X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Torino 33 - Vincenzo da Crosia

Pubblicato il 28 novembre 2015 da Anton Giulio Onofri

VOTO:

Torino 33 - Vincenzo da Crosia

Nel 2007 vinse qui a Torino con il suo corto Giganti, e in otto anni Fabio Mollo, giovane cineasta di Reggio Calabria ma dal curriculum già internazionale, di strada ne ha fatta parecchia, compreso un bel lungometraggio di finzione: Il Sud è niente. Torna a Torino con un documentario difficile e coraggioso, non tanto per il tema affrontato, quanto per i problemi etici che pone. Poco importa, infatti, se Vincenzo Fullone, calabrese di Crosia, paesino di 10.000 anime affacciato sulla costa jonica della provincia di Cosenza, sia o non sia uno di quei "cretini che vedono la Madonna" di cui parlava Carmelo Bene. Né ha importanza credere o meno alle sue estasi mistiche documentate dai numerosi ed esaustivi materiali video nei formati ormai desueti degli anni ’80 e ’90 (Video8, Hi8, VHS…) di cui Mollo fa ampio uso per raccontare con la massima oggettività una storia di quelle che d’abitudine offrono il pretesto di indecenti sciacallaggi alle reti televisive generaliste. Non è necessario che il protagonista di un film - o di un doc - ci stia "simpatico", o che si debba per forza fare il tifo per lui. Il problema etico che sorge, molto laicamente, durante la visione di questo titolo italiano che qui a Torino conferma la ritrovata vitalità creativa del nostro cinema già rappresentata egregiamente dai fuoriclasse in concorso a Cannes e Venezia, è proprio quello di riuscire ad osservare il racconto della vita di un uomo (infanzia difficile, omosessualità schernita e malvissuta nella profonda provincia meridionale, tanto - ma tanto - bisogno di affetto e di amore...) senza ergersene a giudici. Deriderlo? Liquidarlo come istrionico cialtrone? E perché mai, nonostante all’inizio queste saranno probabilmente le istintive reazioni degli spettatori più razionali e agnostici? Le immagini dell’ultimo incontro di Vincenzo con la Madonna, nel 2003, sono un pugno nello stomaco, e l’indubbia testimonianza di un’autosuggestione di tipo isterico di cui non c’è che da prendere atto, senza l’obbligo di votare contro o a favore. “Ringrazio Fabrizio per aver lottato con se stesso, prima di lottare con me” si legge nei titoli di coda (citando a memoria) in un esergo firmato dallo stesso Vincenzo Fullone: ecco, è questa la sollecitazione più interessante stimolata da questo che con i documentari fighetti e intellettualmente rifiniti che di solito compongono la cinquina dell’Oscar non ha fortunatamente niente a che vedere e li stacca di parecchio in fatto di autenticità e rigore. Prodotto da Pif, e inserito in un ciclo di 5 documentari da lui prodotti basati su storie reali, Vincenzo da Crosia va in onda su Deejay Tv lunedì 30 novembre alle 23:15.


CAST & CREDITS

(Vincenzo da Crosia); Regia: Fabio Mollo; montaggio: Filippo Montemurro; musica: Rhò; interpreti: Vincenzo Fullone; produzione: Discovery Italia, BOATS; origine: Italia, 2015; durata: 82’


Enregistrer au format PDF