letterari di best seller dell’ottocento.
E di cinema, il concorso ne mette sulla brace tanto: dal nuovo Faith Akin ai vecchi Claire Denis e Jacques Rivette (ne avessimo noi di vecchi così giovani!), dal ritorno di Herzog alla finzione (con un progetto talmente sballato sulla carta che potrebbe essere un capolavoro: il remake di un film di Ferrara) a Tsukamoto che ritorna affettuoso al suo Tetsuo con la stessa insistenza con cui Romero torna ai suoi camminanti.
A noi non resta che dire, con un filo di ironia che non guasta quando i morti tornano sulla terra: "Chi vivrà, vedrà".

FATIH AKIN - SOUL KITCHEN
Germania, 99’
Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Uenel

GIUSEPPE CAPOTONDI - LA DOPPIA ORA
Italia, 95’
Ksenia Rappoport, Filippo Timi, Giorgio Colangeli

POU-SOI CHEANG - YI NGOI (ACCIDENT)
Cina-Hong Kong, 89’
Louis Koo, Richie Jen, Michelle Ye

PATRICE CHÉREAU - PERSÉCUTION
Francia, 100’
Romain Duris, Charlotte Gainsbourg, Jean Hugues Anglade, Alex Descas

FRANCESCA COMENCINI - LO SPAZIO BIANCO
Italia, 96’
Margherita Buy, Guido Caprino, Salvatore Cantalupo

CLAIRE DENIS - WHITE MATERIAL
Francia, 100’
Isabelle Huppert, Nicolas Duvauchelle, Isaach De Bankolé

JACO VAN DORMAEL - MR. NOBODY
Francia,
Jared Leto, Diane Kruger, Sarah Polley

TOM FORD - A SINGLE MAN
Usa, 99’
Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode

JESSICA HAUSNER - LOURDES
Austria, 99’
Sylvie Testud, Léa Seydoux, Bruno Todeschini

WERNER HERZOG - BAD LIEUTENANT: PORT OF CALL NEW ORLEANS
Usa, 121’
Nicolas Cage, Eva Mendes, Val Kilmer, Michael Shannon

JOHN HILLCOAT - THE ROAD
Usa, 112’
Charlize Theron, Viggo Mortensen, Guy Pearce, Robert Duvall

VIMUKHTI JAYASUNDARA - AHASIN WETEI (BETWEEN TWO WORLDS)
Sri Lanka, 80’
Thusitha Laknath, Kaushalya Fernando, Huang Lu

AHMED MAHER - EL MOSAFER (THE TRAVELLER)
Egitto, 125’
Omar Sharif, Cyrine AbdelNour, Khaled El Nabawy

SAMUEL MAOZ - LEVANON (LEBANON)
Israele, 92’
Yoav Donat, Itay Tiran, Oshri Cohen

MICHAEL MOORE - CAPITALISM: A LOVE STORY
Usa, 120’
(documentario)

SHIRIN NESHAT - ZANAN-E BEDUN-E MARDAN (WOMEN WITHOUT MEN)
Germania, 95’ Pegah Feridon, Shabnam Tolouei, Orsi Tóth, Arita Shahrzad

MICHELE PLACIDO - IL GRANDE SOGNO
Italia, 101’
Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero, Laura Morante, Silvio Orlando

JACQUES RIVETTE - 36 VUES DU PIC SAINT LOUP
Francia, 84’
Jane Birkin, Sergio Castellitto, André Marcon, Jacques Bonnaffé

GEORGE ROMERO - SURVIVAL OF THE DEAD
Usa, 90’
Alan Van Sprang, Kenneth Walsh, Devon Bostick, Kathleen Munroe

TODD SOLONDZ - LIFE DURING WARTIME
Usa, 92’
Ciarán Hinds, Emma Hinz, Charlotte Rampling

GIUSEPPE TORNATORE - BAARÌA
Italia, 150’
Francesco Scianna, Margareth Madè, Raoul Bova, Enrico Lo Verso, Michele Placido, Vincenzo Salemme, Monica Bellucci, Laura Chiatti

SHINYA TSUKAMOTO - TETSUO THE BULLET MAN
Giappone, 80’
Eric Bossick, Akiko Monou, Shinya Tsukamoto

YONFAN - LEI WANGZI (PRINCE OF TEARS)
Cina - Taiwan, Hong Kong, 120’
Chih-Wei Fan, Terri Kwan, Joseph Chang, Kenneth Tsang


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