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Venezia 71 - Considerazioni finali

Pubblicato il 7 settembre 2014 da Giovanna Branca


Venezia 71 - Considerazioni finali

Qualsiasi considerazione sulla 71° edizione della Mostra del Cinema di Venezia non può prescindere dall’ingombrante evidenza di una sensazione di declino. Il numero degli accreditati, degli spettatori, delle persone che girano per il Lido o stazionano davanti al tappeto rosso è sceso visibilmente e vertiginosamente anche solo rispetto alla passata edizione. Siamo davanti a questioni che esulano un discorso propriamente cinematografico – la crisi, la concorrenza di Toronto, le condizioni in cui si trovano gli ospiti nel costosissimo Lido di Venezia – ma che non possono fare a meno di essere sollevate dal momento in cui indicano uno spostarsi in altri luoghi del cuore pulsante del cinema mondiale ed una progressiva provincializzazione del Festival più antico del mondo.
Peccato, perché proprio quest’anno la selezione era di un livello quasi sempre alto, con qualche picco di eccellenza e dei film più deboli mai comunque men che dignitosi.
A suscitare qualche perplessità sono più che altro i premi assegnati dalla Giuria presieduta dal compositore di musica per cinema Alexandre Desplat. In primo luogo sorprendono i grandi esclusi: il favorito della prima ora, Birdman, di Alejandro Inarritu; il bravissimo Elio Germano del film di Mario Martone su Leopardi, Il giovane favoloso; lo straordinario thriller di Xiaoshuai Wang, Red Amnesia.
Non delude il Leone D’oro ad A Pigeon Sat on a Branch Meditating on Existence di Roy Andersson – riflessione sulla natura umana surreale, divertente e poetica allo stesso tempo – né il gran premio della giuria a The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, eccezionale documento sul colpo di stato in Indonesia del 1965, che forse avrebbe potuto puntare anche più in alto se il Leone D’oro non fosse già stato vinto da un documentario – per la prima volta nella storia – l’anno scorso.
L’iraniano Tales era certamente un buon film, con delle sequenze sopra la norma, ma resta dubbio che meritasse di entrare nella rosa dei vincitori proprio nel campo della sceneggiatura. Ad essere ancor meno comprensibili sono le Coppe Volpi, assegnate entrambe – interpretazione maschile e femminile – ai protagonisti del film di Saverio Costanzo: Alba Rohrwacher ed Adam Driver. Quest’ultimo nel film è indiscutibilmente molto bravo, ma interpretare Leopardi appassionando e senza mai cadere nel grottesco era forse un lavoro più arduo, ed anche la prova di Viggo Mortensen in Loin Des Hommes era di gran lunga più memorabile di quella del marito sofferente in Hungry Hearts. Il premio ad Alba Rohrwacher, infine, era spiegabile solo in vista di un premio sostanzioso a Red Amnesia, dato che i premi sono raramente cumulabili e non possono esserlo tassativamente in presenza di un Leone D’oro. Ma dato che il film di Xiaoshuai Wang è rimasto a bocca asciutta è davvero sorprendente che non si sia pensato per la Coppa Volpi all’interprete della vedova Deng, di gran lunga il personaggio femminile più complesso e profondo del Festival. Il premio speciale della giuria va ad uno dei film più controversi del Festival, Sivas di Kaan Müjdeci , che convince ma suscita polemiche molto accese per la mostra che fa di una violenza estrema, e reale, sugli animali. La domanda è legittima: è giusto premiare una simile operazione?
Come sempre ci si rallegra per i film premiati che non avrebbero altrimenti visto, con ogni probabilità, una distribuzione in sala, ed in primo luogo proprio il Leone D’oro di Roy Andersson. Ma allo stesso tempo spiace che una simile sorte non toccherà ad altri film altrettanto meritevoli come, ancora una volta, Red Amnesia; mentre l’escluso Inarritu non avrà certamente questo problema, ed anzi l’uscita è prevista a breve. Pur rallegrandoci per l’ottimo restauro della sala Darsena (un piccolo gioiello), il vero protagonista di Venezia 71 è stato però un pericoloso senso di declino con cui sarà bene fare i conti prima della prossima edizione, perché il buon cinema continui a contare qualcosa anche nel nostro paese.


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